Battlestar Galactica - di Glen A. Larson, sviluppata da Ronald D. Moore - Serie completa (miniserie iniziale in 2 episodi, stagione 1 di 13 episodi, stagioni 2, 3 e 4 di 20 episodi, 2 film tv - Razor e The Plan; Sci-Fi) - 2004/2009
In un futuro (forse) abbastanza lontano, l'umanità vive su quelle che vengono chiamate le Dodici Colonie. Gli umani sono riusciti a creare degli automi sofisticatissimi, detti Cyloni, che dapprima si sono ribellati ai loro stessi creatori. Da molti anni è in atto una tregua. Ma i Cyloni si sono evoluti, e sono riusciti a creare dei modelli del tutto simili agli umani, irriconoscibile la differenza. Decidono di rompere la tregua solo dopo aver trovato un aggancio utilissimo: il cylone numero 6, un'esemplare di donna bellissima, divenuto amante del dottor Gaius Baltar, eminente scienziato collaboratore della Difesa, ma con un debole per le donne, i cyloni disattivano il sistema globale di difesa delle Colonie e lanciano un attacco nucleare su larga scala, con l'intenzione di cancellare l'umanità. Nello spazio, il Galactica, una nave stellare da combattimento, con quaranta anni di servizio all'attivo, sta per essere "mandata in pensione" e trasformata in un museo. Il comandante William Adama (Adamo nella versione italiana, non si comprende il perché) presiederà la cerimonia davanti a molte autorità, dopo di che andrà anche lui in pensione. Poco prima della cerimonia, arriva la notizia dell'attacco all'umanità. Il Galactica è l'unica nave da combattimento rimasta. La pensione, sia per la nave che per il comandante Adama, dovrà attendere. Si radunano i sopravvissuti e le navi da trasporto rimaste, si elegge il nuovo Presidente delle Dodici Colonie, individuato nel sottosegretario all'istruzione Laura Roslin, la prima in linea di successione governativa sopravvissuta, e si organizza un piano di sopravvivenza. L'umanità conta circa 50mila sopravvissuti. Bisogna trovare un pianeta per ricominciare.
Reboot dell'omonima serie televisiva del 1978 (in Italia si chiamò solo Galactica), Battlestar Galactica è stata una serie di fantascienza dal grande successo e con un grande seguito. E devo dire che nonostante non consideri la fantascienza uno dei miei generi preferiti, ho guardato la serie con discreto interesse. Siamo davanti ad un prodotto ambizioso, ma più dal punto di vista delle idee che da quello del budget. Gli effetti speciali non sono il punto fondamentale, la messa in scena è quasi documentaristica e con grande uso della camera a mano, si dà largo spazio alla psicologia dei personaggi, se ne introducono di nuovi via via, e tutti risultano importanti, si trattano argomenti di stringente attualità e di interesse generale in una maniera discreta ma forte. Religione, politica, etica civile e militare, diritti civili, senza tralasciare lo spirito originale della serie del 1978, instillare il dubbio che l'umanità abbia origini extraterrestri e che le vicende narrate siano da ambientarsi nel passato, anziché nel futuro.
Cast con poche stelle, e con qualche ripescaggio dalla serie del 1978 (tra l'altro, rispetto all'originale sono cambiate alcune parti importanti e "date" a donne, anziché a uomini), ma che se la cava bene. Domina la scena Edward James Olmos (Miami Vice, La forza della volontà, Dexter stagione 6) nei panni del comandante William Adama, e gli tiene testa Mary McDonnell (Alzata con pugno di Balla coi lupi) che interpreta Laura Roslin. Di rilievo l'interpretazione di Katee Sachoff (Starbuck, nella versione italiana Scorpion), da sottolineare la bellezza di Tricia Helfer (Numero Sei), modella canadese che se la cava egregiamente con la recitazione.
1 commento:
una delle mie serie preferite
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