No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20110909

a letto




En la cama – di Matías Bize (2005)




Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
Giudizio vernacolare: boiadé, l’hanno preso come un lavoro…


Daniela e Bruno. Un uomo e una donna. Si conoscono appena. Sono in una camera d’albergo, nudi, per quasi un giorno intero, si sono incrociati e piaciuti, ed hanno scelto di concedersi l’un l’altra. Ma non si può fare l’amore di continuo: un minimo di conversazione, anche per i “tempi tecnici”, è necessaria…
E allora ecco che si comincia a “giocare”: a ricordarsi il nome dell’altro, se hanno già fatto qualcosa di simile con altre persone, a fare la lotta con i cuscini, a pesare ogni battuta dell’altro, ad interpretare le risposte imbarazzate alle telefonate che l’altro riceve. Come andrà a finire? Si rivedranno? Nascerà qualcosa? Rimarrà solo un piacevole ricordo? Si racconteranno le loro vite?

Al secondo film, dopo il particolarissimo debutto con Sábado, il giovane regista cileno sorprende e spiazza ancora, questa volta con un film tutto girato in una camera d’albergo, con due soli protagonisti praticamente mai vestiti. Un film talmente particolare, che, rovesciando quel che accade normalmente, è stato riadattato per il teatro (in patria); inoltre, ha generato una sorta di remake, del quale ci occuperemo presto (è proprio così, guardando il remake, che sono venuto a conoscenza di questo En la cama). Da notare che, tenendo conto anche dei film più recenti, Bize ha fatto delle storie di coppia il filo conduttore della sua carriera.
Scelta coraggiosa ma premiante, quella di questo film, macchina da presa naturalmente addosso ai due attori, mdp che si muove anche con una certa eleganza, tenendo conto delle continue nudità, Bize si affida nuovamente a Blanca Lewin per la parte femminile di Daniela (e la “rivelazione” finale crea un corto-circuito, non si sa quanto voluto, con il suo debutto, visto che la protagonista è sempre lei; da sottolineare che, ancora la Lewin, riappare nell’ultimo La vida de los peces, sempre come protagonista femminile di una coppia “potenziale”), e lei ancora una volta si conferma una bravissima attrice, mentre per la parte maschile di Bruno c’è Gonzalo Valenzuela, leggermente più giovane, attivo soprattutto in televisione, che non se la cava affatto male.
Interessante e, come detto, coraggioso.

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