I Let It In And It Took Everything - Loathe (2020)
Il secondo album della band di Liverpool, del quale vi parlo con colpevole ritardo (ritardo di cui mi scuso) visto che è uscito in febbraio di questo 2020, è uno di quei dischi che fa ben sperare, a proposito di musica pesante, e metal in genere. I cinque ragazzi, che già dai nomi riflettono un Regno Unito moderno e multietnico, alternano tracce iper energiche e devastanti ad interludi di grande effetto, sfoderando tutto il loro amore per una delle band che (adesso dobbiamo ammetterlo, giusto in occasione del loro ritorno in grande stile) più hanno influenzato il metal odierno: i Deftones. Questa sorta di fantasma aleggia su tutto il disco, e lo rende appunto, bello, affascinante, omaggiante, ma i giovani, perché lo sono, riescono a far trapelare la loro personalità comunque. Naturalmente, la band di Chino non è l'unica evidente influenza, come è giusto che sia, ma ripeto, c'è impegno, c'è talento, c'è freschezza, bisogna tenerli d'occhio.
The Liverpool band's second album, which I speak to you with guilt late (delay of which I apologise) since it was released in February of this 2020, is one of those records that bodes well, about heavy music, and metal in general. The five boys, who already by the names reflect a modern and multi-ethnic United Kingdom, alternate hyper energetic and devastating tracks with interludes of great effect, showing all their love for one of the bands that (now we have to admit, just on the occasion of their return in a big way) most influenced today's metal: the Deftones. This kind of ghost hovers all over the record, and makes it precisely, beautiful, charming, honorable, but these young lads, because they are, manage to leak their personality anyway. Of course, Chino's band is not the only obvious influence, as it is right that it is, but I repeat, there is commitment, there is talent, there is freshness, you have to keep an eye on them.
No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.
20200930
Rune
R - Di Tobias Lindholm e Michael Noer (2010)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Il film segue Rune Pedersen, che sta scontando una pena detentiva di due anni nella prigione di stato danese di Horsens. Qui si presta a fare il lavoro sporco di distribuire droghe tra i blocchi. Non finirà bene, e la prigione non è delle migliori.
Lungometraggio di debutto per Lindholm, che più avanti arriverà alla candidatura all'Oscar per A War, qui co-diretto con Noer, regista del recente remake di Papillon. Ruvido ma efficace, e padroneggiato da Pilou Asbaek, ottimo attore danese che di recente ha acquisito notorietà planetaria nei panni di Euron Greyjoy in Game of Thrones.
Debut feature for Lindholm, which will later go on to be nominated for an Oscar for A War, co-directed here with Noer, director of the recent Papillon remake. Rough but effective, and mastered by Pilou Asbaek, an excellent Danish actor who recently acquired planetary fame as Euron Greyjoy in Game of Thrones.
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Il film segue Rune Pedersen, che sta scontando una pena detentiva di due anni nella prigione di stato danese di Horsens. Qui si presta a fare il lavoro sporco di distribuire droghe tra i blocchi. Non finirà bene, e la prigione non è delle migliori.
Lungometraggio di debutto per Lindholm, che più avanti arriverà alla candidatura all'Oscar per A War, qui co-diretto con Noer, regista del recente remake di Papillon. Ruvido ma efficace, e padroneggiato da Pilou Asbaek, ottimo attore danese che di recente ha acquisito notorietà planetaria nei panni di Euron Greyjoy in Game of Thrones.
Debut feature for Lindholm, which will later go on to be nominated for an Oscar for A War, co-directed here with Noer, director of the recent Papillon remake. Rough but effective, and mastered by Pilou Asbaek, an excellent Danish actor who recently acquired planetary fame as Euron Greyjoy in Game of Thrones.
20200929
Sete di morte
Deathlust - Living Gate (2020)
Il debutto di questa nuovissima band internazionale (membri che vengono dal Belgio e dagli US) è un EP di cinque tracce, giusto 17 minuti di musica, che già dalla copertina omaggia e richiama i Morbid Angel. C'è da sottolineare che i componenti non sono totalmente sconosciuti: al basso c'è Aaron Rieseberg degli YOB, oltre agli altri tre che "condividono" almeno un'altra band. Il batterista Wim Sreppoc fa parte degli Oathbreaker e dei Wiegedood, il chitarrista Lennart Bossu degli Amenra e degli Oathbreaker, il chitarrista e cantante Levy Seynaeve degli Amenra e dei Wiegedood, oltre ad essere un membro live degli Oathbreaker. Da quando ho saputo la notizia della formazione di questa band, mi sono immaginato che c'entrasse qualcosa il fatto che i Wiegedood avessero fatto da apertura agli YOB nel loro ultimo tour europeo, ma prendetela come supposizione, non come notizia. Detto tutto questo, il lavoro di cui parliamo, come detto, è un brevissimo manifesto sonoro di quello che interessa alla band: un death metal appunto fortemente ispirato ai pionieri Morbid Angel, suonato con maestria. Vedremo se riusciranno a dare continuità al progetto.
The debut of this brand new international band (members who come from Belgium and the US) is a five-track EP, just 17 minutes of music, which already from the cover pays homage and recalls Morbid Angel. It should be noted that the members are not totally unknown: on bass there is Aaron Rieseberg of YOB, as well as the other three who "share" at least one other band. Drummer Wim Sreppoc is part of Oathbreaker and Wiegedood, guitarist Lennart Bossu of Amenra and Oathbreaker, guitarist and singer Levy Seynaeve of Amenra and Wiegedood, as well as being a live member of Oathbreaker. Ever since I heard the news of this band's formation, I figured it had something to do with the fact that Wiegedood opened to YOB on their latest European tour, but take it as a guess, not as a news. Having said all this, the work we are talking about, as mentioned, is a very short sound manifesto of what interests the band: a death metal strongly inspired by the pioneers Morbid Angel, played with skill. We will see if they can give continuity to the project.
Il debutto di questa nuovissima band internazionale (membri che vengono dal Belgio e dagli US) è un EP di cinque tracce, giusto 17 minuti di musica, che già dalla copertina omaggia e richiama i Morbid Angel. C'è da sottolineare che i componenti non sono totalmente sconosciuti: al basso c'è Aaron Rieseberg degli YOB, oltre agli altri tre che "condividono" almeno un'altra band. Il batterista Wim Sreppoc fa parte degli Oathbreaker e dei Wiegedood, il chitarrista Lennart Bossu degli Amenra e degli Oathbreaker, il chitarrista e cantante Levy Seynaeve degli Amenra e dei Wiegedood, oltre ad essere un membro live degli Oathbreaker. Da quando ho saputo la notizia della formazione di questa band, mi sono immaginato che c'entrasse qualcosa il fatto che i Wiegedood avessero fatto da apertura agli YOB nel loro ultimo tour europeo, ma prendetela come supposizione, non come notizia. Detto tutto questo, il lavoro di cui parliamo, come detto, è un brevissimo manifesto sonoro di quello che interessa alla band: un death metal appunto fortemente ispirato ai pionieri Morbid Angel, suonato con maestria. Vedremo se riusciranno a dare continuità al progetto.
The debut of this brand new international band (members who come from Belgium and the US) is a five-track EP, just 17 minutes of music, which already from the cover pays homage and recalls Morbid Angel. It should be noted that the members are not totally unknown: on bass there is Aaron Rieseberg of YOB, as well as the other three who "share" at least one other band. Drummer Wim Sreppoc is part of Oathbreaker and Wiegedood, guitarist Lennart Bossu of Amenra and Oathbreaker, guitarist and singer Levy Seynaeve of Amenra and Wiegedood, as well as being a live member of Oathbreaker. Ever since I heard the news of this band's formation, I figured it had something to do with the fact that Wiegedood opened to YOB on their latest European tour, but take it as a guess, not as a news. Having said all this, the work we are talking about, as mentioned, is a very short sound manifesto of what interests the band: a death metal strongly inspired by the pioneers Morbid Angel, played with skill. We will see if they can give continuity to the project.
Regina
Queen Sono - Di Kagiso Lediga - Stagione 1 (6 episodi; Netflix) - 2020
A Zanzibar, Queen Sono (una agente segreta sotto copertura) ha il compito di ottenere dati su una società di armi privata chiamata Superior Solutions da uno dei suoi agenti senior. Quando il piano iniziale di hacking dei dati fallisce, Queen ruba manualmente le informazioni richieste e si impegna in una lotta con gli agenti della polizia locale dopo essere stata compromessa. Riesce a scappare usando uno stratagemma e, insieme al suo partner Fred, torna in Sudafrica per fare rapporto ai loro superiori allo Special Operations Group (SOG).
Tralasciando gli scenari, alternativi per noi spettatori europei, e la innegabile bellezza della protagonista Pearl Thusi nei panni di Queen Sono, sono rimasto un po' deluso da questo thriller sudafricano, girato un po' in tutto il continente. Si punta molto sull'azione, e c'è da dire che queste parti sono abbastanza ben girate, ma alla fine l'intreccio non è troppo interessante. Ci sarà una seconda stagione.
Leaving aside the scenarios, alternative for us European spectators, and the undeniable beauty of the protagonist Pearl Thusi as Queen Sono, I was a little disappointed by this South African thriller, shot a bit across the continent. There is a lot of focus on the action, and it must be said that these parts are quite well shooted, but in the end the plot is not too interesting. There will be a second season.
A Zanzibar, Queen Sono (una agente segreta sotto copertura) ha il compito di ottenere dati su una società di armi privata chiamata Superior Solutions da uno dei suoi agenti senior. Quando il piano iniziale di hacking dei dati fallisce, Queen ruba manualmente le informazioni richieste e si impegna in una lotta con gli agenti della polizia locale dopo essere stata compromessa. Riesce a scappare usando uno stratagemma e, insieme al suo partner Fred, torna in Sudafrica per fare rapporto ai loro superiori allo Special Operations Group (SOG).
Tralasciando gli scenari, alternativi per noi spettatori europei, e la innegabile bellezza della protagonista Pearl Thusi nei panni di Queen Sono, sono rimasto un po' deluso da questo thriller sudafricano, girato un po' in tutto il continente. Si punta molto sull'azione, e c'è da dire che queste parti sono abbastanza ben girate, ma alla fine l'intreccio non è troppo interessante. Ci sarà una seconda stagione.
Leaving aside the scenarios, alternative for us European spectators, and the undeniable beauty of the protagonist Pearl Thusi as Queen Sono, I was a little disappointed by this South African thriller, shot a bit across the continent. There is a lot of focus on the action, and it must be said that these parts are quite well shooted, but in the end the plot is not too interesting. There will be a second season.
20200928
Per sempre blu
Forever Blue - A.A. Williams (2020)
Ecco un'altra musicista catalogata sotto l'etichetta death gospel; residente a Londra, UK, suona chitarra, violoncello e pianoforte, oltre a cantare più che bene, una voce dalle tonalità medio-basse, qui è al suo secondo disco. La leggenda narra che abbia imparato piano e cello in tenera età, facendo danza ed ascoltando soprattutto musica classica, poi, da adolescente, sia rimasta folgorata da un disco dei Deftones, sviluppando interesse nel metal, ed abbia trovato una chitarra elettrica per strada, accompagnata da un biglietto che recitava "Please take me, needs work", e con l'aiuto di un amico, abbia rapidamente imparato a suonare anche quella. Poliedrica, le tracce sembrano folk ma sono venate di tinte scure, le tonalità come accennato sono basse, c'è perfino del growling su Fearless, ma complessivamente, l'atmosfera non è metal, e tutto ciò risponde ad una sua filosofia: "heavy doesn't necessarily mean loud", e credo che abbiate capito cosa intende. Non c'è semplicemente questo: le tracce sono molto belle, anche a livello compositivo. Un'altra artista da seguire.
