No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20091014

Hey, Gerry, the path


Gerry - di Gus Van Sant 2002


Giudizio sintetico: si può vedere


Due amici si recano presso un canyon per un'escursione, ma non sono molto interessati. Durante il percorso, battuto anche da famiglie, decidono di fare un percorso alternativo, certi che ogni sentiero porti allo stesso punto d'arrivo. Errore...


I bene informati dicono che questo Gerry sia il primo film della Death Trilogy di Van Sant. Ho inizialmente avuto qualche dubbio, ma la cosa ha senso; la cosa non mi convinceva visto che i due seguenti lavori che la compongono, Elephant e Last Days, sono ispirati a fatti di cronaca realmente accaduti. Indagando però, si scopre che anche questo Gerry lo è, solo che il fatto non ha avuto risonanza internazionale: leggete qui.

Detto questo, il film non è facile da vedere: gli attori sono due, Matt Damon e Casey Affleck, due attori giovani che non hanno mai brillato per la loro profonda espressività (a dire il vero in questo film non ce n'era grande bisogno), e i dialoghi sono rari, spesso pressoché inutili, o comunque non fondamentali filosoficamente, però probabilmente più credibili di quelli dei drammoni ai limiti della morte per disidratazione. I tempi, quindi, sono lenti e dilatati, non è insomma quel che si dice un film d'azione, che ti fa mancare il fiato. Al contrario.

Se si è disposti a rischiare, però, si viene in un certo qual modo ripagati. Van Sant è uno dei pochi cineasti statunitensi ai quali piace rischiare, non sempre, è vero, e spesso rischiando ha fatto anche dei brutti film, ma qui c'è del buono. La fotografia, gli scenari (Death Valley in California, la zona intorno a Salta, nel nord dell'Argentina), i movimenti di macchina, ne fanno un piacere per gli occhi. La storia spiazza, soprattutto perchè i pochi dialoghi iniziali mostrano la coppia di amici che pare non rendersi conto della situazione in cui si sono cacciati. Il finale è fuori da ogni schema. le sottolineature musicali, tutte di Arvo Pärt, straordinarie e a tratti davvero angoscianti.

Un film difficile, ma non certo brutto. Nonostante quello che dice http://www.imdb.com/, non mi risulta sia mai uscito in Italia.

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