No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20240626

One thousand nine hundred forty five

1945 - Di Ferenc Török (2017)
Giudizio sintetico: da vedere (4/5)


Agosto 1945. La stazione di un comune rurale ungherese. Sentiamo la radio parlare dei bombardamenti americani su Nagasaki e dell'ingresso sovietico in Manciuria. Dal treno in arrivo scendono due uomini vestiti di nero: un venerabile ebreo con la barba bianca e un giovane, forse suo figlio. Scaricano anche due casse molto grandi. Nel villaggio, le persone si stanno preparando attivamente per un matrimonio. Quello del figlio del segretario comunale. Tuttavia, l’arrivo dei due ebrei crea disordine tra gli abitanti. Loro chi sono? Cosa vogliono? Cosa contengono le due casse che trasportano su un carro? In realtà, molti abitanti del villaggio, pieni di rimorso, temono che verrà loro chiesto conto, o addirittura che verranno fatti dei tentativi per chiarire le loro azioni passate.

Vi caldeggio assolutamente, e con forza, la visione di questo splendido film ungherese. Il regista è tutto sommato ancora giovane (53 anni), ha diretto molti film in patria ma questo, mi pare di poter dire, pare l'unico ad essere riuscito ad uscire dai confini, e, nonostante sia una delle tante variazioni sul tema dell'Olocausto, è meraviglioso nella sua crudezza sarcastica. Splendido. Vedetelo.

I absolutely and strongly encourage you to watch this splendid Hungarian film. The director is all in all still young (53 years old), he has directed many films in his homeland but this one, I think I can say, seems to be the only one to have managed to go beyond the borders, and, despite being one of the many variations on the theme of the Holocaust, is wonderful in its sarcastic crudeness. Gorgeous. See it.

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