Here is another musician cataloged under the death gospel label; resident in London, UK, she plays guitar, cello and piano, as well as singing just fine, a mid-bass voice, here she is on her second album. Legend has it that she learned piano and cello at early age, doing ballet and listening above all to classical music, then, as a teenager, she was struck by a Deftones record, developing an interest in metal, and found an electric guitar on the street, accompanied from a note that read "Please take me, needs work", and with the help of a friend, she quickly learned to play that too. Multifaceted, the tracks seem folk but are tinged with dark colors, the tones as mentioned are low, there is even some growling on Fearless, but overall, the atmosphere is not metal, and all this responds to her philosophy: "heavy doesn't necessarily mean loud ", and I think you understand what she means. There is simply not this: the tracks are very beautiful, even at the compositional level. Another artist to follow.
Ecco un'altra musicista catalogata sotto l'etichetta death gospel; residente a Londra, UK, suona chitarra, violoncello e pianoforte, oltre a cantare più che bene, una voce dalle tonalità medio-basse, qui è al suo secondo disco. La leggenda narra che abbia imparato piano e cello in tenera età, facendo danza ed ascoltando soprattutto musica classica, poi, da adolescente, sia rimasta folgorata da un disco dei Deftones, sviluppando interesse nel metal, ed abbia trovato una chitarra elettrica per strada, accompagnata da un biglietto che recitava "Please take me, needs work", e con l'aiuto di un amico, abbia rapidamente imparato a suonare anche quella. Poliedrica, le tracce sembrano folk ma sono venate di tinte scure, le tonalità come accennato sono basse, c'è perfino del growling su Fearless, ma complessivamente, l'atmosfera non è metal, e tutto ciò risponde ad una sua filosofia: "heavy doesn't necessarily mean loud", e credo che abbiate capito cosa intende. Non c'è semplicemente questo: le tracce sono molto belle, anche a livello compositivo. Un'altra artista da seguire.
Here is another musician cataloged under the death gospel label; resident in London, UK, she plays guitar, cello and piano, as well as singing just fine, a mid-bass voice, here she is on her second album. Legend has it that she learned piano and cello at early age, doing ballet and listening above all to classical music, then, as a teenager, she was struck by a Deftones record, developing an interest in metal, and found an electric guitar on the street, accompanied from a note that read "Please take me, needs work", and with the help of a friend, she quickly learned to play that too. Multifaceted, the tracks seem folk but are tinged with dark colors, the tones as mentioned are low, there is even some growling on Fearless, but overall, the atmosphere is not metal, and all this responds to her philosophy: "heavy doesn't necessarily mean loud ", and I think you understand what she means. There is simply not this: the tracks are very beautiful, even at the compositional level. Another artist to follow.
John River
River - Scritto da Abi Morgan, diretto da Richard Laxton, Tim Fywell e Jessica Hobbs (2015) - Miniserie in 6 episodi - BBC One
L'ispettore John River è ossessionato dalle visioni della sua collega recentemente assassinata, la sergente Jackie "Stevie" Stevenson. Continua nei suoi tentativi di trovare il suo assassino anche se escluso dal caso per la sua vicinanza agli avvenimenti. A River viene detto che deve sottoporsi a una valutazione psichiatrica e il suo ufficiale comandante chiarisce che si aspetta che fallisca. Nel frattempo, River insegue un potenziale sospetto che muore durante l'insegumento, e viene successivamente sottoposto a pressioni crescenti da parte dei media. Allo stesso tempo, affronta le richieste della madre di un adolescente scomparso di trovare il corpo di sua figlia.
E' stato interessante vedere all'opera Stellan Skarsgard nei panni di un detective, in questa bella miniserie inglese. Accanto a lui, la sempre bravissima Nicola Walker nella parte della partner deceduta. Niente male.
It was interesting to see Stellan Skarsgard at work as a detective in this beautiful English mini series. Beside him, the always talented Nicola Walker in the part of the deceased partner. Not bad.
L'ispettore John River è ossessionato dalle visioni della sua collega recentemente assassinata, la sergente Jackie "Stevie" Stevenson. Continua nei suoi tentativi di trovare il suo assassino anche se escluso dal caso per la sua vicinanza agli avvenimenti. A River viene detto che deve sottoporsi a una valutazione psichiatrica e il suo ufficiale comandante chiarisce che si aspetta che fallisca. Nel frattempo, River insegue un potenziale sospetto che muore durante l'insegumento, e viene successivamente sottoposto a pressioni crescenti da parte dei media. Allo stesso tempo, affronta le richieste della madre di un adolescente scomparso di trovare il corpo di sua figlia.
E' stato interessante vedere all'opera Stellan Skarsgard nei panni di un detective, in questa bella miniserie inglese. Accanto a lui, la sempre bravissima Nicola Walker nella parte della partner deceduta. Niente male.
It was interesting to see Stellan Skarsgard at work as a detective in this beautiful English mini series. Beside him, the always talented Nicola Walker in the part of the deceased partner. Not bad.
20200927
Cadere a pezzi
Fall To Pieces - Tricky (2020)
Il vecchio Tricky è ancora in piedi, nonostante tutto. Forse saprete che poco più di un anno fa, ha perso la figlia Mina Mazy, avuta nel 1995 con la sua ex fidanzata e collaboratrice di lunga data Martina Topley-Bird. Questo disco, così come altri che hanno segnato la sua carriera musicale, nasce sulla scia di questo dolore, e purtroppo, ma pure fortunatamente, si sa che gli stati d'animo bui, spesso sono capaci di tirare fuori il meglio dagli artisti. Nonostante sia al suo quattordicesimo album (con questo nome, non contando gli altri), il disco riesce ad essere sorprendente, contenendo suoni che ti aspetti ma anche altri che non ti aspetteresti mai, ed introducendo due voci poco o per nulla conosciute, che si alternano alla voce: Oh Land, all'anagrafe Nanna Øland Fabricius, danese, e Marta, diminutivo di Marta Złakowska, "scoperta" dallo stesso Tricky in un bar di Cracovia. Entrambe bravissime, e perfettamente integrate nella musica di Tricky. Ottimo disco, ancora una volta. Decisamente toccante Hate This Pain: ascoltate quando lui stesso scandisce “What a fucking game / I hate this fucking pain”.
Old Tricky is still standing despite everything. You may know that a little over a year ago, he lost his daughter Mina Mazy, which he had in 1995 with his ex-girlfriend and longtime collaborator Martina Topley-Bird. This album, as well as others that have marked his musical career, was born in the wake of this pain, and unfortunately, but fortunately, we know that dark moods are often able to bring out the best in artists. Despite being in his fourteenth album (with this name, not counting the others), the album manages to be surprising, including sounds you expect but also others you would never expect, and introducing two little or no known voices, which alternate in the voice: Oh Land, in the registry office Nanna Øland Fabricius, Danish, and Marta, diminutive of Marta Złakowska, "discovered" by Tricky himself in a Krakow bar. Both very good, and perfectly integrated into Tricky's music. Great record, once again. Definitely touching Hate This Pain: listen when he himself chants "What a fucking game / I hate this fucking pain".
Il vecchio Tricky è ancora in piedi, nonostante tutto. Forse saprete che poco più di un anno fa, ha perso la figlia Mina Mazy, avuta nel 1995 con la sua ex fidanzata e collaboratrice di lunga data Martina Topley-Bird. Questo disco, così come altri che hanno segnato la sua carriera musicale, nasce sulla scia di questo dolore, e purtroppo, ma pure fortunatamente, si sa che gli stati d'animo bui, spesso sono capaci di tirare fuori il meglio dagli artisti. Nonostante sia al suo quattordicesimo album (con questo nome, non contando gli altri), il disco riesce ad essere sorprendente, contenendo suoni che ti aspetti ma anche altri che non ti aspetteresti mai, ed introducendo due voci poco o per nulla conosciute, che si alternano alla voce: Oh Land, all'anagrafe Nanna Øland Fabricius, danese, e Marta, diminutivo di Marta Złakowska, "scoperta" dallo stesso Tricky in un bar di Cracovia. Entrambe bravissime, e perfettamente integrate nella musica di Tricky. Ottimo disco, ancora una volta. Decisamente toccante Hate This Pain: ascoltate quando lui stesso scandisce “What a fucking game / I hate this fucking pain”.
Old Tricky is still standing despite everything. You may know that a little over a year ago, he lost his daughter Mina Mazy, which he had in 1995 with his ex-girlfriend and longtime collaborator Martina Topley-Bird. This album, as well as others that have marked his musical career, was born in the wake of this pain, and unfortunately, but fortunately, we know that dark moods are often able to bring out the best in artists. Despite being in his fourteenth album (with this name, not counting the others), the album manages to be surprising, including sounds you expect but also others you would never expect, and introducing two little or no known voices, which alternate in the voice: Oh Land, in the registry office Nanna Øland Fabricius, Danish, and Marta, diminutive of Marta Złakowska, "discovered" by Tricky himself in a Krakow bar. Both very good, and perfectly integrated into Tricky's music. Great record, once again. Definitely touching Hate This Pain: listen when he himself chants "What a fucking game / I hate this fucking pain".
La signora Wilson
Mrs. Wilson - Scritta da Anna Symon, diretta da Richard Laxton (2018) - Miniserie in 3 episodi - BBC One
Nel 1963, la felice vita familiare di Alison Wilson viene sconvolta dalla morte del marito, romanziere ed ex ufficiale dell'MI6 Alexander "Alec" Wilson. Tutto ciò che non sapeva di suo marito da 22 anni si svela rapidamente quando scopre di non essere la sola signora Wilson. Cerca di proteggere i suoi due figli mentre cerca di ricostruire il suo matrimonio con le attività di suo marito come ufficiale dell'intelligence.
Una straordinaria Ruth Wilson nei panni della sua vera nonna, fa da mattatrice assoluta di questa miniserie inglese che racconta appunto, la storia di Alison Wilson ed Alexander Wilson, una figura leggendaria che ha vissuto molteplici vite. Commovente e coinvolgente.
An extraordinary Ruth Wilson in the shoes of her real grandmother acts as the absolute master of this English miniseries which tells the story of Alison Wilson and Alexander Wilson, this last a legendary figure who has lived many lives. Moving and engaging.
Nel 1963, la felice vita familiare di Alison Wilson viene sconvolta dalla morte del marito, romanziere ed ex ufficiale dell'MI6 Alexander "Alec" Wilson. Tutto ciò che non sapeva di suo marito da 22 anni si svela rapidamente quando scopre di non essere la sola signora Wilson. Cerca di proteggere i suoi due figli mentre cerca di ricostruire il suo matrimonio con le attività di suo marito come ufficiale dell'intelligence.
Una straordinaria Ruth Wilson nei panni della sua vera nonna, fa da mattatrice assoluta di questa miniserie inglese che racconta appunto, la storia di Alison Wilson ed Alexander Wilson, una figura leggendaria che ha vissuto molteplici vite. Commovente e coinvolgente.
An extraordinary Ruth Wilson in the shoes of her real grandmother acts as the absolute master of this English miniseries which tells the story of Alison Wilson and Alexander Wilson, this last a legendary figure who has lived many lives. Moving and engaging.
20200926
Un pomeriggio di canicola
Dog Day Afternoon - Di Sidney Lumet (1975)
Giudizio sintetico: da vedere (4/5)
Il 22 agosto 1972, il rapinatore debuttante Sonny Wortzik, il suo amico Salvatore "Sal" Naturale, e Stevie tentano di derubare la First Brooklyn Savings Bank. Il piano va subito storto quando Stevie perde il controllo e fugge, e Sonny scopre che sono arrivati dopo il prelievo di contanti giornaliero, trovando solo 1.100 dollari in contanti.
