Giudizio sintetico: da vedere (3,5/5)
Giudizio vernacolare: per un ripeté sempre vello della fia, la potta risvellia l'interessi anco vando stai per tira' 'r carzino
Londra. Maurice e Ian sono due vecchi amici, entrambi ex attori, e si stanno avviando alla fine dei loro giorni. L'ultima novità è che Ian ha una nipote che sta per arrivare per dargli una mano, visto che lui sta diventando sempre meno autosufficiente. Dopo qualche giorno, Ian comincia a lamentarsi in maniera esagerata di Jessie, così si chiama la ragazza, che in realtà è stata buttata fuori di casa dalla madre. Maurice, curioso, incontra la ragazza, e ne rimane affascinato. Jessie è giovane, non bellissima, rozza, incolta, prepotente. Maurice ha un passato importante nel suo lavoro, è sempre mediamente famoso, ancora in attività, anche se per piccole parti, divorziato da anni da Valerie, con la quale conserva un bel rapporto, colto e, nonostante l'età e gli acciacchi, ancora al passo con i tempi. Nasce, tra i due, uno strano rapporto: adorazione, quasi, da parte di Maurice, sopportazione e quasi sfruttamento da parte di Jessie verso di lui.
Due riflessioni, per parlare di questo film. La prima, anche se un po' ripetitiva: non si capisce proprio come un film del genere non sia uscito in Italia. Lo dico perché è davvero un ottimo film. La seconda, Michell è un regista che, per il suo percorso, mi ricorda vagamente Soderbergh, nel senso che alterna film leggeri che, prevedibilmente, incontreranno successo al botteghino, a film duri, difficili, che affrontano temi a volte addirittura disturbanti (questo stesso Venus, come pure The Mother), davvero interessanti.
In questo caso, il valore aggiunto è la sceneggiatura, che viene nientemeno che da Hanif Kureishi, autore inglese che ha scritto cose egregie (anche per il cinema e per il teatro, partendo da My Beautiful Laundrette), e che salutariamente collabora con Michell, sempre con risultati invidiabili (il già citato The Mother, cominciarono la collaborazione con l'adattamento televisivo, da parte di Michell, del romanzo di debutto The Buddha of Suburbia). L'autore, in questo caso, ha ammesso che è stato ispirato da Diario di un vecchio pazzo di Junichiro Tanizaki.
Naturalmente, c'è un altro fattore che fa di questo film, un film da vedere: Maurice è interpretato da un Peter O'Toole straordinario.
Venus, detto tutto questo, è un film al tempo stesso divertente, tenero, amaro, perverso, disturbante, ma non potrebbe essere più vero. Un uomo che ha vissuto e che vorrebbe continuare a provare i piaceri (anche e soprattutto) fisici della vita, ma che vede disintegrare il suo corpo e lo accetta; una donna che si rende conto, seppure in ritardo, che quest'uomo non solo le può fare comodo, ma può farla crescere come persona.
Una bella Londra suburbana sullo sfondo, un'ottimo debutto di Jodie Whittaker (che poi abbiamo visto in St. Trinian's e Good) nella parte di Jessie, una piccola parte per la sempre splendida Vanessa Redgrave (Valerie), e un tocco british delizioso, soprattutto per quanto riguarda l'umorismo, anche macabro, che impregna tutto il film, film che non è mai tragico anche nei momenti più gravi. Una bella riflessione sul crepuscolo della vita, e, ripeto, una (ennesima) straordinaria intepretazione di un enorme talento: Peter "Lawrence d'Arabia" O'Toole. Davvero un peccato che non sia passato sui nostri schermi.
2 commenti:
Grazie per la segnalazione. Farò arrivare il dvd dall'Inghilterra, ma davvero i misteri della distribuzione cinematografica in Italia resteranno per sempre insondabili.
eh si. come che sia, mi sa che ne ho già accennato, anche questo film era in una lista di qualche mese fa su Ciak, bistrattato ma utile mensile di cinema, una lista che illustrava una serie di 50 film non distribuiti in Italia ma che secondo la redazione valeva la pena scovare. in effetti questo merita.
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