No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.
20060803
a proposito d'oriente
Paradise Now - di Hany Abu-Assad 2005
Nablus, oggi. Said e Khaled sono amici da una vita, una vita ingabbiata, come quella di ogni palestinese. Tirano avanti con dei lavoretti, vivono con le famiglie, o con quello che ne rimane. Suha, figlia di una figura eroica per i palestinesi più estremisti, torna a Nablus e si accorge di avere undebole per Said. Said è affascinato da lei, ma fa finta di niente.
Il pomeriggio stesso del ritorno in città di Suha, Said e Khaled sono scelti per compiere una missione da kamikaze in Israele. Cominciano per loro le ultime 24 ore. Al momento dell'azione terroristica, qualcosa va storto, e Said rimane con la carica esplosiva addosso, vagando senza meta e senza riuscire a decidere cosa fare.
C'è bisogno di film come questo. Ce n'è un bisogno terribile.
I kamikaze sono una realtà inimmaginabile per noi, eppure esistono. E magari, sempre per noi che non riusciamo ad immaginarli, ce li figuriamo come pazzi esaltati. E invece eccoli lì. Due giovani per niente ignoranti, pacati, pieni di vita, di amore, sentimenti, affetti.
L'occhio del regista ce li propone in maniera semplice, per niente filtrata, in tutta la loro realtà, senza prendere posizione, senza tentare virtuosismi, lasciando dire tutto alla storia che, supponiamo, si discosta pochissimo dalla verità assurda di tutti i giorni, in medio oriente. Tutto ciò non toglie che il film si componga anche di scene davvero indimenticabili, seppur grottesche, come spesso accade per questo tipo di filmografie.
Encomiabile il cast tutto, dove spiccano però, paradossalmente, le donne.
Suha, interpretata dalla splendida Lubna Azabal, che già ci lasciò senza fiato in "Exils", e l'intensissima (seppur con poche scene) Hiam Abbass, che interpreta la madre di Said, vista e apprezzata nel gioiello "La sposa siriana" (film dal quale ritroviamo anche l'incredibile faccia di Ashraf Barhoum, che qui interpreta Abu-Karem, il capo dei terroristi). Intrigante Kais Nashef nella parte di Said.
Agghiacciante il finale.
Necessario.
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