Bored To Death - di Jonathan Ames - Stagione 3 (8 episodi; HBO) - 2011
Bored To Death, col tempo, si è convertito da una serie leggerissima con ottime potenzialità comiche, ad un piacevole e quasi irrinunciabile piacere stagional/settimanale. Episodi brevi, scorrevoli, divertenti, con momenti esilaranti (pure in questa stagione ne vedrete delle belle), e tre attori che sembrano nati per recitare e far ridere insieme. Se mi posso permettere, l'impressione è quasi quella che in questa stagione, da poco conclusasi, il personaggio interpretato dall'immenso Ted Danson (George Christopher), pur rimanendo fucina instancabile di situazioni da pisciarsi addosso, venga quasi offuscato dall'ormai prepotente presenza di Zach Galifianakis (Ray Hueston), a ripensarci "creatore" di situazioni esageratamente divertenti. In mezzo, la faccia da cane bastonato di Jason Schwartzman (Jonathan Ames), che tuttavia diverte anche lui, e non riesce a starmi antipatico.
Jonathan questa stagione è alle prese con il dramma della sua origine: scopre infatti di essere stato concepito in provetta, e si mette alla ricerca del suo padre biologico. George apre un ristorante di tendenza, ad impatto zero, e Ray è alle prese con la separazione della coppia lesbica alla quale ha donato lo sperma per concepire un figlio, e quindi con le sue nuove responsabilità di padre. Divertimento assicurato ed un buon ritmo, per questo ennesimo atto d'amore verso New York ed la letteratura noir riletta con una buona dose di ironia. A partire dal nuovo appartamento di Jonathan, questa serie non può che far divertire.
Attendiamo fiduciosi l'annuncio di una quarta stagione.
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