Cult movie a ragione. Un regista che mira soprattutto alla sostanza e alla recitazione, con un Al Pacino in stato di grazia (bisogna ammettere che gli è durata un bel po'), per un film che diverte ma affronta una tonnellata di temi sociali.
Cult movie with reason. A director who focuses mainly on substance and acting, with an Al Pacino in a state of grace (admittedly it lasted a long time), for a film that amuses but tackles a ton of social themes.
Giudizio sintetico: da vedere (4/5)
Il 22 agosto 1972, il rapinatore debuttante Sonny Wortzik, il suo amico Salvatore "Sal" Naturale, e Stevie tentano di derubare la First Brooklyn Savings Bank. Il piano va subito storto quando Stevie perde il controllo e fugge, e Sonny scopre che sono arrivati dopo il prelievo di contanti giornaliero, trovando solo 1.100 dollari in contanti.
Cult movie a ragione. Un regista che mira soprattutto alla sostanza e alla recitazione, con un Al Pacino in stato di grazia (bisogna ammettere che gli è durata un bel po'), per un film che diverte ma affronta una tonnellata di temi sociali.
Cult movie with reason. A director who focuses mainly on substance and acting, with an Al Pacino in a state of grace (admittedly it lasted a long time), for a film that amuses but tackles a ton of social themes.
20200925
Giù tra le erbacce dove una volta era il mondo
Down in the Weeds, Where the World Once Was - Bright Eyes (2020)
L'ho sicuramente già detto più volte, ma sono obbligato a ripeterlo per cercare di farvi comprendere il mio giudizio su ogni lavoro della band di Omaha, Nebraska, creatura di Conor Oberst: non sopporto la sua voce, né il suo timbro né il suo modo di usarla, con quel vibrato spesso simile ad un belato di pecora. Detto questo, siamo al loro decimo album, un folk che potremmo definire sinfonico, tanti sono gli arrangiamenti orchestrali, a tratti perfino troppo pomposi. Una lista impressionante di ospiti: Andy LeMaster, Jesca Hoop (voce), Dan McCarthy (piano), Flea, Jenny Lee Lindberg (Warpaint) (basso), Jon Theodore (Mars Volta, QOTSA) (batteria), Zack de la Rocha sotto lo pseudonimo di Kip Skitter (percussioni), Vanessa Freebairn-Smith (violoncello), Alex Iles (trombone), e collaboratori (almeno un'altra trentina ai vari strumenti sulle varie tracce), oltre ai tre componenti fissi della band, per un disco senza dubbio valido e che dimostra un lavoro importante fatto, su un genere musicale che abbisogna di variazioni per non ripetersi. Ovviamente un songwriting di livello superiore: peccato che, come detto, personalmente sono disturbato dalla voce di Oberst, anche se comprendo sia una delle cose che infonde drammaticità al tutto.
I have certainly said it several times already, but I am obliged to repeat it to try to make you understand my judgment on every work of the band from Omaha, Nebraska, a creature of Conor Oberst: I can't stand his voice, nor his timbre nor his way to use it, with that vibrato often similar to a sheep bleat. That being said, we are on their tenth album, a folk that we could define as symphonic, there are many orchestral arrangements, at times even too pompous. An impressive guest list: Andy LeMaster, Jesca Hoop (vocals), Dan McCarthy (piano), Flea, Jenny Lee Lindberg (Warpaint) (bass), Jon Theodore (Mars Volta, QOTSA) (drums), Zack de la Rocha below the pseudonym of Kip Skitter (percussion), Vanessa Freebairn-Smith (cello), Alex Iles (trombone), and collaborators (at least another thirty to the various instruments on the various tracks), in addition to the three fixed members of the band, for a record undoubtedly valid and which demonstrates an important work done on a musical genre that needs variations in order not to repeat itself. Obviously a higher level songwriting: it is a pity that, as mentioned, I am personally disturbed by Oberst's voice, even if I understand it is one of the things that instills drama to the whole.
L'ho sicuramente già detto più volte, ma sono obbligato a ripeterlo per cercare di farvi comprendere il mio giudizio su ogni lavoro della band di Omaha, Nebraska, creatura di Conor Oberst: non sopporto la sua voce, né il suo timbro né il suo modo di usarla, con quel vibrato spesso simile ad un belato di pecora. Detto questo, siamo al loro decimo album, un folk che potremmo definire sinfonico, tanti sono gli arrangiamenti orchestrali, a tratti perfino troppo pomposi. Una lista impressionante di ospiti: Andy LeMaster, Jesca Hoop (voce), Dan McCarthy (piano), Flea, Jenny Lee Lindberg (Warpaint) (basso), Jon Theodore (Mars Volta, QOTSA) (batteria), Zack de la Rocha sotto lo pseudonimo di Kip Skitter (percussioni), Vanessa Freebairn-Smith (violoncello), Alex Iles (trombone), e collaboratori (almeno un'altra trentina ai vari strumenti sulle varie tracce), oltre ai tre componenti fissi della band, per un disco senza dubbio valido e che dimostra un lavoro importante fatto, su un genere musicale che abbisogna di variazioni per non ripetersi. Ovviamente un songwriting di livello superiore: peccato che, come detto, personalmente sono disturbato dalla voce di Oberst, anche se comprendo sia una delle cose che infonde drammaticità al tutto.
I have certainly said it several times already, but I am obliged to repeat it to try to make you understand my judgment on every work of the band from Omaha, Nebraska, a creature of Conor Oberst: I can't stand his voice, nor his timbre nor his way to use it, with that vibrato often similar to a sheep bleat. That being said, we are on their tenth album, a folk that we could define as symphonic, there are many orchestral arrangements, at times even too pompous. An impressive guest list: Andy LeMaster, Jesca Hoop (vocals), Dan McCarthy (piano), Flea, Jenny Lee Lindberg (Warpaint) (bass), Jon Theodore (Mars Volta, QOTSA) (drums), Zack de la Rocha below the pseudonym of Kip Skitter (percussion), Vanessa Freebairn-Smith (cello), Alex Iles (trombone), and collaborators (at least another thirty to the various instruments on the various tracks), in addition to the three fixed members of the band, for a record undoubtedly valid and which demonstrates an important work done on a musical genre that needs variations in order not to repeat itself. Obviously a higher level songwriting: it is a pity that, as mentioned, I am personally disturbed by Oberst's voice, even if I understand it is one of the things that instills drama to the whole.
Uno di noi
One of Us - Scritto da Harry e Jack Williams, diretto da William McGregor (2016) - Miniserie in 4 episodi - BBC One
La storia inizia con gli innamorati dall'infanzia Adam Elliot e Grace Douglas, che sono appena tornati a casa dalla luna di miele e vengono brutalmente assassinati. Le loro famiglie e i vicini nel remoto villaggio di Braeston nelle Highlands scozzesi sono devastati, ma le cose prendono una svolta ancora più oscura quando un uomo gravemente ferito arriva alla loro porta dopo che la sua macchina è uscita di strada - un uomo che sembra essere l'assassino.
Conosciuto anche con il titolo di Retribution, molto buona anche questa miniserie da quattro episodi thriller drammatica ambientata nelle Highlands scozzesi, ben scritta e ottimamente recitata da un ottimo cast.
Also known as the title of Retribution, this four-episode drama thriller miniseries set in the Scottish Highlands is also very good, well written and excellently played by an very good cast.
La storia inizia con gli innamorati dall'infanzia Adam Elliot e Grace Douglas, che sono appena tornati a casa dalla luna di miele e vengono brutalmente assassinati. Le loro famiglie e i vicini nel remoto villaggio di Braeston nelle Highlands scozzesi sono devastati, ma le cose prendono una svolta ancora più oscura quando un uomo gravemente ferito arriva alla loro porta dopo che la sua macchina è uscita di strada - un uomo che sembra essere l'assassino.
Conosciuto anche con il titolo di Retribution, molto buona anche questa miniserie da quattro episodi thriller drammatica ambientata nelle Highlands scozzesi, ben scritta e ottimamente recitata da un ottimo cast.
Also known as the title of Retribution, this four-episode drama thriller miniseries set in the Scottish Highlands is also very good, well written and excellently played by an very good cast.
20200924
Un casino completamente nuovo
Whole New Mess - Angel Olsen (2020)
Il quinto disco di Angel Olsen, registrato in dieci giorni, insieme all'ingegnere del suono Michael Harris in una chiesa cattolica sconsacrata a Anacortes, Washington (l'eco sulla voce che potete ascoltare è naturale, ottenuto usando i corridoi della chiesa), è un'operazione particolare. Nove tracce su undici, sono esattamente le stesse del precedente All Mirrors (le riconoscerete dal titolo "camuffato), arrangiate in uno stile decisamente più intimista (l'album è totalmente chitarra e voce). Due tracce del precedente non appaiono (Spring, Endgame), e sono "sostituite" da due inediti, la canzone che dà il titolo all'album Whole New Mess,e Waving, Smiling. Ho letto recensioni che inneggiavano perfino al capolavoro, non arriverò a tanto, ma senza dubbio è un disco notevole. L'intimità che riesce a creare è profonda, le canzoni, che come detto conoscevamo per larga parte, rivivono e arrivano ancor più dirette, toccano il cuore, la voce della Olsen è molto particolare, può non piacere al primo impatto, ma conquista lentamente. Potreste trovarvi a piangere improvvisamente su Chance (Forever Love). Prendetevi un momento, e ascoltate bene questo disco.
Angel Olsen's fifth album, recorded in ten days, together with sound engineer Michael Harris in a converted Catholic church in Anacortes, Washington (the echo on the voice you can hear is natural, achieved using church corridors), is a particular operation. Nine out of eleven tracks, are exactly the same as the previous All Mirrors (you will recognize them by the title "disguised"), arranged in a decidedly more intimate style (the album is totally guitar and vocals). Two tracks of the previous one do not appear (Spring, Endgame), and are "replaced" by two unreleased tracks, the title track Whole New Mess, and Waving, Smiling. I have read reviews that praised even the masterpiece, I will not go that far, but without a doubt it is a remarkable record. The intimacy that she manages to create is profound, the songs, which as mentioned we knew for a large part, come to life again and come even more direct, they touch the heart, Olsen's voice is very particular, she may not like it at first sight, but it conquers You may find yourself suddenly crying over Chance (Forever Love). Take a moment, and listen to this record well.
Il quinto disco di Angel Olsen, registrato in dieci giorni, insieme all'ingegnere del suono Michael Harris in una chiesa cattolica sconsacrata a Anacortes, Washington (l'eco sulla voce che potete ascoltare è naturale, ottenuto usando i corridoi della chiesa), è un'operazione particolare. Nove tracce su undici, sono esattamente le stesse del precedente All Mirrors (le riconoscerete dal titolo "camuffato), arrangiate in uno stile decisamente più intimista (l'album è totalmente chitarra e voce). Due tracce del precedente non appaiono (Spring, Endgame), e sono "sostituite" da due inediti, la canzone che dà il titolo all'album Whole New Mess,e Waving, Smiling. Ho letto recensioni che inneggiavano perfino al capolavoro, non arriverò a tanto, ma senza dubbio è un disco notevole. L'intimità che riesce a creare è profonda, le canzoni, che come detto conoscevamo per larga parte, rivivono e arrivano ancor più dirette, toccano il cuore, la voce della Olsen è molto particolare, può non piacere al primo impatto, ma conquista lentamente. Potreste trovarvi a piangere improvvisamente su Chance (Forever Love). Prendetevi un momento, e ascoltate bene questo disco.
