Kaboom - di Gregg Araki (2010)
Giudizio sintetico: si può vedere ma anche no (2,5/5)
Giudizio vernacolare: per fa du' risate maddé, parti'olare eh
Smith è un giovane (e bel) ragazzo che frequenta un college vicino a Los Angeles. Sua madre, la bella Nicole, vive lì, suo padre li ha lasciati molti anni fa. La migliore amica di Smith, che è ancora incerto sulla sua identità sessuale, è Stella, lesbica convinta, intelligente e sarcastica; Smith è attratto dal compagno di stanza Thor, tanto bello quanto rimbambito. Sempre Smith, da un po' di tempo fa strani sogni, popolati da persone conosciute e sconosciute. I due vanno a una festa, e Stella aggancia Lorelei, che Smith riconosce come una delle persone dei suoi sogni. Dopo aver perso di vista le due, ecco che un'altra ragazza, dai vistosi capelli rossi, gli vomita sulle scarpe proprio mentre stava per essere agganciato, a sua volta, da un ragazzo carino: anche la rossa è nei sogni di Smith. Per terminare la serata, Smith è rimorchiato da London, una ragazza carina, con una voce insopportabile, e una discreta voglia di sesso.
Le cose si fanno sempre più complesse. Smith trova un messaggio che dice "you are the chosen son", sei il figlio prescelto, l'eletto. Lorelei si rivela una strega e non accetta di essere lasciata da Stella. Smith continua a sognare, soprattutto la ragazza dai capelli rossi, e precisamente di essere rapito insieme a lei da alcune persone con maschere di animali.
Mettiamola così: voto 2,5 per tutto il rispetto che ho verso Araki, un cineasta che non ha paura di niente e di nessuno (The Doom Generation, Misterious Skin, The Living End), per la sua tecnica, per la fotografia volutamente colorata, patinata, fotografia oserei dire, se me lo passate come aggettivo, gay, per tutto questo sesso di qualsiasi genere che sprizza da ogni fotogramma di questo suo Kaboom. Per il resto però, un inverosimile film di pseudo-fantascienza volutamente grottesco, per ridere in maniera diversa, e magari ironizzare sulle paure a proposito della fine del mondo e sulle molte sette che purtroppo ci sono in giro. Recitazioni altrettanto grottesche, anche se alcuni personaggi (James Duval nella parte di Messia, Chris Zylka nella parte di Thor) fanno abbastanza ridere, il film è poco più che un divertissement. C'è anche Juno Temple (London).
2 commenti:
ti dirò, mi è piaciuto proprio per il suo non prendersi sul serio, contrariamente ad altri film di araki
messa così ha senso, e devo darti ragione!
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