No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20111202

camminare duramente

Walk Hard: la storia di Dewey Cox - di Jake Kasdan (2008)

Giudizio sintetico: da vedere (3,5/5)
Giudizio vernacolare: ihihihihihihihihih

Dewford Randolph Cox nacque negli anni '40 nell'Alabama rurale, da una famiglia contadina. Il padre, duro e severo, non gli perdonò mai di aver accidentalmente causato la morte del fratello maggiore Nate, evento che causò al sopravvissuto la perdita dell'olfatto. Da questa morte, Dewford Randolph detto Dewey, prese la forza per affermarsi nel mondo. Andatosene di casa giovane, causa la disapprovazione di suo padre verso la sua passione musicale, insieme alla fidanzatina Edith, che presto sposerà e che gli darà diversi figli, si dà da fare lavorando come uomo delle pulizie in un night club, ma la sua passione musicale non si era spenta. Una sera gli si presenta l'occasione della vita: sostituisce il cantante della resident band, e stupisce tutti, lui, bianco, in un club esclusivamente frequentato da persone di colore. Parte da lì una carriera musicale che attraverserà gli ultimi 50 anni, durante la quale Dewey conoscerà, alla pari, i grandi della musica, ed influenzerà pesantemente la cultura pop mondiale.

Figlio dell'ottimo Lawrence Kasdan (Brivido caldo, Il grande freddo, Silverado, Turista per caso, Ti amerò... fino ad ammazzarti, Grand Canyon), Jake è evidentemente, oltre ad essere figlio d'arte in campo cinematografico, un grande appassionato di musica (basti guardare la colonna sonora del suo Orange County del 2002). E' persino sposato con una musicista. Avendo già da un po', un rapporto collaborativo con Judd Apatow, il boss in fatto di commedie statunitensi non stupide (almeno, non sempre), qualche anno fa ebbe questa intuizione: perché non fare il verso (prendendo in giro i moltissimi stereotipi, le esagerazioni, le santificazioni) ai tanti biopic sui grandi artisti musicali della storia recente, che, da sempre, inondano gli schermi dei cinema (Ray, Walk the Line - Quando l'amore brucia l'anima, The Doors, ma anche Yellow Submarine e via dicendo)?
Ecco quindi questo film, uscito un po' in sordina da noi alcuni anni fa, disgraziatamente senza troppa fortuna al botteghino anche negli USA, film che "fa il verso" ai veri biopic fin dalla locandina, che è una "copia" della celebre foto di Jim Morrison (chiamata confidenzialmente young lion), che, al contrario, è molto divertente, aiuta appunto a prendere meno sul serio certe biografie tendenti a creare leggende (in particolare è presa di mira Walk the Line e la figura di Johnny Cash, ma insomma, ce n'è per tutti), è pieno di buona musica, di gustosi camei da parte di attori e musicisti famosi, chi nei propri panni, chi nei panni di figure "storiche" (Jack White nei panni di Elvis, Paul Rudd, Jack Black, Justin Long e Jason Schwartzman nei panni dei quattro Beatles - spassosissimi -, Eddie Vedder, Jackson Browne, Jewel e Lyle Lovett nei panni di se stessi; nella versione unrated, che vi consiglio caldamente non solo per queste comparsate, ci sono anche, nei panni di se stessi, Patrick Duffy, Morgan Fairchild, Cheryl Ladd e Cheryl Tiegs - per inciso, queste ultime, tre quasi sessantenni in una forma spaventosamente invidiabile -), è ben diretto con dosati flashback e flashforward, ha un buon ritmo nonostante la durata (due ore nella versione unrated), e ci consegna una prova superba dell'altrettanto superbo John C. Reilly nei panni del protagonista, coadiuvato da un cast di contorno all'altezza, che, tra l'altro, sembra davvero divertirsi un mondo recitando.
Guardatelo.

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