Angel Olsen's fifth album, recorded in ten days, together with sound engineer Michael Harris in a converted Catholic church in Anacortes, Washington (the echo on the voice you can hear is natural, achieved using church corridors), is a particular operation. Nine out of eleven tracks, are exactly the same as the previous All Mirrors (you will recognize them by the title "disguised"), arranged in a decidedly more intimate style (the album is totally guitar and vocals). Two tracks of the previous one do not appear (Spring, Endgame), and are "replaced" by two unreleased tracks, the title track Whole New Mess, and Waving, Smiling. I have read reviews that praised even the masterpiece, I will not go that far, but without a doubt it is a remarkable record. The intimacy that she manages to create is profound, the songs, which as mentioned we knew for a large part, come to life again and come even more direct, they touch the heart, Olsen's voice is very particular, she may not like it at first sight, but it conquers You may find yourself suddenly crying over Chance (Forever Love). Take a moment, and listen to this record well.
I delitti del Valhalla
The Valhalla Murders - Di Thordur Palsson - Stagione 1 (8 episodi; Netflix) - 2020
Diverse persone apparentemente non correlate sono state brutalmente assassinate in varie località dell'Islanda. Un enigmatico detective norvegese viene chiamato per aiutare le forze di polizia islandesi a trovare un collegamento tra le vittime, oltre a essere state uccise da quello che sembra essere un serial killer che rimuove gli occhi delle sue vittime post mortem.
Niente male questo nordic noir islandese. Un bell'intreccio, scenari ovviamente mozzafiato, e un cast all'altezza.
Not bad this Icelandic Nordic noir. A beautiful plot, obviously breathtaking scenery, and a cast that lives up to it.
Diverse persone apparentemente non correlate sono state brutalmente assassinate in varie località dell'Islanda. Un enigmatico detective norvegese viene chiamato per aiutare le forze di polizia islandesi a trovare un collegamento tra le vittime, oltre a essere state uccise da quello che sembra essere un serial killer che rimuove gli occhi delle sue vittime post mortem.
Niente male questo nordic noir islandese. Un bell'intreccio, scenari ovviamente mozzafiato, e un cast all'altezza.
Not bad this Icelandic Nordic noir. A beautiful plot, obviously breathtaking scenery, and a cast that lives up to it.
20200923
Ombra della vita
Shadow of Life - Umbra Vitae (2020)
Amici, eccovi uno dei grandi dischi di questo strano 2020. Ma prima, una parentesi: questi tempi recenti, ci hanno abituato a molta musica, e a molte possibilità, anche e soprattutto per i musicisti stessi. Prima, e sto parlando di molti anni fa, gli anni in cui mi consideravo giovane, non era così usuale trovare uno o più musicisti, coinvolti in più di una band. Adesso, è tutto diverso, e va bene così. Eccoci quindi a parlare di un ennesimo progetto voluto e sviluppato da Jacob Bannon (Converge, Wear Your Wounds, Blood from the Soul), alla voce, insieme a Mike McKenzie (Nightkin, Stomach Earth, Beyond the Sixth Seal, The Red Chord, Unraveller, Wear Your Wounds) e Sean Martin (Twitching Tongues, Wear Your Wounds, ex Hatebreed) alle chitarre, Jon Rice (Uncle Acid and the Deadbeats, Scorpion Child e tantissime band come membro live) alla batteria, Greg Weeks (Wormwood, Beyond the Sixth Seal, The Red Chord) al basso, un gruppo di musicisti quindi dall'esperienza davvero impressionante, uniti dalla voglia di fare musica, ed evidentemente, musica tosta. Nome preso in prestito da un poema di Georg Heym, e via con un disco contenente dieci tracce per un totale di neppure 30 minuti, di un black / death metal tecnico e modernissimo, che però, mi fa venire in mente degli Slayer evoluti. Chitarre sugli scudi, sia con ritmiche molto aggressive che con assoli intrecciati che omaggiano la migliore NWOBHM, una sezione ritmica inarrestabile e travolgente, e un Jacob Bannon che sembra essere inesauribile, con quel suo cantato harsh che è ormai un marchio di fabbrica. Ripartenze in classico stile Slayer, rallentamenti paurosamente potenti, momenti di blast beat tellurici, armonici e assoli super melodici di grande atmosfera, cupi ed epici. Insomma, un grandissimo disco di metal estremo. Imperdibile.
Friends, here is one of the great records of this strange 2020. But first, a parenthesis: these recent times have accustomed us to a lot of music, and to many possibilities, also and above all for the musicians themselves. Before, and I'm talking about many years ago, the years when I considered myself young, it was not so usual to find one or more musicians involved in more than one band. Now, everything is different, and that's okay. So here we are talking about yet another project wanted and developed by Jacob Bannon (Converge, Wear Your Wounds, Blood from the Soul), on vocals, together with Mike McKenzie (Nightkin, Stomach Earth, Beyond the Sixth Seal, The Red Chord, Unraveller, Wear Your Wounds) and Sean Martin (Twitching Tongues, Wear Your Wounds, ex Hatebreed) on guitars, Jon Rice (Uncle Acid and the Deadbeats, Scorpion Child and many bands as a live member) on drums, Greg Weeks (Wormwood, Beyond the Sixth Seal, The Red Chord) on bass, a group of musicians with a truly impressive experience, united by the desire to make music, and obviously, tough music. Name borrowed from a poem by Georg Heym, and they debuted with an album containing ten tracks for a total of less than 30 minutes, of a technical and very modern black / death metal, which however, reminds me of evolved Slayer. Guitars on foreground, both with very aggressive rhythms and with intertwined solos that pay homage to the best NWOBHM, an unstoppable and overwhelming rhythm section, and a Jacob Bannon that seems to be inexhaustible, with that harsh singing of his that is now a trademark. Restartings in classic Slayer style, frighteningly powerful slowdowns, moments of telluric blast beats, harmonics and super melodic solos with a great atmosphere, dark and epic. In short, a great album of extreme metal. Unmissable.
Amici, eccovi uno dei grandi dischi di questo strano 2020. Ma prima, una parentesi: questi tempi recenti, ci hanno abituato a molta musica, e a molte possibilità, anche e soprattutto per i musicisti stessi. Prima, e sto parlando di molti anni fa, gli anni in cui mi consideravo giovane, non era così usuale trovare uno o più musicisti, coinvolti in più di una band. Adesso, è tutto diverso, e va bene così. Eccoci quindi a parlare di un ennesimo progetto voluto e sviluppato da Jacob Bannon (Converge, Wear Your Wounds, Blood from the Soul), alla voce, insieme a Mike McKenzie (Nightkin, Stomach Earth, Beyond the Sixth Seal, The Red Chord, Unraveller, Wear Your Wounds) e Sean Martin (Twitching Tongues, Wear Your Wounds, ex Hatebreed) alle chitarre, Jon Rice (Uncle Acid and the Deadbeats, Scorpion Child e tantissime band come membro live) alla batteria, Greg Weeks (Wormwood, Beyond the Sixth Seal, The Red Chord) al basso, un gruppo di musicisti quindi dall'esperienza davvero impressionante, uniti dalla voglia di fare musica, ed evidentemente, musica tosta. Nome preso in prestito da un poema di Georg Heym, e via con un disco contenente dieci tracce per un totale di neppure 30 minuti, di un black / death metal tecnico e modernissimo, che però, mi fa venire in mente degli Slayer evoluti. Chitarre sugli scudi, sia con ritmiche molto aggressive che con assoli intrecciati che omaggiano la migliore NWOBHM, una sezione ritmica inarrestabile e travolgente, e un Jacob Bannon che sembra essere inesauribile, con quel suo cantato harsh che è ormai un marchio di fabbrica. Ripartenze in classico stile Slayer, rallentamenti paurosamente potenti, momenti di blast beat tellurici, armonici e assoli super melodici di grande atmosfera, cupi ed epici. Insomma, un grandissimo disco di metal estremo. Imperdibile.
Friends, here is one of the great records of this strange 2020. But first, a parenthesis: these recent times have accustomed us to a lot of music, and to many possibilities, also and above all for the musicians themselves. Before, and I'm talking about many years ago, the years when I considered myself young, it was not so usual to find one or more musicians involved in more than one band. Now, everything is different, and that's okay. So here we are talking about yet another project wanted and developed by Jacob Bannon (Converge, Wear Your Wounds, Blood from the Soul), on vocals, together with Mike McKenzie (Nightkin, Stomach Earth, Beyond the Sixth Seal, The Red Chord, Unraveller, Wear Your Wounds) and Sean Martin (Twitching Tongues, Wear Your Wounds, ex Hatebreed) on guitars, Jon Rice (Uncle Acid and the Deadbeats, Scorpion Child and many bands as a live member) on drums, Greg Weeks (Wormwood, Beyond the Sixth Seal, The Red Chord) on bass, a group of musicians with a truly impressive experience, united by the desire to make music, and obviously, tough music. Name borrowed from a poem by Georg Heym, and they debuted with an album containing ten tracks for a total of less than 30 minutes, of a technical and very modern black / death metal, which however, reminds me of evolved Slayer. Guitars on foreground, both with very aggressive rhythms and with intertwined solos that pay homage to the best NWOBHM, an unstoppable and overwhelming rhythm section, and a Jacob Bannon that seems to be inexhaustible, with that harsh singing of his that is now a trademark. Restartings in classic Slayer style, frighteningly powerful slowdowns, moments of telluric blast beats, harmonics and super melodic solos with a great atmosphere, dark and epic. In short, a great album of extreme metal. Unmissable.
Ninfomane
Nymphomaniac - Di Lars Von Trier (2013)
Giudizio sintetico: da vedere (4/5)
In una serata nevosa, lo scapolo di mezza età Seligman trova la ninfomane autodiagnosticata Joe picchiata e distesa nel vicolo dietro il suo appartamento. La riporta a casa sua e, davanti ad un tè, ascolta attentamente mentre Joe racconta la storia della sua vita libidinosa. Seligman, un uomo altamente istruito ma solitario, collega e analizza le storie di Joe con ciò di cui ha letto. La lettura preferita da Seligman è sulla pesca con la mosca, motivo per cui ha un'esca da pesca sulla sua parete ed è così che inizia la loro conversazione. Nel corso della storia vengono fatti dei paralleli tra ciò che ha vissuto Joe con vari metodi di questo sport.
Lavoro monumentale per uno dei registi più provocatori dei nostri tempi; a parte il cast, di altissimo livello e tutto estremamente coinvolto, il concetto è estremo, ma decisamente interessante, e può essere "usato" metaforicamente. Sfidante, ma necessario.
Monumental work for one of the most provocative directors of our times; apart from the cast, of the highest level and all extremely involved, the concept is extreme, but decidedly interesting, and can be "used" metaphorically. Challenging, but necessary.
Giudizio sintetico: da vedere (4/5)
In una serata nevosa, lo scapolo di mezza età Seligman trova la ninfomane autodiagnosticata Joe picchiata e distesa nel vicolo dietro il suo appartamento. La riporta a casa sua e, davanti ad un tè, ascolta attentamente mentre Joe racconta la storia della sua vita libidinosa. Seligman, un uomo altamente istruito ma solitario, collega e analizza le storie di Joe con ciò di cui ha letto. La lettura preferita da Seligman è sulla pesca con la mosca, motivo per cui ha un'esca da pesca sulla sua parete ed è così che inizia la loro conversazione. Nel corso della storia vengono fatti dei paralleli tra ciò che ha vissuto Joe con vari metodi di questo sport.
Lavoro monumentale per uno dei registi più provocatori dei nostri tempi; a parte il cast, di altissimo livello e tutto estremamente coinvolto, il concetto è estremo, ma decisamente interessante, e può essere "usato" metaforicamente. Sfidante, ma necessario.
