Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
In una zona imprecisata delle Alpi, negli anni '60, Keller e suo figlio Lukas vivono in montagna, soli, dopo la morte di María, madre di Lukas e moglie di Keller, in un incendio della casa di famiglia. Keller, gravemente afflitto dalla morte della moglie, non riesce a vivere in armonia e buona intesa con il figlio, che si rifugia sempre più nella natura, evitando il contatto con i suoi coetanei. Niente sembra consolare Lukas, finché un giorno, durante una delle sue passeggiate nella foresta, trova un pulcino di aquila reale che, buttato fuori dal fratello maggiore, è caduto dal suo nido d'aquila.
Ennesimo film per il regista spagnolo del quale vi ho già parlato, stavolta diretto a quattro mani con il collega austriaco Otmar Penker, molto bello e suggestivo esteticamente, un po' troppo semplice dal punto di vista della storia.
Yet another film for the Spanish director whom I have already told you about, this time directed together with his Austrian colleague Otmar Penker, very beautiful and aesthetically suggestive, a little too simple from a story point of view.
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