No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20130903

la verità sull'amore

The Truth About Love - Pink (2012)

Da qualche anno, la musica di Alecia Beth Moore, in arte Pink, è uno dei miei guilty pleasure. Ho fatto resistenza, probabilmente perché dentro di me vive ancora il metallaro classista e oltranzista che ero negli anni '80, ma devo ammettere che fin da Missundaztood del 2001, mi sono arreso al suo songwriting cristallino, al suo pop rock anthemico, ai suoi testi sboccati e al suo personaggio senza peli sulla lingua, fondamentalmente simpatico, alle sue acconciature strambe e al suo look sempre distintivo. Avrei voluto parlarvi di questo ultimo The Truth About Love fin dalla sua uscita, avvenuta nel settembre dello scorso 2012, ma poi c'era sempre qualcosa di più, come dire, in linea con una certa "linea rock". Tutte cazzate, alla fine. Prima di arrivare alle conclusioni, fatemi dire pure che, ancora una volta erroneamente, sempre la mia parte oltranzista e sospettosa, guardava a questi fenomeni pop come artisti indegni di tale definizione (artista), e naturalmente incapaci; e invece, Pink, oltre che essere dotata per il songwriting (seppure si faccia sempre assistere da fiori di scrittori), ha pure una gran voce (contralto).
E insomma, perfino pezzi sempliciotti e un po' banali come True Love, con un breve featuring di Lily Allen (quarto singolo), hanno un che. Pink flirta, come sempre, con la dance, con le rock ballad, con le chitarre distorte, con l'elettronica, mescola tutto, e ne tira fuori un disco eterogeneo ma di buon livello, con alcuni picchi indiscutibili. Il primo è senza dubbio il terzo singolo, ma da subito mia preferita, Just Give Me a Reason, un duetto con la fenomenale voce di Nate Ruess dei fun., per me una scoperta (che mi ha guidato all'ascolto dei loro due dischi, che ho trovato interessanti), un pezzo pressoché perfetto. Ma se avrete la pazienza di ascoltare il disco con una certa attenzione, troverete altro. Altro pezzo romantico Beam Me Up, divertenti Here Comes the Weekend con (nientemeno che) Eminem, Blow Me (One Last Kiss), primo singolo, la già citata True Love, How Come You're Not Here, Slut Like You, la title-track, Walk of Shame. Particolare Where Did the Beat Go, un esperimento r'n'b elettronico ma ben riuscito, ottima ancora una ballad quale The Great Escape. Altro pezzo/capolavoro pop è il mid-tempo con enorme apertura melodica del chorus Try, scelto come secondo singolo.
Neppure nelle edizioni "prolungate" (si arriva fino a ben sette pezzi extra nelle varie edizioni) si ha l'impressione di ascoltare scarti: The King Is Dead But the Queen Is Alive, Chaos & Piss, Run, Good Old Days e così via sono ottimi pezzi, e il disco si allunga piacevolmente.
E' inutile che tentiate di dissuadermi: mi piace Pink. Amen to that.


4 commenti:

Dantès ha detto...

pensa che a me piace proprio pure lei. voglio dire fisicamente. nonostante quell'aspetto truzzetto

Filo ha detto...

voce assurda, bellissima! ma già ne parlammo.

jumbolo ha detto...

@Dantès occhio che lei c'ha proprio il fisico da maschietto, non da truzzetto. Un bel maschietto, sia chiaro.
E te lo dice uno che una volta si è dichiarato "ambidestro" :)

@Filo dopo aver terminato la rece mi son riascoltato "Who Knew" e c'è scappata la lacrimuccia

Dantès ha detto...

più maschiaccio che maschietto. e con due tette notevoli, direi ;)