Monumental work for one of the most provocative directors of our times; apart from the cast, of the highest level and all extremely involved, the concept is extreme, but decidedly interesting, and can be "used" metaphorically. Challenging, but necessary.
20200922
Diavolo
Devil - Louise Lemón (2020)
Finalmente riesco a parlarvi di questa giovane e promettente musicista svedese, qua al suo ultimo lavoro, un EP con cinque tracce, dopo due album, il debutto del 2018 Purge ed il secondo A Broken Heart is an Open Heart del 2019. Questa piacente ragazzona, accompagnata dalla sua band, è stata incasellata sotto l'etichetta death gospel, definizione abbastanza generica dentro la quale vengono inserite anche Chelsea Wolfe, Emma Ruth Rundle, A.A. Williams, Marissa Nadler, Anna von Hausswolff, Nicole Sabouné. La nostra è autrice di una sorta di blues dalle tinte dark, con una gran bella voce e un'ottima capacità compositiva. L'ascolto è piacevole, e a questo punto aspettiamo solo l'occasione di vederla dal vivo, per capire se davvero vale.
Finally I can tell you about this young and promising Swedish musician, here at her latest work, a five-track EP, after two albums, the debut of 2018 Purge and the second A Broken Heart is an Open Heart of 2019. This nice tall girl, accompanied by her band, she was pigeonholed under the death gospel label, a fairly generic definition which also includes Chelsea Wolfe, Emma Ruth Rundle, AA Williams, Marissa Nadler, Anna von Hausswolff, Nicole Sabouné. Ours is the author of a sort of dark-hued blues, with a great voice and excellent compositional skills. Listening is pleasant, and at this point we are just waiting for the opportunity to see her live, to understand if it really is worth.
Finalmente riesco a parlarvi di questa giovane e promettente musicista svedese, qua al suo ultimo lavoro, un EP con cinque tracce, dopo due album, il debutto del 2018 Purge ed il secondo A Broken Heart is an Open Heart del 2019. Questa piacente ragazzona, accompagnata dalla sua band, è stata incasellata sotto l'etichetta death gospel, definizione abbastanza generica dentro la quale vengono inserite anche Chelsea Wolfe, Emma Ruth Rundle, A.A. Williams, Marissa Nadler, Anna von Hausswolff, Nicole Sabouné. La nostra è autrice di una sorta di blues dalle tinte dark, con una gran bella voce e un'ottima capacità compositiva. L'ascolto è piacevole, e a questo punto aspettiamo solo l'occasione di vederla dal vivo, per capire se davvero vale.
Finally I can tell you about this young and promising Swedish musician, here at her latest work, a five-track EP, after two albums, the debut of 2018 Purge and the second A Broken Heart is an Open Heart of 2019. This nice tall girl, accompanied by her band, she was pigeonholed under the death gospel label, a fairly generic definition which also includes Chelsea Wolfe, Emma Ruth Rundle, AA Williams, Marissa Nadler, Anna von Hausswolff, Nicole Sabouné. Ours is the author of a sort of dark-hued blues, with a great voice and excellent compositional skills. Listening is pleasant, and at this point we are just waiting for the opportunity to see her live, to understand if it really is worth.
Ned
Ned Rifle - Di Hal Hartley (2014)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
Mantenuto in una scuola speciale gestita da devoti cristiani, all'età di 18 anni Ned è libero di andarsene. La sua missione nella vita è quella di trovare e uccidere suo padre Henry. Visita sua madre Fay, che sta scontando l'ergastolo per terrorismo, che non è in grado di dirgli dove si trova suo marito e gli suggerisce di contattare suo fratello Simon, che è uno scrittore è vive a New York. Anche Susan, una squattrinata ex studentessa appena laureata, sta cercando di vedere Simon, vonendo scrivere del suo lavoro. Venendo a conoscenza che suo padre l'ultima volta stava lavorando a Seattle, Ned si precipita all'aeroporto. Susan lo segue, perché ha le sue ragioni per voler trovare Henry, e Ned le si allea riluttante, anche se continua a rifiutare una relazione con lei.
Terza e ultima parte della pazza trilogia sul personaggio di Henry Fool. Non troppo movimentato come Fay Grim, non troppo filosofico come Henry Fool, risulta forse l'anello debole della catena. Sempre piuttosto divertente, nonostante tutto.
Third and final part of the crazy trilogy on the character of Henry Fool. Not too lively like Fay Grim, not too philosophical like Henry Fool, it is perhaps the weakest link in the chain. Always pretty funny, despite everything.
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
Mantenuto in una scuola speciale gestita da devoti cristiani, all'età di 18 anni Ned è libero di andarsene. La sua missione nella vita è quella di trovare e uccidere suo padre Henry. Visita sua madre Fay, che sta scontando l'ergastolo per terrorismo, che non è in grado di dirgli dove si trova suo marito e gli suggerisce di contattare suo fratello Simon, che è uno scrittore è vive a New York. Anche Susan, una squattrinata ex studentessa appena laureata, sta cercando di vedere Simon, vonendo scrivere del suo lavoro. Venendo a conoscenza che suo padre l'ultima volta stava lavorando a Seattle, Ned si precipita all'aeroporto. Susan lo segue, perché ha le sue ragioni per voler trovare Henry, e Ned le si allea riluttante, anche se continua a rifiutare una relazione con lei.
Terza e ultima parte della pazza trilogia sul personaggio di Henry Fool. Non troppo movimentato come Fay Grim, non troppo filosofico come Henry Fool, risulta forse l'anello debole della catena. Sempre piuttosto divertente, nonostante tutto.
Third and final part of the crazy trilogy on the character of Henry Fool. Not too lively like Fay Grim, not too philosophical like Henry Fool, it is perhaps the weakest link in the chain. Always pretty funny, despite everything.
20200921
I soli della perdizione
The Suns of Perdition: Chapter II: Render Unto Eden - Panzerfaust (2020)
Vi parlo colpevolmente in ritardo di questa band canadese, di Mississagua, Ontario, qui al loro quinto full-length, seconda parte di un concept (la prima parte, The Suns of Perdition - Chapter I, Horrid War uscì nel 2019) che riflette la fascinazione di alcuni componenti della band per la guerra (cosa che si intuisce piuttosto facilmente anche dal nome stesso della band, il panzerfaust era un'arma anticarro tedesca): le tematiche delle liriche si inoltrano anche in temi biblici e antireligiosi, con riflessioni filosofiche ed esistenziali. L'approccio è vicino a quello del black metal scandinavo, ma ai miei orecchi suona più "quadrato", con meno sbavature, con reminiscenze speed metal, tappeti armonici / drone di chitarra, riff aperti alla ricerca di melodie epiche ed al tempo stesso inquietanti, oppressive. Il risultato è, ancora una volta, molto suggestivo, oltre ad essere travolgente dal punto di vista dell'impatto, fortemente violento.
I guiltily tell you belatedly about this Canadian band, from Mississagua, Ontario, here in their fifth full-length, second part of a concept (part one, The Suns of Perdition - Chapter I, Horrid War released in 2019) which reflects the fascination of some members of the band for the war (which can be understood quite easily even from the name of the band, the panzerfaust was a German anti-tank weapon): the themes of the lyrics also extend into biblical and anti-religious themes, with philosophical and existential reflections. The approach is close to that of Scandinavian black metal, but to my ears it sounds more "square", with less smudging, with reminiscences of speed metal, harmonic carpets / guitar drones, open riffs in search of epic and at the same time disturbing melodies, oppressive. The result is, once again, very suggestive, as well as being overwhelming from the point of view of the impact, strongly violent.
뫼비우스
Moebius - Di Kim Ki-duk (2013)
Giudizio sintetico: solo per appassionati (3,5/5)
Il padre ha un'amante. Il figlio vede il padre con l'amante. La madre decide di evirare il marito, ma non riuscendoci, evira il figlio mentre si masturba, ingoia il suo pene e se ne va di casa. Il padre si fa rimuovere il pene chirurgicamente. Il figlio si innamora dell'amante del padre, partecipa a uno stupro ai danni di lei e viene arrestato. Intanto il padre scopre un modo per procurarsi l'orgasmo infliggendosi dolore fisico e lo insegna al figlio. Il figlio, uscito di galera, torna dall'amante del padre e ha un rapporto con lei arrivando all'orgasmo facendosi accoltellare.
Film censuratissimo di quel pazzo coreano di Kim Ki-duk. Una visione che richiede il massimo impegno e la massima apertura mentale, per provare ad immaginare cosa il regista voglia trasmettere allo spettatore. Decisamente, non per tutti.
Highly censored film of that crazy Kim Ki-duk korean. A vision that requires maximum commitment and maximum openness, to try to imagine what the director wants to convey to the viewer. Definitely, not for everyone.
Giudizio sintetico: solo per appassionati (3,5/5)
Il padre ha un'amante. Il figlio vede il padre con l'amante. La madre decide di evirare il marito, ma non riuscendoci, evira il figlio mentre si masturba, ingoia il suo pene e se ne va di casa. Il padre si fa rimuovere il pene chirurgicamente. Il figlio si innamora dell'amante del padre, partecipa a uno stupro ai danni di lei e viene arrestato. Intanto il padre scopre un modo per procurarsi l'orgasmo infliggendosi dolore fisico e lo insegna al figlio. Il figlio, uscito di galera, torna dall'amante del padre e ha un rapporto con lei arrivando all'orgasmo facendosi accoltellare.
Film censuratissimo di quel pazzo coreano di Kim Ki-duk. Una visione che richiede il massimo impegno e la massima apertura mentale, per provare ad immaginare cosa il regista voglia trasmettere allo spettatore. Decisamente, non per tutti.
Highly censored film of that crazy Kim Ki-duk korean. A vision that requires maximum commitment and maximum openness, to try to imagine what the director wants to convey to the viewer. Definitely, not for everyone.
20200920
Nessuna natura selvaggia è abbastanza profonda
No Wilderness Deep Enough - Steve Von Till (2020)
Quinto album sotto il proprio nome, ovviamente non tenendo conto dei dischi con i Neurosis, quelli con Tribes of Neurot, e neppure quelli come Harvestman, per il musicista, poeta, e maestro elementare Stephen Francis Von Till Jr.. Un disco che oserei definire "pastorale", nell'accezione bucolica del termine, ambientazione cara al nostro, estrinsecata nei video, nelle cover, nelle liriche. Liriche che, così come la musica, parlano anche di senso della perdita, e riflettono sulla condizione umana. Impossibile non pensare al miglior Mark Lanegan, magari un Lanegan vagamente sperimentale e molto folk, anche questo No Wilderness Deep Enough (titolo dannatamente bello, faceva notare correttamente l'amico Beach) è un disco che merita attenzione, e ripetuti ascolti. Nota a margine, pare che sia in uscita anche il primo libro di Steve, dal titolo Harvestman: 23 Untitled Poems and Collected Lyrics.
Fifth album under his own name, obviously not taking into account the records with Neurosis, those with Tribes of Neurot, and not even those like Harvestman, for the musician, poet, and elementary teacher Stephen Francis Von Till Jr.. A record that I would dare to define "pastoral", in the bucolic meaning of the term, a setting dear to Steve, expressed in the videos, in the covers, in the lyrics. Lyrics which, like music, also speak of a sense of loss, and reflect on the human condition. Impossible not to think of the best Mark Lanegan, perhaps a vaguely experimental and very folk Lanegan, also this No Wilderness Deep Enough (damn good title, my friend Beach correctly pointed out) is a record that deserves attention, and repeated listens. Side note, it seems that Steve's first book, titled Harvestman: 23 Untitled Poems and Collected Lyrics, is also out.
