No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20091004

inglorious basterds


Bastardi senza gloria - di Quentin Tarantino 2009




Giudizio sintetico: si può perdere




Seconda Guerra Mondiale, la Francia è occupata dai nazisti. Il Colonnello Hans Landa è inviato dal Führer proprio lì, per stanare tutti gli ebrei che si nascondono o che fuggono, grazie alla sua fama di implacabile cacciatore ed investigatore. Il prologo ci mostra Landa che stana un'intera famiglia ebrea, i Dreyfus, che mancavano all'appello, nella fattoria dei LaPadite, che li nascondevano sotto le assi del pavimento. Shoshanna, la figlia maggiore, riesce a fuggire.


Gli eserciti alleati, con gli anni, accerchiano quello nazista, ma l'occupazione tedesca della Francia prosegue. In Francia è attiva una squadra speciale alleata, i Bastardi: comandata dal Tenente Aldo Raine, mezzo ebreo e mezzo apache, è un commando che agisce in borghese e stermina i nazisti, finendo col toglier loro lo scalpo, come gli indiani d'America.


Shoshanna nel frattempo, sotto falso nome, vive e lavora a Parigi, gestendo un cinema che, così dice, ha ereditato dagli zii. La corte spietata che le fa il soldato tedesco Fredrick Zoller, diventato eroe nazionale per aver sterminato centinaia di alleati che lo assediavano in un villaggio francese, la fa diventare conosciuta fino nella alte sfere naziste: Goebbels in particolare, sostenitore di Zoller, sul quale fa girare un film, e che, su insistenza dello stesso Zoller, decide di proiettare in anteprima proprio nel cinema di Shoshanna, cambiando il programma originale. Shoshanna, d'accordo con il fidanzato (nero, particolare che Goebbels non gradisce) Marcel, prepara un piano per bruciare il cinema quando, la sera della prima, sarà pieno di alti papaveri nazisti.


Anche i Bastardi, su ordine del Generale Ed Fenech, che ingaggia per l'occasione il Tenente Archie Hicox, esperto di cinema, anche tedesco, e conta sull'appoggio della famosissima attrice tedesca Bridget von Hammersmark, doppiogiochista, decidono di intervenire alla prima con un attentato dinamitardo.




E' ufficiale: Quentin Tarantino non ne ha più. Rimane da stabilire se abbia fatto effettivamente qualcosa di veramente eccezionale in passato, o se tutti quanti si siano sbagliati sul suo conto, sopravvalutandolo per l'eccezionale impatto de Le Iene e Pulp Fiction, oppure se, più ragionevolmente, il ragazzone di Knoxville avesse dei numeri, e se li sia giocati tutti inizialmente, dopo di che si sia fatto distrarre e non abbia più ritrovato l'ispirazione e il genio. Ovviamente, vi parla uno che non si è esaltato (al contrario) per i due Kill Bill.


Lunghissima gestazione, come sempre, per questo Bastardi senza gloria, omaggio anche al cinema italiano, sia spaghetti western (si nota più nella colonna sonora), sia comico (non manca, naturalmente, l'ironia, seppur in una storia sanguinosa - sulla carta - e spietata), con una citazione addirittura imbarazzante da quanto evidente (il personaggio interpretato da un Mike Myers travestito, il Generale che organizza l'attentato alla prima, si chiama Ed Fenech, più chiaro di così), sia d'azione, e apertamente ispirato a Quel maledetto treno blindato (nei paesi anglofoni The Inglorious Bastards) di Enzo G. Castellari, il film parte da un assunto anche interessante (un manipolo di ebrei che pian piano si fanno giustizia da soli), seppur sul limite del politicamente scorretto (in effetti parlare di ebrei violenti è rischioso, di questi tempi), ma, anche se ovviamente supportato da tecnica sopraffina (diversi movimenti di macchina molto belli), fotografia compresa, si perde nei soliti difetti tarantiniani (verbosità eccessiva, qui onestamente limitata - figuriamoci, per chi non li avesse visti, negli altri film -, lentezza esasperante dell'azione, sarcasmo spesso inutile, personaggi al limite della caricatura) e, soprattutto nella seconda parte, annoia a morte. C'è veramente poco da fare: si rischia davvero il colpo di sonno, nonostante la simpatia di Brad Pitt (Aldo Raine), la bellezza algida della brava Diane Kruger (Bridget von Hammersmark), l'ottima prova di un cast in prevalenza tedesco, con attori che abbiamo visto in produzioni minori, e la prestazione superlativa di Christoph Waltz (Hans Landa), austriaco da noi sconosciuto (tanta televisione, apparizioni in Derrick e Il Commissario Rex), il film vive di momenti e non decolla mai, strappando qualche risata e moderandosi pure nelle scene cruente.


Una (ulteriore) delusione.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Perche non:)