No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20130730

gioielli

Greatest Hits - Jewel (2013)

Vi parlai di Jewel Kilcher quasi un anno fa, recensendo un suo disco del 2010, il nono per l'esattezza. L'avevo "persa di vista", avendo amato moltissimo la sua musica fino alla colossale delusione di 0304, il suo disco pop del 2003. Dopo 10 dischi, e a 18 anni di distanza dal suo indimenticabile, delicatissimo debutto Pieces of You (1995), la non più ragazza nata nello Utah ma cresciuta in Alaska, con un nonno svizzero che le ha trasmesso la tecnica dello yodel, lontana cugina dell'attrice Q'orianka Kilcher (The New World, Sons of Anarchy), si lascia andare al lusso di un Greatest Hits
I pezzi sono, scelta quantomeno curiosa, posti in ordine cronologico. Difficile fare di meglio, volendo mettere in questa raccolta almeno un pezzo da ognuno dei suoi dischi (è escluso il disco del 2011, The Merry Goes 'Round, secondo disco per bambini dopo Lullaby, del 2009, che è però presente con la cover di Somewhere Over the Rainbow, dignitosa ma non particolarmente emozionante). Se, al contrario, si fosse voluto fare una scelta onesta, da fan, si sarebbe escluso anche l'unico, imbarazzante pezzo estratto da 0304, Intuition. Ma, si sa, non è così che vanno le cose.
Ve lo segnalo, nel caso che qualcuno si fosse rotto le scatole di sentirmela rammentare, seppur debba ammettere che non lo faccio così spesso come in passato. I primi quattro pezzi sono meravigliosi (Who Will Save Your Soul, You Were Meant for Me, Foolish Games dal debutto, il già citato Pieces of You, e Hands, bellissimo pezzo da Spirit), ma la capacità di indovinare melodie non ha mai lasciato la biondina; si riconosce il percorso artistico, proprio per la cronologicità della scaletta, e si intuisce la flessione decisiva, il fondo toccato col già citato 0304. Jewel, partita con un country-folk quasi intimista, ha ibridato col pop il suo stile, fino ad esagerare, tornando poi sui suoi passi e adeguandosi, come dice correttamente S.T.Erlewine su AllMusic, ai parametri del contemporary country. Satisfied, il singolone che vi segnalai parlandovi di Sweet and Wild, ne è la dimostrazione palese ma anche sontuosa. La sua estensione vocale, la sua padronanza, le sue capacità, rimangono indiscutibili: ascoltare Break Me per capire di cosa sto parlando.
In chiusura, un inedito trascurabile, Two Hearts Breaking, preceduto però da due chicche, che impreziosiscono leggermente il disco anche per chi conosce alla perfezione Jewel: due pezzi dal debutto, già presenti anche sullo stesso Greatest Hits, ma ri-registrati ed eseguiti con special guest. Il primo è You Were Meant for Me con le Pistol Annies, che però non va al di là di una sorta di sfilata di vocalizzi femminili. Il secondo, invece, è Foolish Games, che complice la gran voce di Kelly Clarkson e un nuovo arrangiamento, non invasivo, non esagerato, solamente migliore e più moderno, rende il pezzo il migliore del disco.

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