Quinto album sotto il proprio nome, ovviamente non tenendo conto dei dischi con i Neurosis, quelli con Tribes of Neurot, e neppure quelli come Harvestman, per il musicista, poeta, e maestro elementare Stephen Francis Von Till Jr.. Un disco che oserei definire "pastorale", nell'accezione bucolica del termine, ambientazione cara al nostro, estrinsecata nei video, nelle cover, nelle liriche. Liriche che, così come la musica, parlano anche di senso della perdita, e riflettono sulla condizione umana. Impossibile non pensare al miglior Mark Lanegan, magari un Lanegan vagamente sperimentale e molto folk, anche questo No Wilderness Deep Enough (titolo dannatamente bello, faceva notare correttamente l'amico Beach) è un disco che merita attenzione, e ripetuti ascolti. Nota a margine, pare che sia in uscita anche il primo libro di Steve, dal titolo Harvestman: 23 Untitled Poems and Collected Lyrics.
Fifth album under his own name, obviously not taking into account the records with Neurosis, those with Tribes of Neurot, and not even those like Harvestman, for the musician, poet, and elementary teacher Stephen Francis Von Till Jr.. A record that I would dare to define "pastoral", in the bucolic meaning of the term, a setting dear to Steve, expressed in the videos, in the covers, in the lyrics. Lyrics which, like music, also speak of a sense of loss, and reflect on the human condition. Impossible not to think of the best Mark Lanegan, perhaps a vaguely experimental and very folk Lanegan, also this No Wilderness Deep Enough (damn good title, my friend Beach correctly pointed out) is a record that deserves attention, and repeated listens. Side note, it seems that Steve's first book, titled Harvestman: 23 Untitled Poems and Collected Lyrics, is also out.
Honey
Miele - Di Valeria Golino (2013)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Irene è una giovane donna italiana che vive sola in una casa al mare nella vicinanze di Roma. Con lo pseudonimo di "Miele", aiuta segretamente i malati terminali a morire, fornendo loro dei barbiturici normalmente riservati per uso veterinario, che va regolarmente a comprare in Messico. Un giorno, fornisce al signor Grimaldi una dose del prodotto, ma subito dopo lui le rivela al telefono che è in perfetta salute. Quindi Miele cerca di dissuaderlo dal suicidarsi.
Sono rimasto positivamente sorpreso dalla visione di questo film di debutto alla regia per Valeria Golino. Ben realizzato, per essere un prodotto italiano, e molto interessante dal punto di vista dei contenuti. Bene Jasmine Trinca nei panni della protagonista, monumentale Carlo Cecchi nella parte dell'Ingegner Grimaldi.
I was positively surprised by the vision of this directorial debut film for Valeria Golino. Well made, to be an Italian product, and very interesting from the content point of view. Good Jasmine Trinca as the protagonist, monumental Carlo Cecchi in the part of Engineer Grimaldi.
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Irene è una giovane donna italiana che vive sola in una casa al mare nella vicinanze di Roma. Con lo pseudonimo di "Miele", aiuta segretamente i malati terminali a morire, fornendo loro dei barbiturici normalmente riservati per uso veterinario, che va regolarmente a comprare in Messico. Un giorno, fornisce al signor Grimaldi una dose del prodotto, ma subito dopo lui le rivela al telefono che è in perfetta salute. Quindi Miele cerca di dissuaderlo dal suicidarsi.
Sono rimasto positivamente sorpreso dalla visione di questo film di debutto alla regia per Valeria Golino. Ben realizzato, per essere un prodotto italiano, e molto interessante dal punto di vista dei contenuti. Bene Jasmine Trinca nei panni della protagonista, monumentale Carlo Cecchi nella parte dell'Ingegner Grimaldi.
I was positively surprised by the vision of this directorial debut film for Valeria Golino. Well made, to be an Italian product, and very interesting from the content point of view. Good Jasmine Trinca as the protagonist, monumental Carlo Cecchi in the part of Engineer Grimaldi.
20200919
Fiume vergine
Virgin River - Di Sue Tenney - Stagione 1 (10 episodi; Netflix) - 2019
L'infermiera Mel si trasferisce nella remota città di Virgin River per iniziare un nuovo lavoro. Incontra Hope McCrea, la sindaca, che l'ha assunta e che le ha offerto un'alloggio. Mel incontra Jack il proprietario del bar locale. Il giorno dopo Mel arriva all'ufficio di Doc Mullins, che non è contento che sia stata assunta come sua assistente senza la sua approvazione. Il compagno nei Marines di Jack, Brady, torna in città, Jack gli dà un lavoro al bar. La signora McCrea va dal dott. Mullins e parla con lui di Mel, ribadendo che ha bisogno di aiuto, che lo ammetta o meno. Acconsente a concedere a Mel un periodo di prova di 30 giorni. Mel tratta una giovane donna incinta che sta avendo false contrazioni. Più tardi Jack trova un bambino in una culla sulla veranda del dottore, e chiama Mel per avvisarla.
Prima stagione di quella che potrebbe diventare una serie tormentone. Tratta dai romanzi rosa omonimi di Robyn Carr, etichettato come romantic drama, non l'ho trovato adatto a chi, come me, ama piangere e commuoversi ogni tanto, ma con trame meno scontate. Ci sarà una seconda stagione, ma non mi avrà.
First season of what could become a hit series. Based on Robyn Carr's novels of the same name, labeled as a romantic drama, I have not found it suitable for those who, like me, love to cry and be moved every now and then, but with less obvious plots. There will be a second season, but it won't have me.
L'infermiera Mel si trasferisce nella remota città di Virgin River per iniziare un nuovo lavoro. Incontra Hope McCrea, la sindaca, che l'ha assunta e che le ha offerto un'alloggio. Mel incontra Jack il proprietario del bar locale. Il giorno dopo Mel arriva all'ufficio di Doc Mullins, che non è contento che sia stata assunta come sua assistente senza la sua approvazione. Il compagno nei Marines di Jack, Brady, torna in città, Jack gli dà un lavoro al bar. La signora McCrea va dal dott. Mullins e parla con lui di Mel, ribadendo che ha bisogno di aiuto, che lo ammetta o meno. Acconsente a concedere a Mel un periodo di prova di 30 giorni. Mel tratta una giovane donna incinta che sta avendo false contrazioni. Più tardi Jack trova un bambino in una culla sulla veranda del dottore, e chiama Mel per avvisarla.
Prima stagione di quella che potrebbe diventare una serie tormentone. Tratta dai romanzi rosa omonimi di Robyn Carr, etichettato come romantic drama, non l'ho trovato adatto a chi, come me, ama piangere e commuoversi ogni tanto, ma con trame meno scontate. Ci sarà una seconda stagione, ma non mi avrà.
First season of what could become a hit series. Based on Robyn Carr's novels of the same name, labeled as a romantic drama, I have not found it suitable for those who, like me, love to cry and be moved every now and then, but with less obvious plots. There will be a second season, but it won't have me.
20200918
Fiori del male
Flowers of Evil - Ulver (2020)
La riflessione sull'ultimo lavoro dei "lupi" norvegesi, mi ha portato lontano. Provo a riassumervela, sperando di non annoiarvi. Molte band e molti artisti, nell'arco delle loro carriere, se lunghe, si sono "addolciti" lungo la strada; alcuni per cercare di attirare più ascoltatori, altri solo per seguire un percorso musicale istintivo, qualcuno riuscendo a combinare entrambe le cose. Pochi hanno cambiato così profondamente come gli Ulver, e vedere che ancora ci sono fan che li accusano di "essersi venduti" mi fa semplicemente sorridere, soprattutto perché la stessa band, di sicuro non scalerà le classifiche con questo disco. Detto questo, di cosa stiamo parlando? Stiamo parlando di una band (o di un musicista, Kristoffer Rygg, unico superstite della formazione originale, che probabilmente è riuscito a cambiare, negli anni, i suoi collaboratori in modo che la sua idea di percorso musicale fosse condiviso) che partì, negli anni '90, dal black metal, e che oggi fa uscire un disco che personalmente, definirei di dance music d'autore (ecco le etichette che sono state utilizzate per il loro ultimo periodo: synthpop, electronic dance music, art pop). Un disco di straordinaria bellezza, se solo riuscirete a rimuovere tutti i vostri preconcetti. Vi ritroverete a ballare da soli, in mezzo al salotto, sulle note di Machine Gun and Peacock Feathers, garantito.
The reflection on the latest work of the Norwegian "wolves" took me far. I try to summarize it, hoping not to bore you. Many bands and artists, over their long careers, have "mellowed" along the way; some to try to attract more listeners, others just to follow an instinctive musical path, some managing to combine both. Few have changed as profoundly as Ulver, and to see that there are still fans who accuse them of "selling out" just makes me smile, especially since the band themselves, for sure, won't be climbing the charts with this record. Having said that, what are we talking about? We are talking about a band (or a musician, Kristoffer Rygg, the only survivor of the original line-up, who has probably managed to change his collaborators over the years so that his idea of a musical path was shared) that started during the '90, from black metal, and today is releasing a record that I personally would define as classy dance music (here are the labels that have been used for their last period: synthpop, electronic dance music, art pop). A record of extraordinary beauty, if only you can remove all your preconceptions. You will find yourself dancing alone, in the middle of the living room, to the notes of Machine Gun and Peacock Feathers, guaranteed.
La riflessione sull'ultimo lavoro dei "lupi" norvegesi, mi ha portato lontano. Provo a riassumervela, sperando di non annoiarvi. Molte band e molti artisti, nell'arco delle loro carriere, se lunghe, si sono "addolciti" lungo la strada; alcuni per cercare di attirare più ascoltatori, altri solo per seguire un percorso musicale istintivo, qualcuno riuscendo a combinare entrambe le cose. Pochi hanno cambiato così profondamente come gli Ulver, e vedere che ancora ci sono fan che li accusano di "essersi venduti" mi fa semplicemente sorridere, soprattutto perché la stessa band, di sicuro non scalerà le classifiche con questo disco. Detto questo, di cosa stiamo parlando? Stiamo parlando di una band (o di un musicista, Kristoffer Rygg, unico superstite della formazione originale, che probabilmente è riuscito a cambiare, negli anni, i suoi collaboratori in modo che la sua idea di percorso musicale fosse condiviso) che partì, negli anni '90, dal black metal, e che oggi fa uscire un disco che personalmente, definirei di dance music d'autore (ecco le etichette che sono state utilizzate per il loro ultimo periodo: synthpop, electronic dance music, art pop). Un disco di straordinaria bellezza, se solo riuscirete a rimuovere tutti i vostri preconcetti. Vi ritroverete a ballare da soli, in mezzo al salotto, sulle note di Machine Gun and Peacock Feathers, garantito.
The reflection on the latest work of the Norwegian "wolves" took me far. I try to summarize it, hoping not to bore you. Many bands and artists, over their long careers, have "mellowed" along the way; some to try to attract more listeners, others just to follow an instinctive musical path, some managing to combine both. Few have changed as profoundly as Ulver, and to see that there are still fans who accuse them of "selling out" just makes me smile, especially since the band themselves, for sure, won't be climbing the charts with this record. Having said that, what are we talking about? We are talking about a band (or a musician, Kristoffer Rygg, the only survivor of the original line-up, who has probably managed to change his collaborators over the years so that his idea of a musical path was shared) that started during the '90, from black metal, and today is releasing a record that I personally would define as classy dance music (here are the labels that have been used for their last period: synthpop, electronic dance music, art pop). A record of extraordinary beauty, if only you can remove all your preconceptions. You will find yourself dancing alone, in the middle of the living room, to the notes of Machine Gun and Peacock Feathers, guaranteed.
