Person of Interest - di Jonathan Nolan - Stagioni 1 e 2 (23 e 22 episodi; CBS) - 2011/2013
New York, oggi. John Reese è un ex berretto verde e un esecutivo della CIA con una estrema abilità nel districarsi da situazioni complicatissime, mira infallibile, tecniche di lotta raffinatissime, conoscenza di armi ed esplosivi, abilità di sopravvivenza in casi estremi. E' ritenuto morto, ma in realtà vive come un homeless qualunque nei bassifondi della Grande Mela, una vita distrutta dopo aver saputo che Jessica, la donna che amava e che era stato costretto a lasciare a causa del suo lavoro e dell'impossibilità di avere con lei una relazione stabile, è morta. Divorato dai sensi di colpa (nonostante Jessica si fosse sposata dopo aver terminato la relazione con John, erano rimasti in contatto, e lei gli aveva dato altre opportunità), John non vuole più saperne del mondo "normale". Ma viene avvicinato da Harold Finch, un solitario miliardario, nonché genio informatico, che gli offre uno stipendio da favola per le sue abilità da soldato, ma soprattutto, uno scopo nobile. John accetta.
In cosa consiste questo scopo nobile, questa missione? E' presto detto, ma difficile da credere: Harold, in collaborazione con Nathan Ingram, il volto ufficiale della società che hanno fondato, ha creato un sistema informatico di sorveglianza di massa. The Machine, così la chiama Harold, è un potentissimo sistema informatico integrato, che sorvegliando tutte le telecamere, le comunicazioni elettroniche, le entrate audio disponibili in tutto il mondo, elabora previsioni attendibili su qualsiasi tipo di atto violento, individuando colpevole o vittima. La società di Ingram e Finch ha sviluppato questo sistema sotto la supervisione e l'incarico del governo degli Stati Uniti d'America, per poi cedere i diritti allo stesso governo: verrà usata per prevenire atti di terrorismo, e scongiurare un altro 11 settembre. Ma la macchina non individua solo gli atti di terrorismo, bensì qualsiasi atto violento. Ingram crea una routine che permette di conoscere i dati di vittima o carnefice degli atti violenti considerati irrilevanti dal governo, venendo meno al patto col governo stesso. Scomparso Ingram, Finch è rimasto a conoscenza della routine, e puntualmente sa come venire a conoscenza dei dati irrilevanti. Ha bisogno di uno come Reese per prevenire gli atti violenti non terroristici. E c'è un gran lavoro da fare.
Creata da Jonathan Nolan, che è proprio il fratello dell'acclamato regista Christopher (Memento, Inception, gli ultimi Batman), che con lui ha co-sceneggiato The Prestige, un paio di Batman, il prossimo Interstellar, ed ha scritto Memento Mori, il corto su cui si è basato il fratello per Memento, e prodotto dall'ormai famosissimo J.J. Abrams, Person of Interest è un divertissement d'azione spesso estrema per niente stupido, che mantiene un ottimo livello di ironia, e che a volte "mette in crisi" (in maniera positiva) quando filosofeggia, e suggerisce l'eventualità di giocare a fare Dio (vedi il season finale della seconda stagione, da poco terminata, God Mode), mettendo in discussione perfino qualche convinzione etica. Protagonista assoluto un rigenerato, ma mai dimenticato, Jim Caviezel nella parte di un sempre più ironico, col passare degli episodi, John Reese, affiancato dall'ottima spalla Michael Emerson (The Practice, Lost) nella parte di Harold Finch); supportati da un cast di contorno fatto da ottimi caratteristi, i due danno vita ad un'altalena tra il serio e il faceto, le regie sono molto dinamiche e adatte al mood, e la trama orizzontale di ogni episodio viene intrecciata piuttosto sapientemente con le varie storylines verticali che attraversano l'intera serie. Il risultato è una serie che negli USA fa una media di oltre 13 milioni di spettatori ad episodio, godibile e, come detto, mai stupida.
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