Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Ostia, 1995. Vittorio e Cesare, due giovani delle borgate romane, si conoscono da sempre e il loro rapporto è più vicino all'essere fratelli che solo amici. Entrambi si dedicano coi loro conoscenti a varie attività illegali nonché al consumo e allo spaccio di stupefacenti, rifiutando la vita da operai e cercando nella droga una via di fuga dai problemi della vita: Cesare, in particolare, vive con la madre e con la nipote Debora, figlia della sorella deceduta a causa dell'AIDS e malata lei stessa. (Wikipedia)
Testamento (il film è uscito postumo, ed è stato terminato da Valerio Mastandrea, grande amico di Caligari) molto bello e, per citare Stanis La Rochelle, molto poco italiano, forse con qualche cliché di troppo soprattutto nel finale, ma sicuramente un film che dimostra ulteriormente la grandissima personalità di questo regista. Citazioni (Caligari immaginava questo film la terza parte di una trilogia formata da Accattone di Pasolini ed il suo Amore tossico) ed autocitazioni (fin dalla scena di apertura), lascia l'amaro in bocca per quello che abbiamo perso con la sua morte.
Like a testament (the film was released posthumously, and was completed by Valerio Mastandrea, a great friend of Caligari) very beautiful and, to quote Stanis La Rochelle, "very little Italian", perhaps with a few too many clichés especially in the ending, but certainly a film that further demonstrates the great personality of this director. Quotes (Caligari imagined this film as the third part of a trilogy formed by Pasolini's Accattone and his Toxic Love) and self-quotes (from the opening scene), leaves a bitter taste in the mouth for what we have lost with his death.
Nessun commento:
Posta un commento