Pareti esterne
Medianeras - Di Gustavo Taretto (2011)
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
In una città sovraffollata e caotica come Buenos Aires, Martín è un fobico in via di guarigione che vive in un monolocale, dove trascorre la maggior parte del tempo perché lavora come web designer, dipende dal mondo virtuale e organizza il resto della sua vita su Internet. Condivide l'appartamento con il suo cane, che era della sua ex fidanzata, che lo ha lasciato sette anni prima per andare a vivere nel New Jersey, negli Stati Uniti. In un altro edificio a breve distanza da Martín vive Mariana, una ragazza recentemente separata che, nonostante sia un architetto, lavora come decoratrice di vetrine.
Lungometraggio di debutto per il regista argentino, tratto dal suo omonimo cortometraggio del 2005, col quale vinse svariati premi. Interessante, con scelte di casting azzeccate.
Debut feature for the Argentine director, based on his 2005 short film of the same name, with which he won several awards. Interesting, with spot-on casting choices.
Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
In una città sovraffollata e caotica come Buenos Aires, Martín è un fobico in via di guarigione che vive in un monolocale, dove trascorre la maggior parte del tempo perché lavora come web designer, dipende dal mondo virtuale e organizza il resto della sua vita su Internet. Condivide l'appartamento con il suo cane, che era della sua ex fidanzata, che lo ha lasciato sette anni prima per andare a vivere nel New Jersey, negli Stati Uniti. In un altro edificio a breve distanza da Martín vive Mariana, una ragazza recentemente separata che, nonostante sia un architetto, lavora come decoratrice di vetrine.
Lungometraggio di debutto per il regista argentino, tratto dal suo omonimo cortometraggio del 2005, col quale vinse svariati premi. Interessante, con scelte di casting azzeccate.
Debut feature for the Argentine director, based on his 2005 short film of the same name, with which he won several awards. Interesting, with spot-on casting choices.
20200917
Alphaville: une étrange aventure de Lemmy Caution
Alphaville - Imperial Triumphant (2020)
Eccoci finalmente a parlare della band di New York City, Imperial Triumphant, fondata da Zachary Ilya Ezrin, chitarra e voce, attualmente coadiuvato da Kenny Grohowski alla batteria, e da Steve Blanco al basso, tastiere e voce. Musicisti dalla tecnica incredibile, volendo semplificare, "applicano" la jazz fusion al black metal. Un po' come mettere nel frullatore Meshuggah, Behemoth, Mr. Bungle e Miles Davis. Un disco, il loro quarto album in studio, dai toni cupi e dall'impatto spiazzante, ma talmente stratificato da lasciare l'ascoltatore esterrefatto. Sicuramente non per tutti i palati, ma che bellezza!
Here we are finally talking about the New York City band, Imperial Triumphant, founded by Zachary Ilya Ezrin, guitar and vocals, currently assisted by Kenny Grohowski on drums, and by Steve Blanco on bass, keyboards and vocals. Musicians with an incredible technique, that, if we want to simplify, they "applies" jazz fusion to black metal. Kind of like putting Meshuggah, Behemoth, Mr. Bungle and Miles Davis in the blender. A record, their fourth studio album, with dark tones and a surprising impact, but so layered as to leave the listener astonished. Certainly not for all palates, but hell, what a beauty!
Eccoci finalmente a parlare della band di New York City, Imperial Triumphant, fondata da Zachary Ilya Ezrin, chitarra e voce, attualmente coadiuvato da Kenny Grohowski alla batteria, e da Steve Blanco al basso, tastiere e voce. Musicisti dalla tecnica incredibile, volendo semplificare, "applicano" la jazz fusion al black metal. Un po' come mettere nel frullatore Meshuggah, Behemoth, Mr. Bungle e Miles Davis. Un disco, il loro quarto album in studio, dai toni cupi e dall'impatto spiazzante, ma talmente stratificato da lasciare l'ascoltatore esterrefatto. Sicuramente non per tutti i palati, ma che bellezza!
Here we are finally talking about the New York City band, Imperial Triumphant, founded by Zachary Ilya Ezrin, guitar and vocals, currently assisted by Kenny Grohowski on drums, and by Steve Blanco on bass, keyboards and vocals. Musicians with an incredible technique, that, if we want to simplify, they "applies" jazz fusion to black metal. Kind of like putting Meshuggah, Behemoth, Mr. Bungle and Miles Davis in the blender. A record, their fourth studio album, with dark tones and a surprising impact, but so layered as to leave the listener astonished. Certainly not for all palates, but hell, what a beauty!
Collaterale
Collateral - Scritto da David Hare, diretto da S. J. Clarkson (2018) - Miniserie in 4 episodi - BBC Two / Netflix
Abdullah Asif, impiegato della Regal Pizza, viene ucciso a colpi di arma da fuoco per strada in un sobborgo sud-occidentale di Londra dopo aver consegnato una pizza a Karen Mars, ex moglie del ministro dei trasporti ombra David Mars, deputato. L'investigatrice DI Kip Glaspie, recentemente promossa, è incaricata di indagare sul caso. Kip mette in dubbio le motivazioni della manager Laurie Stone della Regal Pizza, dopo aver scoperto che Abdullah non aveva mai avuto l'intenzione di consegnare la pizza di Karen, ma è stato inviato dalla Stone al posto del collega Mikey Gowens. La testimone chiave della sparatoria, Linh Xuan Huy, dà alla polizia un nome e un indirizzo falsi, avendo il suo visto per rimanere nel Regno Unito scaduto.
Buona miniserie investigativa inglese, con un intreccio all'altezza dei migliori noir. Ottimo cast, all'interno del quale primeggia Carey Mulligan nei panni della protagonista.
Good English investigative miniseries, with a weave at the height of the best noirs. Excellent cast, in which Carey Mulligan excels as the protagonist.
Abdullah Asif, impiegato della Regal Pizza, viene ucciso a colpi di arma da fuoco per strada in un sobborgo sud-occidentale di Londra dopo aver consegnato una pizza a Karen Mars, ex moglie del ministro dei trasporti ombra David Mars, deputato. L'investigatrice DI Kip Glaspie, recentemente promossa, è incaricata di indagare sul caso. Kip mette in dubbio le motivazioni della manager Laurie Stone della Regal Pizza, dopo aver scoperto che Abdullah non aveva mai avuto l'intenzione di consegnare la pizza di Karen, ma è stato inviato dalla Stone al posto del collega Mikey Gowens. La testimone chiave della sparatoria, Linh Xuan Huy, dà alla polizia un nome e un indirizzo falsi, avendo il suo visto per rimanere nel Regno Unito scaduto.
Buona miniserie investigativa inglese, con un intreccio all'altezza dei migliori noir. Ottimo cast, all'interno del quale primeggia Carey Mulligan nei panni della protagonista.
Good English investigative miniseries, with a weave at the height of the best noirs. Excellent cast, in which Carey Mulligan excels as the protagonist.
20200916
Decadimento lento
Slow Decay - The Acacia Strain (2020)
Come anticipato qualche giorno fa, dopo neppure sette mesi a distanza da It Comes In Waves, arriva il decimo disco in studio per The Acacia Strain, dal titolo Slow Decay. L'approccio è ancora quello, un deathcore dall'attitudine hc punk spesso dall'incedere lento, quindi con forti richiami sludge, pesante, epico e maestoso, con squarci di velocità meno importanti del solito, ma comunque presenti. Ospiti graditi sono Aaron Heard (Jesus Piece, Nothing), Jess Nyx (Mortality Rate), Zach Hatfield (Left Behind), Courtney LaPlante (Spiritbox), e il risultato è un bel monolite di violenza ed aggressività che riesce a trapassarci le orecchie ben bene. Ogni tanto c'è bisogno di un disco così.
As anticipated a few days ago, after not even seven months after It Comes In Waves, the tenth studio album for The Acacia Strain, entitled Slow Decay, arrives. The approach is still that, a deathcore with a hc punk attitude often with a slow pace, therefore with strong references to sludge, heavy, epic and majestic, with glimpses of speed less important than usual, but still present. Welcome guests are Aaron Heard (Jesus Piece, Nothing), Jess Nyx (Mortality Rate), Zach Hatfield (Left Behind), Courtney LaPlante (Spiritbox), and the result is a nice monolith of violence and aggression that manages to pierce our ears very well. Every now and then you need a record like this.
Come anticipato qualche giorno fa, dopo neppure sette mesi a distanza da It Comes In Waves, arriva il decimo disco in studio per The Acacia Strain, dal titolo Slow Decay. L'approccio è ancora quello, un deathcore dall'attitudine hc punk spesso dall'incedere lento, quindi con forti richiami sludge, pesante, epico e maestoso, con squarci di velocità meno importanti del solito, ma comunque presenti. Ospiti graditi sono Aaron Heard (Jesus Piece, Nothing), Jess Nyx (Mortality Rate), Zach Hatfield (Left Behind), Courtney LaPlante (Spiritbox), e il risultato è un bel monolite di violenza ed aggressività che riesce a trapassarci le orecchie ben bene. Ogni tanto c'è bisogno di un disco così.
As anticipated a few days ago, after not even seven months after It Comes In Waves, the tenth studio album for The Acacia Strain, entitled Slow Decay, arrives. The approach is still that, a deathcore with a hc punk attitude often with a slow pace, therefore with strong references to sludge, heavy, epic and majestic, with glimpses of speed less important than usual, but still present. Welcome guests are Aaron Heard (Jesus Piece, Nothing), Jess Nyx (Mortality Rate), Zach Hatfield (Left Behind), Courtney LaPlante (Spiritbox), and the result is a nice monolith of violence and aggression that manages to pierce our ears very well. Every now and then you need a record like this.
Arma da taglio metallica, con impugnatura e lama dritta a un solo taglio
Machete - Di Robert Rodriguez e Ethan Maniquis (2010)
Machete Kills - Di Robert Rodriguez (2013)
Giudizio sintetico: si possono vedere (3/5)
1) In Messico, Machete Cortez, un federale messicano e il suo partner più giovane sono in missione per salvare una ragazza rapita. Durante l'operazione, il suo compagno viene ucciso, la ragazza rapita lo accoltella alla gamba prima di essere uccisa, e Machete viene tradito dal suo capo corrotto dal potente signore della droga ed ex federale, Rogelio Torrez che uccide la moglie di Machete e implica ucciderà anche sua figlia, prima di uccidere lui.
2) Machete Cortez e Sartana Rivera tentano di catturare i trafficanti di armi che hanno fornito i cartelli della droga messicani. I militari vengono quindi tutti uccisi dai gangster, che a loro volta vengono spazzati via da un altro piccolo esercito, che interviene a sorpresa. Il suo leader uccide Sartana mentre Machete viene arrestato dallo sceriffo Doakes corrotto e dal vice Clebourne.
Due divertissement, quello che ci si aspetta da Rodriguez del resto, da vedere per passare qualche ora con il cervello totalmente sconnesso. Attenzione: non sono però esenti da maestria realizzativa, siate avvisati.
Two divertissements, the thing you can expect from Rodriguez, to be seen in order to spend a few hours with the brain totally disconnected. Attention: they are not free from mastery in direction, however, be warned.
Machete Kills - Di Robert Rodriguez (2013)
Giudizio sintetico: si possono vedere (3/5)
1) In Messico, Machete Cortez, un federale messicano e il suo partner più giovane sono in missione per salvare una ragazza rapita. Durante l'operazione, il suo compagno viene ucciso, la ragazza rapita lo accoltella alla gamba prima di essere uccisa, e Machete viene tradito dal suo capo corrotto dal potente signore della droga ed ex federale, Rogelio Torrez che uccide la moglie di Machete e implica ucciderà anche sua figlia, prima di uccidere lui.
