Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
In un futuro prossimo Taranto è divenuta ormai una desolata città fantasma, cinta dal filo spinato. Al suo interno, dove nessuno osa entrare, i pochi abitanti conducono un'esistenza misera e violenta, cercando di sopravvivere come meglio possono. Oltre a loro, vi sono le Formiche, una gang criminale guidata dal carismatico Testacalda, il loro capo. Le Formiche lottano per il dominio del territorio con un'altra banda rivale del posto. È in questo ambiente violento che vivono Pietro e Christian, due giovani orfani di 13 anni, cresciuti fianco a fianco, condividendo lo stesso sogno nel cassetto: entrare nella gang. Christian, nonostante il suo soprannome, Pisciasotto, riesce ad affrontare e superare con successo le prove per entrare nel gruppo, al contrario di Pietro, soprannominato Mondocane. È da questo momento che nel forte legame tra i due amici qualcosa s'incrina. (Wikipedia)
A mio parere, un debutto estremamente promettente per il regista italiano, da una storia sua, e coautore della sceneggiatura. Coinvolgente, omaggiante ad un certo tipo di cinema post apocalittico con una certa personalità, e una buona direzione del cast, sul quale giganteggia il camaleontico Borghi.
In my opinion, an extremely promising debut for the Italian director, from his own story, and co-author of the screenplay. Engaging, paying homage to a certain type of post-apocalyptic cinema with a certain personality, and good direction from the cast, over which the chameleonic Borghi towers.
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