No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20091008

arg/uru/bra/par ott 09 - 3

Ci risiamo. Mica pensavate che vi potevate liberare di me. Come forse ricorderete, quando viaggio veramente da solo ho un sacco di tempo da dedicare all'ozio, ma mi sento in colpa e quindi cammino spesso anche per ore senza senso, e soprattutto ad internet. Quindi. Partiamo dalla fine: sono le 18.14 in Uruguay, mentre vi scrivo, e mi trovo in un posto che e' un po' quello che dovrebbe essere il mio paesello se funzionasse davvero come luogo a vocazione turistica. Cioe', quasi morto d'inverno, o comunque in bassa stagione, ma con internet point, ostelli, alberghi, qualche ristorante aperto. C'e' il rovescio della medaglia (al paesello questo non sarebbe piu' possibile): e' pieno di case sfitte, vuote, a ridosso del mare (dell'Oceano Atlantico, in questo caso), che sono disposte in giro dal piano regolatore disegnato da un urbanista sotto l'effetto di stupefacenti. Sono, per la precisione, a La Paloma, a nord sulla costa atlantica, in Uruguay, abbastanza vicino alla frontiera con il Brasile. Alloggio in un ostello che, la butto li', poi stasera controllo meglio, avra' 20 posti letto, da solo. Io e il padrone, Emilio. E due cani. E' tutto molto bello, direbbe Brunone Pizzul, e con lui, la Gialappa's.