2) Machete Cortez e Sartana Rivera tentano di catturare i trafficanti di armi che hanno fornito i cartelli della droga messicani. I militari vengono quindi tutti uccisi dai gangster, che a loro volta vengono spazzati via da un altro piccolo esercito, che interviene a sorpresa. Il suo leader uccide Sartana mentre Machete viene arrestato dallo sceriffo Doakes corrotto e dal vice Clebourne.
Due divertissement, quello che ci si aspetta da Rodriguez del resto, da vedere per passare qualche ora con il cervello totalmente sconnesso. Attenzione: non sono però esenti da maestria realizzativa, siate avvisati.
Two divertissements, the thing you can expect from Rodriguez, to be seen in order to spend a few hours with the brain totally disconnected. Attention: they are not free from mastery in direction, however, be warned.
20200915
Cosa andrà perso
What Will Be Lost - Throwing Bricks (2020)
Quantomeno interessante, questo debutto per la band olandese di Utrecht, dopo un EP del 2016 intitolato profeticamente Self-Distancing. Il mix di reminiscenze hardcore punk, black metal e sludge, dà vita a qualcosa di avvicinabile ai "vicini" Amenra durante i passaggi mid tempo, ma, direi fortunatamente per loro, ci sono delle differenze: le sfuriate veloci, gli assoli metal classici, li rendono distinti e non accusabili di plagio. Da tenere d'occhio.
At least interesting, this debut for the Dutch band from Utrecht, after a 2016 EP prophetically titled Self-Distancing. The mix of hardcore punk, black metal and sludge reminiscences, gives life to something approachable to the "neighbors" Amenra during the mid tempo passages, but, I would say fortunately for them, there are differences: the fast outbursts, the classic metal solos, make them distinct and not accountable of plagiarism. To keep an eye on.
Quantomeno interessante, questo debutto per la band olandese di Utrecht, dopo un EP del 2016 intitolato profeticamente Self-Distancing. Il mix di reminiscenze hardcore punk, black metal e sludge, dà vita a qualcosa di avvicinabile ai "vicini" Amenra durante i passaggi mid tempo, ma, direi fortunatamente per loro, ci sono delle differenze: le sfuriate veloci, gli assoli metal classici, li rendono distinti e non accusabili di plagio. Da tenere d'occhio.
At least interesting, this debut for the Dutch band from Utrecht, after a 2016 EP prophetically titled Self-Distancing. The mix of hardcore punk, black metal and sludge reminiscences, gives life to something approachable to the "neighbors" Amenra during the mid tempo passages, but, I would say fortunately for them, there are differences: the fast outbursts, the classic metal solos, make them distinct and not accountable of plagiarism. To keep an eye on.
Cattiva
Mala - Di Adrián Caetano (2013)
Giudizio sintetico: si può perdere (1,5/5)
Rosario è una donna di trent'anni che dedica la sua vita a uccidere per soldi uomini che maltrattano o abusano delle donne indipendentemente dalla classe sociale o da ragioni politiche. È metodica, attenta, perfezionista, ma non è sempre stato così, quando ha iniziato questo "lavoro" i suoi omicidi sono stati brutali a causa della goffaggine e dell'odio che si portava dentro. La ragione è un segreto che nasconde in un caleidoscopio dal quale non si separa mai.
Ripensando a questo film ho abbassato ulteriormente la votazione. Uno dei peggiori film che mi sia capitato di vedere. Peccato, perché il regista uruguaiano, in precedenza, ha prodotto lavori decenti, e perfino interessanti. Questo Mala è un film goffo e imbarazzante.
Looking back on this film, I further lowered the vote. One of the worst films I have ever seen. Too bad, because the Uruguayan director previously produced decent and even interesting works. This Mala is an awkward and embarrassing movie.
Giudizio sintetico: si può perdere (1,5/5)
Rosario è una donna di trent'anni che dedica la sua vita a uccidere per soldi uomini che maltrattano o abusano delle donne indipendentemente dalla classe sociale o da ragioni politiche. È metodica, attenta, perfezionista, ma non è sempre stato così, quando ha iniziato questo "lavoro" i suoi omicidi sono stati brutali a causa della goffaggine e dell'odio che si portava dentro. La ragione è un segreto che nasconde in un caleidoscopio dal quale non si separa mai.
Ripensando a questo film ho abbassato ulteriormente la votazione. Uno dei peggiori film che mi sia capitato di vedere. Peccato, perché il regista uruguaiano, in precedenza, ha prodotto lavori decenti, e perfino interessanti. Questo Mala è un film goffo e imbarazzante.
Looking back on this film, I further lowered the vote. One of the worst films I have ever seen. Too bad, because the Uruguayan director previously produced decent and even interesting works. This Mala is an awkward and embarrassing movie.
20200914
Auto-chirurgia
Self-Surgery - Mrs. Piss (2020)
Non lo sapevo, ma Chelsea Wolfe e Jess Gowrie, una batterista che mi piace moltissimo a livello di stile, avevano già fatto parte di una band, i Red Host, nei primi anni 2000. Gowrie aveva poi suonato per Chelsea Wolfe, sia in tour che su Hiss Spun. Bene, le due si sono molto riavvicinate, ed è nato questo progetto, che esordisce con un album di debutto che annota otto tracce per appena 18 (diciotto) minuti di musica, ma talmente intensi che bastano e avanzano, almeno per un po' di tempo. Wolfe si occupa di voce e chitarre, Gowrie di basso batteria e programmazione (sulle note, anche lei suona la chitarra). Self-Surgery è un disco di metal, senza dubbio, ma non solo. Pesante, arrabbiato, scuro, scurissimo, quasi doloroso. Sludge si, ma con la voce di Chelsea, il che non è poco. Ed ha dei tratti estremi che probabilmente, Chelsea Wolfe non avrebbe raggiunto in uno dei suoi dischi a suo nome. Era esattamente quello che ci aspettavamo, quando fu annunciata la collaborazione, e ne siamo felici.
I didn't know, but Chelsea Wolfe and Jess Gowrie, a drummer I really like, stylewise, had already been part of a band, the Red Host, in the early 2000s. Gowrie had then played for Chelsea Wolfe, both on tour. than on Hiss Spun. Well, the two got very close, and this project was born, which begins with a debut album that notes eight tracks for just 18 (eighteen) minutes of music, but so intense that they are enough and advance, at least for a little time. Wolfe deals with vocals and guitars, Gowrie with bass, drums and programming (on the notes, she also plays the guitar). Self-Surgery is a metal record, without a doubt, but not only. Heavy, angry, dark, very dark, almost painful. Sludge yes, but with Chelsea's voice, which is no small feat. And it has some extreme traits that Chelsea Wolfe probably wouldn't have reached on one of her records to her name. It was exactly what we expected when the collaboration was announced, and we are happy about it.
Non lo sapevo, ma Chelsea Wolfe e Jess Gowrie, una batterista che mi piace moltissimo a livello di stile, avevano già fatto parte di una band, i Red Host, nei primi anni 2000. Gowrie aveva poi suonato per Chelsea Wolfe, sia in tour che su Hiss Spun. Bene, le due si sono molto riavvicinate, ed è nato questo progetto, che esordisce con un album di debutto che annota otto tracce per appena 18 (diciotto) minuti di musica, ma talmente intensi che bastano e avanzano, almeno per un po' di tempo. Wolfe si occupa di voce e chitarre, Gowrie di basso batteria e programmazione (sulle note, anche lei suona la chitarra). Self-Surgery è un disco di metal, senza dubbio, ma non solo. Pesante, arrabbiato, scuro, scurissimo, quasi doloroso. Sludge si, ma con la voce di Chelsea, il che non è poco. Ed ha dei tratti estremi che probabilmente, Chelsea Wolfe non avrebbe raggiunto in uno dei suoi dischi a suo nome. Era esattamente quello che ci aspettavamo, quando fu annunciata la collaborazione, e ne siamo felici.
I didn't know, but Chelsea Wolfe and Jess Gowrie, a drummer I really like, stylewise, had already been part of a band, the Red Host, in the early 2000s. Gowrie had then played for Chelsea Wolfe, both on tour. than on Hiss Spun. Well, the two got very close, and this project was born, which begins with a debut album that notes eight tracks for just 18 (eighteen) minutes of music, but so intense that they are enough and advance, at least for a little time. Wolfe deals with vocals and guitars, Gowrie with bass, drums and programming (on the notes, she also plays the guitar). Self-Surgery is a metal record, without a doubt, but not only. Heavy, angry, dark, very dark, almost painful. Sludge yes, but with Chelsea's voice, which is no small feat. And it has some extreme traits that Chelsea Wolfe probably wouldn't have reached on one of her records to her name. It was exactly what we expected when the collaboration was announced, and we are happy about it.
L'ultimo spettacolo
The Last Picture Show - Di Peter Bogdanovich (1971)
Giudizio sintetico: da vedere (3,5/5)
Nel 1951 Sonny Crawford e Duane Jackson sono compagni delle superiori ad Anarene, in Texas, una piccola città del Texas in declino. Duane esce con Jacy Farrow, che Sonny considera la ragazza più carina della città. Sonny rompe con la sua ragazza Charlene Duggs.
A Natale Sonny inizia una relazione con Ruth Popper, la depressa moglie di mezza età del suo allenatore delle superiori, "Coach" Popper. È sola perché suo marito è un omosessuale non rivelato. Al ballo di Natale, Jacy è invitata da Lester Marlow a una festa nudista in piscina a casa di Bobby Sheen, un giovane ricco che sembra essere, per Jacy, una prospettiva migliore di Duane. Ma Bobby dice esplicitamente a Jacy di non essere interessato alle vergini e di tornare dopo che lei avrà fatto sesso.
Grande film per il grande regista statunitense, impressionante perché è uno dei suoi primi. Tratto dal romanzo omonimo di Larry McMurtry, con un cast ricchissimo e tutto straordinariamente in parte (ci sono, giovanissimi, Jeff Bridges e Cybill Shepherd), descrive la noia della profonda provincia americana, e ne anticipa il declino. Molto bello.
Great film for the great American director, impressive because it is one of his first. Based on the novel of the same name by Larry McMurtry, with a very rich cast and all extraordinarily in part (there are, at a very young age, Jeff Bridges and Cybill Shepherd), it describes the boredom of the profound American province, and anticipates its decline. Very beautiful.
Giudizio sintetico: da vedere (3,5/5)
Nel 1951 Sonny Crawford e Duane Jackson sono compagni delle superiori ad Anarene, in Texas, una piccola città del Texas in declino. Duane esce con Jacy Farrow, che Sonny considera la ragazza più carina della città. Sonny rompe con la sua ragazza Charlene Duggs.
A Natale Sonny inizia una relazione con Ruth Popper, la depressa moglie di mezza età del suo allenatore delle superiori, "Coach" Popper. È sola perché suo marito è un omosessuale non rivelato. Al ballo di Natale, Jacy è invitata da Lester Marlow a una festa nudista in piscina a casa di Bobby Sheen, un giovane ricco che sembra essere, per Jacy, una prospettiva migliore di Duane. Ma Bobby dice esplicitamente a Jacy di non essere interessato alle vergini e di tornare dopo che lei avrà fatto sesso.
Grande film per il grande regista statunitense, impressionante perché è uno dei suoi primi. Tratto dal romanzo omonimo di Larry McMurtry, con un cast ricchissimo e tutto straordinariamente in parte (ci sono, giovanissimi, Jeff Bridges e Cybill Shepherd), descrive la noia della profonda provincia americana, e ne anticipa il declino. Molto bello.
Great film for the great American director, impressive because it is one of his first. Based on the novel of the same name by Larry McMurtry, with a very rich cast and all extraordinarily in part (there are, at a very young age, Jeff Bridges and Cybill Shepherd), it describes the boredom of the profound American province, and anticipates its decline. Very beautiful.
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