No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20120316

The Elmira Express


The Express - di Gary Fleder (2009)

Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
Giudizio vernacolare: speriamo siano finiti ve' tempi

Ernest Ernie Davis nacque nel 1939 a New Salem, Pennsylvania, e si trasferì un paio di volte, fino a stabilirsi ad Elmira, New York. Nero di famiglia modesta, eccelleva negli sport ed era un corridore fenomenale. Completata la high-school, essendo già un ottimo running back di football americano, si iscrisse alla Syracuse University, su consiglio di Jim Brown, uno degli allora pochi giocatori professionisti neri di football, che era andato alla Syracuse. Il suo coach fu Ben Schwartzwalder, un allenatore duro ma senza dubbio capace. Davis è famoso per essere stato il primo giocatore di colore ad aver vinto l'Heisman Trophy, un prestigioso premio per il miglior giocatore di football dei college, che, per questo motivo, fu seguito perfino dal presidente Kennedy, che ai tempi di questo premio chiese di incontrarlo. Davis fu prima scelta dei professionisti, alla fine del college; ma non giocò mai nessuna partita da professionista.

Una sorta di biopic, questo film del 2008 (da noi uscito direttamente in dvd nel 2009) del regista Gary Fleder, autore di Cosa fare a Denver quando sei morto e La giuria, poi dedicatosi soprattutto alla televisione, su una figura naturalmente a noi italiani del tutto sconosciuta; la sua storia è rappresentativa, un po' come più di recente con The Help, degli anni bollenti a causa degli strascichi razzisti negli USA. Il film è sceneggiato da Charles Leavitt (Blood Diamond), che ha adattato il libro di Robert C. Gallagher The Elmira Express: the Story of Ernie Davis. Il film è una sorta di compitino ben svolto, e lo dico senza volergli troppo male. Manca di enfasi epica dove avrebbe dovuto esserci, non è accuratissimo (ad esempio nei dettagli personali della - spoiler alert - breve vita di Davis), a volte si ha l'impressione che l'argomento razzismo non sia centrale. Però è ben fatto, la storia in fondo è bella, educativa e positiva, è ben girato (le scene di gioco sono davvero ottime), il cast è discreto, anche se qua e là si ha l'impressione che sia un po' ingessato.
Rob Brown è il protagonista Ernie Davis. Brown ve lo ricorderete tutti in Scoprendo Forrester, il suo esordio, e qualcuno saprà che, cresciuto (anche rispetto a questo The Express), è il Delmond Lambreaux di Treme. Coach Schwartzwalder è impersonato dall'immarcescibile Dennis Quaid. Vi do una ragione in più per vedere, anche distrattamente, questo film: Sarah Ward, la fidanzata di Ernie, è interpretata da Nicole Beharie. Non sapete chi è? Rileggetevi la recensione di Shame.

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