Ok, proviamo a partire dall'inizio, o meglio, dalla fine dell'episodio numero 2. Sono andato a vedere El secreto de sus ojos, presentato qualche settimana fa al Festival di San Sebastian in Spagna, film argentino di Juan José Campanella (Luna de Avellaneda, Il figlio della sposa, El mismo amor, la misma lluvia) con Ricardo Darin (su questo blog trovate recensiti praticamente tutti i suoi film, ma bravo attore anche di teatro) e Soledad Villamil (anche lei in El mismo amor..); c'e' anche uno straordinario Guillermo Francella, che chi ha visto in Rudo y cursi, ma anche in Un novio para mi mujer, stentera' a riconoscere (io per primo ho dovuto rifletterci qualche minuto). Spero che questo film arrivi in Italia, come spero che tutti quelli che conosco e che amano il cinema e le belle storie riescano a vedere almeno un film di Campanella. Ieri mentre ci riflettevo, mi veniva in mente la definizione di "Frank Capra piu' complesso", ma forse e' esagerata. Senza dubbio, questo regista merita una platea molto piu' ampia di quella semplicemente latino-americana. Bello, bello, bello.
Ma, detto questo: ho aspettato Juli, impegnata a lavoro, fino alle 21, poi mi sono preso un taxi e sono andato al Terminal di Retiro, ad aspettare il bus per Montevideo. Viaggio tranquillo, a parte un tizio in fondo al bus che russava come nitrisce un cavallo. Ho dormicchiato, poi verso l'alba, eravamo gia' in Uruguay, ho deciso di rimanere sveglio e di fare qualche foto. Dopo un po' mi sono accorto che, forse vi ricordate, come mi accadde due anni fa in Nicaragua, non c'era assolutamente segnale sul cellulare. Evidentemente, Vodafone non ha un partner, o addirittura non ha interessa di fare accordi di partnership in questi due piccoli paesi. Tempo di durata dell'incazzatura 2 secondi netti. Ho messo la ricerca di rete manuale, che come sapete, comporta alcuni problemi: uno e' quello che in ogni citta' che attraversi devi rifare la ricerca, l'altro e' che spendi una cifra. Ma, come sapete, ne' il primo ne' il secondo sono grossi problemi. Il paesaggio dell'Uruguay e' impressionante. Distese pressoche' pianeggianti, o al massimo ondulate, con verde basso ma pure qualche albero, a perdita d'occhio. Montevideo, per quel poco che ho visto passandoci in mezzo, mi e' piaciuta. Molto europea, molto Buenos Aires, con un poco meno caos. Riprenderemo il tema piu' tardi. Arriviamo al Terminal Tres Cruces di Montevideo che sono le 9,00. Le 9,00? Si, c'e' una differenza di 1 ora di fuso orario, mi sembra di aver capito che o l'Argentina o l'Uruguay usa l'ora legale e l'altra no. Insomma, invece di dover aspettare piu' di due ore (arrivo previsto 7,30, ripartenza prevista 10,10), fra scendere, presentarmi al banco per ritirare la prenotazione (dell'altro viaggio) e pagarlo, cambiare un po' di soldi, fare colazione, e' gia' quasi l'ora. E si riparte. Bus ovviamente vecchiotto ma tutto sommato discretamente comodo, orario che si prolunga perche' si ferma ad ogni "parada" extra-urbana. Mentre mi avvicino a La Paloma, verso le 14,00, ho come il presentimento di aver sbagliato tutto, e per di piu' ho prenotato per due notti. Scendo in un terminal semideserto, con sportelli vuoti, nel mezzo ad una pineta (si, una pineta), senza uno straccio di taxi davanti, dove all'unico sportello popolato compro il biglietto per Piriapolis per sabato; anzi, per Piriapolis non c'e' possibilita', mi dicono che devo comprare un biglietto per Pan de Azucar (11 km da Piriapolis), e poi da li' cercare un trasporto locale per Piriapolis. Ho fame. Non c'e' niente nei paraggi. Chiedo dove andare per l'ostello: indicazioni vaghe. Attraverso la pineta, non vedo niente. Prendo una strada, arrivo a una rotatoria dove c'e' una costruzione nel mezzo con su scritto informazioni. Entro e chiedo. La tipa mi dice di tornare indietro, e di cercare vicino alla caserma dei pompieri. L'ho vista passando. Mi da una cartina e mi disegna la strada che devo fare. E' vicino. Torno indietro, arrivo alla caserma dei pompieri, non vedo niente. Chiedo ai pompieri, nessuno sa niente del nome dell'ostello. Uno pero' mi dice di proseguire in una direzione. Ok, la trovo. Arrivo, mi apre Emilio, e gli dico "ehi nemmeno i pompieri che sono tuoi vicini sanno che questo ostello si chiama Altena 5000!!". E lui dice, strano, sono anche stati qui diverse volte. Va bene, tutto a posto. Mi da' i lenzuoli, mi mostra il bagno e la stanza, mi dice che sono solo, mi spiega come entrare, mi dice che la cucina e' a disposizione, gli dico di Piriapolis, mi dice che li' ci lavora suo padre. Esco che ho fame. A dopo.
Rifaccio la strada di prima, e cerco qualcosa dove diano da mangiare. Tutto chiuso. Il primo ristorante che trovo aperto entro e dico "ma siete aperti davvero?". Il tipo fa finta di non capire, ma dopo di me entreranno tre coppie e ognuna mostrera' di essere sorpresa. Mangio bene, mi riempio, sono ancora pieno. Pago, non accettano la carta di credito (primo paradosso: per tutta la citta' sui negozi vedi scritto dei cartelli con lo stemma Visa che dicono "preferiamo Visa"), pago in contanti e comincio a prendere dimestichezza col cambio, mi sa che i 100 euro che ho cambiato non basteranno per tutti questi giorni, diciamo fino al 14. Va bene, chiedo dov'e' uno sportello bancomat. Esco e ringrazio, il riso con i gamberi era strano ma interessante, era acquoso, con cipolla e peperoni, ma soprattutto con tutti i gamberi che c'era in una porzione (servita in un tegame, tipo paella) qui in Italia ce ne farebbero 5. Faccio tutta l'avenida che conduce al Faro, molto bello, con una terrazza bruttina, ma che si riscatta con la vista dell'oceano davanti. C'e' un vento freddo che ti strizza. Le spiagge sono proprio come me l'ero immaginate. Lunghe, pulite, prepotenti, selvagge. Passo davanti al bancomat, c'e' la fila, proseguo: faccio la spesa in un supermercato piccolo, cosi' per i prossimi due giorni almeno un pasto lo faccio "in casa" e risparmio, e mi faccio dalla pasta "tranquilla". Trovo la Buitoni: la confezione e', udite udite, da 1 libbra. Alla cassa, faccio ridere la cassiera, che ha un mento troppo grande ma e' simpatica e ride di gusto. Almeno accettano la carta di credito. Torno allo sportello, e' libero. Provo due volte: mi dice che l'operazione non e' valida. Inizio a camminare, con il k-way, il cappello estivo perche' ho freddo alla testa, ed esploro la cittadina mentre vedo se, tante volte, ci fosse un altro bancomat. Inizio a rendermi conto che questo luogo e' al tempo stesso meraviglioso e morto. Come detto all'inizio, c'e' una similitudine, seppur vaga, col mio paesello (e' stato uno degli argomenti col quale ho fatto ridere la cassiera). A ridosso del mare, un mare vero, impetuoso, l'oceano, un sacco di case, molte anche molto belle, non eccessive, con cortili non delimitati, un po' all'americana. Non sarebbe un brutto posto per "ritirarsi". Certo, qui d'estate dev'esserci il delirio.
Ripasso davanti all'unico bancomat. Vedo che la banca dalla quale dipende ha il cartello Visa. E' un'assurdita'. Mi viene un'idea. Infilo nel bancomat la tessera bancomat della mia banca, circuito Maestro. Mi da' i soldi. Fanculo, t'ho fregato. Fottiti.
Domani che si fa? Boh, vedremo.
A domani.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

