No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20130530

sposi novelli

Newlyweds - di Edward Burns (2011)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)

Tribeca, New York. Buzzy e Katie si godono la loro vita felice, agiata, quasi spensierata. Tra i trenta e i quaranta, entrambi piacenti, entrambi in seconde nozze dopo un fallimento ciascuno, entrambi d'accordo sul fatto di non avere bambini, lui lavora come personal trainer di giorno, lei gestisce un ristorante la sera, ognuno ha i suoi spazi, si amano e si rispettano, si dicono la verità, si riuniscono la notte per dormire insieme, fare l'amore, e la mattina amano fare colazione insieme in uno dei tanti deliziosi locali newyorkesi così cool. Due lavori ben pagati, un'appartamento alla moda senza sfarzi ma elegantissimo: due persone felici, appagate, che si completano e si godono la vita matrimoniale. Oggigiorno, quasi un paradosso. Ogni tanto si trovano per pranzare con la sorella più grande di Katie, Marsha, e col marito Max. I due gestiscono uno studio di registrazione, lei è una finta puritana, spesso infastidita dalla disinvoltura con cui Buzzy parla della sua intesa sessuale con Katie, i due non si piacciono ma si sopportano per amore, appunto, di Katie. Buzzy cerca sempre di non scontrarsi con Marsha, così come sopporta fin troppo l'ex marito di Katie, Dara, che ogni tanto si presenta a casa loro in cerca di un prestito. 
Max, ex musicista fallito, sinceramente esteticamente fortunato ad avere una moglie come Marsha, comincia, dopo 18 anni di matrimonio, ad averne piene le palle di lei, sempre un po' stronza, sempre scontenta, sempre all'attacco su tante stronzate. Si allena, o meglio, finge di allenarsi per cercare di mantenersi una forma che non ha, con Buzzy, e lo infastidisce con i suoi propositi di divorzio. Il vaso trabocca un giorno, quando Marsha coglie in fragrante Max che flirta con una giovanissima e sexy musicista che sta registrando nel loro studio. Nel frattempo, così dal nulla, la sorellastra di Buzzy, Linda, si presenta alla porta dell'appartamento mentre lui è a lavoro e in casa c'è una sorpresissima Katie. Linda, che vive a Los Angeles, inventa delle scuse, ma in realtà è a New York per tentare di recuperare un ex fidanzato, Miles, che mesi prima le ha proposto di sposarlo, ma lei ha rifiutato. Quando scopre che Miles sta per sposarsi, inanella un comportamento odioso dietro l'altro, finché non riesce a far sbroccare la solitamente tranquilla Katie.

Come potrete notare effettuando una ricerca su questo blog, Edward Burns, attore e regista, è un personaggio che seguo a dispetto della sua limitata fama qui nel nostro paese. Mi è simpatico come attore, bravo ma non eccezionale, e mi piace come regista nonostante non sia certo uno da Oscar, perché sa parlare d'amore e di rapporti di coppia con sobrietà, leggerezza e perfino con una certa "eleganza rozza" e molto statunitense WASP. I suoi film, quando parlano appunto dell'argomento di cui sopra, sono onesti, girati con bassi budget (questo credo sia addirittura quello che è costato meno), recitati da cast interessanti che sembrano essere tutti suoi amici ed amiche, e con sceneggiature (sempre scritte da lui stesso) apparentemente semplici, ma piene di accadimenti e sempre molto fluide, accattivanti, appassionanti con moderazione. Qui si diverte ad alternare fiction e mockumentary, con uno stile molto grezzo ma cool, e riesce a risultare addirittura meno mieloso del solito, ma ugualmente ottimista. 
Nel cast Max Baker (Max), era in Looking for Kitty, Daniella Pineda (Vanessa), ultimamente in Homeland e in The Vampire Diaries, Dara Coleman (Dara), era in Purple Violets, Johnny Solo (Miles), Caitlin FitzGerald (Katie), prossimamente in Masters of Sex, Marsha Dietlein (Marsha), era in Little Children, Kerry Bishé (Linda), vista in Argo, e naturalmente Edward Burns stesso nei panni di Buzzy. Bravo Ed.

2 commenti:

Filo ha detto...

ho completamente perso le tracce di luilì.
Mi ricordo di essere andato a vedere i fratelli McMullen e l'altro, il senso dell'amore: mi piacquero, ma ne ho ricordi vaghi.

jumbolo ha detto...

ha mantenuto un profilo decisamente basso. molti suoi film, così come questo, non sono mai usciti da noi. questo, e un altro che recensirò domani, li ho visti in lingua originale, non ho trovato nessun sottotitolo. questo non mi ha dato troppi problemi, i dialoghi sono molto comprensibili anche ad uno non troppo bravo, come me.