Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Marek, un giovane immigrato ucraino a Parigi, lavora nella strada davanti alla Gare du Nord con i suoi amici, altri 'duri' dell'Est europeo. Viene avvicinato da Daniel, un uomo d'affari francese sulla cinquantina, che gira imbarazzato alla stazione, e accetta di fargli visita a casa sua il giorno dopo. La sera successiva, Daniel è innervosito nel trovare un ragazzo di 14 anni alla sua porta, che dichiara di essere "Marek". Il ragazzo lo supera entrando nell'appartamento e lo rimprovera per averlo presumibilmente invitato, minorenne, a casa sua per fare sesso. Poco dopo bussano di nuovo e il ragazzo fa entrare altri due giovani dell'Est europeo. Ben presto, con orrore di Daniel, a loro si unisce il resto della banda, incluso "Boss", il loro leader russo. Daniel resta impotente mentre gli uomini organizzano un'invasione a tutti gli effetti. Mentre si disperdono nel suo appartamento ben arredato, servendosi delle sue cose, Boss prende in giro Daniel per la sua impotenza e la sua omosessualità repressa, prima di suggerirgli che è stato lui a invitarli. Presto lancia una festa chiassosa nel soggiorno di Daniel, mentre gli altri giovani spogliano l'appartamento delle sue cose.
Secondo lungometraggio da regista per Campillo, anche stavolta spiazzante, ma stavolta soprattutto perché in bilico tra generi diversissimi. Molto interessante.
Second feature film as director for Campillo, once again surprising, but this time above all because it is balanced between very different genres. Very interesting.
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