bel racconto!
per un attimo mi sono sentito anch'io in vacanza.

però un dubbio mi sorge...
ma sei sicuro di essere in uruguay? il luogo che descrivi sembra san vito lo capo(tp)...boh?!?!

punkow

garaz ha detto...

bella ale
è sempre un piacere "seguirti" :)

garaz ha detto...

bella ale
è sempre un piacere "seguirti" :)

Gemelle a rotelle ha detto...

EHi! Che posto fico! Pure a me piacerebbe ritirarmici, ma solo se ci sono pochi terrestri!

Anonimo ha detto...

Ciao Ale, per dovere di cronaca e per il fatto che sono una aziendalista vorrei precisare:
Vodafone ha accordi di roaming in Uruguay con tre operatori, Ancel che trasmette alle stesse nostre frequenze, Claro che trasmette a 800 e 1900, quindi devi avere un telefono dual band, e Telefonica Moviles per il quale devi avere un dual o un trial band, a seconda delle zone. Ancel non copre l'intero paese, ma solo alcune regioni. Con i tre operatori pagi sempre 3 euro al minuto per chiamare e 2 per ricevere, ma Claro aggiunge ai 2 euro una tassa che si chiama Mobile Party Pay quindi ti consiglio di evitarlo. I messaggi ti costano sempre 75 centesimi. Se Vodafone non avesse fatto accordi di roaming con questi 3 gestori non avresti preso il segnale nemmeno con la ricerca manuale della rete. Il fatto che la ricerca manuale non ti fornisce segnale, puo' dipendere dal telefono, dal segnale molto debole e da altri fattori che dipendono dalla struttura di rete del paese che ti ospita.
Per qls problema, dubbio e perplessità ti consiglio sempre di fare riferimento al sito 190.it, in particolare http://www.areaprivati.vodafone.it/190/trilogy/jsp/programView.do?channelId=-8706&programId=10110&programPage=%2Froam_home.do&pageTypeId=9611&tk=9611,l&precPage=Copertura.

Buon Viaggio!!!
p.S. Non sai quanto mi piacerebbe stare anche io li' con te, fai sempre questi bei viaggi, anche se io non sono tipo da ostello.
Un bacio grande!!!
MIKI
K-Editor Vodafone

jumbolo ha detto...

Ciao cara, io dovrei avere un quadri band, prima di partire ho preso un nokia xpress music 5800. cmq ho sempre problemi anche in argentina, non riesco a chiamare i cellulari, pare per colpa dei loro prefissi assurdi. abbiamo risolto che i miei amici mi hanno dato un loro cellulare vecchio. pensa te.
grazie per le info, sei sempre preziosa!!

jumbolo ha detto...

alla prossima voglio gli accordi roaming col nicaragua!!!