Flowers of Evil - Ulver (2020)
La riflessione sull'ultimo lavoro dei "lupi" norvegesi, mi ha portato lontano. Provo a riassumervela, sperando di non annoiarvi. Molte band e molti artisti, nell'arco delle loro carriere, se lunghe, si sono "addolciti" lungo la strada; alcuni per cercare di attirare più ascoltatori, altri solo per seguire un percorso musicale istintivo, qualcuno riuscendo a combinare entrambe le cose. Pochi hanno cambiato così profondamente come gli Ulver, e vedere che ancora ci sono fan che li accusano di "essersi venduti" mi fa semplicemente sorridere, soprattutto perché la stessa band, di sicuro non scalerà le classifiche con questo disco. Detto questo, di cosa stiamo parlando? Stiamo parlando di una band (o di un musicista, Kristoffer Rygg, unico superstite della formazione originale, che probabilmente è riuscito a cambiare, negli anni, i suoi collaboratori in modo che la sua idea di percorso musicale fosse condiviso) che partì, negli anni '90, dal black metal, e che oggi fa uscire un disco che personalmente, definirei di dance music d'autore (ecco le etichette che sono state utilizzate per il loro ultimo periodo: synthpop, electronic dance music, art pop). Un disco di straordinaria bellezza, se solo riuscirete a rimuovere tutti i vostri preconcetti. Vi ritroverete a ballare da soli, in mezzo al salotto, sulle note di Machine Gun and Peacock Feathers, garantito.
The reflection on the latest work of the Norwegian "wolves" took me far. I try to summarize it, hoping not to bore you. Many bands and artists, over their long careers, have "mellowed" along the way; some to try to attract more listeners, others just to follow an instinctive musical path, some managing to combine both. Few have changed as profoundly as Ulver, and to see that there are still fans who accuse them of "selling out" just makes me smile, especially since the band themselves, for sure, won't be climbing the charts with this record. Having said that, what are we talking about? We are talking about a band (or a musician, Kristoffer Rygg, the only survivor of the original line-up, who has probably managed to change his collaborators over the years so that his idea of a musical path was shared) that started during the '90, from black metal, and today is releasing a record that I personally would define as classy dance music (here are the labels that have been used for their last period: synthpop, electronic dance music, art pop). A record of extraordinary beauty, if only you can remove all your preconceptions. You will find yourself dancing alone, in the middle of the living room, to the notes of Machine Gun and Peacock Feathers, guaranteed.
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