La solita classe immensa, per il nono album in studio del cantautore nato a Milano. Liriche un po' poetiche, un po' surreali, ma che non mancano di ammiccare e riflettere amaramente sulla pochezza della musica che ha successo a dispetto del poco riconoscimento per quella davvero valida, e una capacità di trovare melodie bellissime che, spesso, ti si piantano in testa come poche. Un ventaglio di suoni ed atmosfere alternative rock davvero interessanti, con influenze di livello. Un paio di collaborazioni deliziose. Insomma, Paolo Benvegnù non delude mai.
The usual immense class, for the ninth studio album of the Milan-born singer-songwriter. Lyrics that are a little poetic, a little surreal, but which do not fail to wink and reflect bitterly on the paucity of music that is successful despite the little recognition for the truly valid one, and an ability to find beautiful melodies that, often, they stick in your head like few others. A range of really interesting alternative rock sounds and atmospheres, with top-notch influences. A couple of delicious collaborations. In short, Paolo Benvegnù never disappoints.
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