No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.
20060419
torture
Che può essere letto all'italiana o all'inglese, non cambia molto. Prendo spunto dal paginone centrale de "La Repubblica" di ieri, e mi interrogo sulla tortura. E', o può, in alcun modo, o in qualche frangente, di particolare emergenza, essere giustificata? E, se si, fino a quale punto ci si può spingere? E quella psicologica? E la fame, la sete, la mancanza di sonno forzati? Sono da considerare tortura?
Salto a piè pari la pena di morte, e dico no. Come dico no, appunto, alla infame pena. Senza sè e senza ma. Ancora una volta. Ci torneremo sopra.
Aggiungo.
Il lavoro fagocita l'uomo (e, naturalmente, la donna). Danko Jones è un clone di Henry Rollins, ma aiuta. I Mogwai ieri sera al Flog? Un manico di vanga bello grosso che ti picchia nella schiena, ma foderato di velluto vellutato. Una pioggia di rane incinte, ma carine. Una grandinata mentre stai prendendo il sole e ti sei appena spalmato la crema.
Quella per le emorroidi, of course.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
senti cazzo abboliamo
allora la moda di come si vestono
oggi le bimbe
e' una cazzo di tortura
alla cappella
Posta un commento