No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20170929

Berna (Svizzera), Vaduz (Lichtenstein), Lubiana (Slovenia) - Settembre 2017 (1)

Venerdì 15 settembre parto poco dopo le 6, per questo giro che ho deciso di fare in auto, per "smarcare" altre due caselle nell'ambito del mio tour delle capitali europee. Nasce così: dovevo essere a Lione mercoledì e giovedì, e sarei andato in auto, vista la pochezza dei collegamenti in aereo e treno, quindi avevo pensato di "allungare" a Berna e Vaduz, prendendo un venerdì di festa, e tornando la domenica. Sono però intervenute un paio di variazioni. A Lione non sono dovuto andare, e per la domenica sera mi sono imbarcato (da solo) in un concerto, nientemeno che a Lubiana, Slovenia, capitale che ho già visitato (visita agli albori di questo blog, in compagnia anche del mio co-blogger). Quindi, qualche ritocco alle prenotazioni, e si parte. Sarà un giro abbastanza serrato, a livello di tempistiche, ma credo di averlo programmato abbastanza bene. L'autostrada scorre liscia, niente intoppi, ho deciso di fare Alessandria, Aosta, e il traforo del Gran San Bernardo, che tra l'altro leggo essere chiuso adesso per un piccolo crollo, per poi proseguire in territorio svizzero per Martigny, Montreux, Friburgo (svizzero), e finalmente Berna. Mi fermo a mangiare un panino all'altezza di Aosta, essendo convinto che vendano le vignette per la circolazione autostradale in Svizzera, ma mi dicono che si compra direttamente all'ingresso del tunnel, quindi mi fumo pure una sigaretta e proseguo, mi fermo diligentemente per l'acquisto all'ingresso del tunnel, poi mi imbarco nel pagamento pedaggio, e via verso la Svizzera. La giornata è a dir poco splendida, il traffico è scorrevole, si va che è una bellezza. Arrivo a Berna, una piccola cittadina ordinata, che sono circa le 2 del pomeriggio, trovo l'albergo che ho prenotato per una notte, l'Ambassador, metto l'auto in garage, faccio il check in, mi munisco di mappa, poso il bagaglio in camera e via verso il centro. L'albergo, che non è centralissimo (ma Berna, credetemi, è veramente piccola), fornisce addirittura un pass che permette di usufruire dei trasporti pubblici in maniera gratuita. Mi avvio a piedi verso il lungofiume, e quelle cose che mi pare interessante vedere. Il centro di Berna è situato su una sorta di collina, e il fiume che la costeggia (l'Aar) scorre un poco più in basso. Mi trovo quindi a costeggiare il fiume e a dover salire per arrivare al centro, seppure anche il lungofiume sia gradevole. Ai piedi del palazzo del Parlamento ci sarebbe una cabinovia, ma faccio il giro lungo, mi avvicino alla Fossa degli orsi, e prendo la scalinata in legno che sale fin sopra al ponte lì vicino. Un'occhiata alla fossa e qualche foto agli orsi, una cosa piuttosto curiosa, e via verso il centro.


Ecco quindi il centro storico patrimonio UNESCO, lo Zytglogge, la stazione ferroviaria, il palazzo del Parlamento, le cantine adibite a negozi e/o locali, un sacco di gente in giro, anche molti turisti, e quindi la stanchezza si fa sentire. Torno verso l'hotel seguendo invece un itinerario più in alto, forse più breve, ed eccomi arrivato.



Doccia, cena al ristorante dell'hotel, un po' di tele, si punta la sveglia e questa è fatta.
Sabato 16 sveglia, colazione, check out, partenza, direzione Vaduz, capitale minuscola del minuscolo principato del Liechtenstein. Ho calcolato di essere lì verso le 12, magari per pranzarci. Inizialmente avevo pensato di dormire in Liechtenstein, ma il concerto di domenica sera a Lubiana mi ha fatto cambiare i piani. Quindi, si viaggia verso Vaduz sulle scorrevoli autostrade svizzere, oggi giornata un poco peggiore di ieri, qualche goccia di pioggia ma in generale il tempo è clemente. Dopo poco più di due ore di viaggio, passo il ponte sul Reno, ed eccomi nel principato, a fare un giro per le stradine di Vaduz, un luogo che dà proprio l'idea della noia. Non sono ancora le 12, e siccome ho deciso di dormire nei pressi di Vicenza, e ci sono ancora almeno 4 ore di viaggio da fare, e devo mangiare pure qualcosa, decido di fermarmi, poggiare il piede in terra, e ripartire.

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