No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20130518

nato e cresciuto

Nacido y criado - di Pablo Trapero (2006)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)

Santiago e Milli sono una coppia che ha tutto. Un lavoro che li soddisfa e li realizza, una bellissima casa, una vita piena, una figlia meravigliosa, Josefina. Ma un giorno, tutto va in pezzi, mentre stanno viaggiando in auto per una gita, Santiago distratto dai capricci di Josefina, perde il controllo dell'auto e l'incidente che ne segue è spaventoso. Santiago è distrutto dall'aver distrutto due vite, quelle dell'amata moglie e dell'altrettanto amata figlia, e cambia completamente la sua, di vita: se ne va nella Patagonia pre-andina, vicino ai confini con il Cile, nell'interno del paese, dove le anime sono poche e ci si può perdere. Lavora nel minuscolo aeroporto locale, assieme al coinquilino Robert, e con il Cacique, il soprannome storico di un indio mapuche originario del luogo, appunto "nacido y criado", nato e cresciuto. Le dinamiche del luogo li portano a frequentarsi continuamente, a stringere un'amicizia cementata dall'alcol. Ma i fantasmi del passato continuano ad inseguire Santiago.

Con questo Nacido y criado completo le recensioni dei film dell'argentino Pablo Trapero, fatta esclusione per il suo debutto Mondo Grúa, che vidi ai suoi tempi, quando ancora non vi tediavo con le mie scritture. Il film in questione è il primo dove appare la moglie Martina Gusman, donna bellissima e col tempo attrice sempre più brava, attrice che lo ha poi accompagnato in ogni suo lungometraggio (fatta esclusione del segmento che Trapero ha diretto nel film collettivo 7 days in Havana) fino ad oggi. Per concludere le curiosità, il personaggio di Robert è interpretato dall'ottimo Federico Esquerro, presente come attore in tutti i film di Trapero fino a Carancho (e in tutti fino ad Elefante blanco come tecnico del suono).
Passando al film vero e proprio, si può dire che è il film di passaggio all'età adulta di Trapero, nel senso che siamo di fronte al primo film con una fotografia professionale, e probabilmente con un budget sicuramente più importante dei precedenti. Trapero è molto bravo a creare una prima parte in cui la serena routine familiare genera, senza nessun apparente motivo, un senso crescente d'angoscia nello spettatore, che naturalmente sente che qualcosa sta per accadere. Poi, sembra di assistere ad un altro film, ad un'altra storia, meno angosciante ma non meno disperata. Luoghi selvaggi e bellissimi, e diverse scene dalla potenza inaudita, fanno di Nacido y criado un altro film davvero interessante. Poco convincente il finale, seppur pieno di commozione.

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