No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20200830

L'unghia del maestro

Mestarin Kynsi - Oranssi Pazuzu (2020)

Oggi, per la prima volta da parte mia, proviamo ad immergerci nello strano mondo musicale degli Oranssi Pazuzu, band finlandese di Tampere, che prende il nome dal "famoso" demone della mitologia babilonese (lo stesso de L'Esorcista), virato in salsa finlandese (Oranssi sta per arancione in finlandese). La band fa parte di un collettivo chiamato Wastement, e questo Mestarin kynsi è il loro quinto disco. Una band dal suono davvero difficilmente incasellabile, quella finlandese: lunghe tracce con divagazioni prog-rock (ci sono anche le tastiere) che sconfinano nello space-rock, voce luciferina che si ispira al black metal più estremo, ritmi sincopati che richiamano perfino il free-jazz. Il disco in questione vede sei tracce molto dilatate (si va dai 7 ai 10 minuti di durata l'una), e l'ascolto cala decisamente in una realtà parallela, inquietante e onirica. Inusuale, tutto da scoprire.



Today, for the first time on my side, let's try to immerse ourselves in the strange musical world of Oranssi Pazuzu, a Finnish band from Tampere, which takes its name from the "famous" demon of Babylonian mythology (the same as The Exorcist), veered in Finnish sauce (Oranssi stands for orange in Finnish). The band is part of a collective called Wastement, and this Mestarin kynsi is their fifth album. A band with a really difficult sound to pigeonhole, the Finnish one: long tracks with prog-rock digressions (there are also keyboards) that cross over into space-rock, a Luciferian voice inspired by the most extreme black metal, syncopated rhythms that even recall free -jazz. The album in question sees six very dilated tracks (ranging from 7 to 10 minutes each), and the listening falls decidedly in a parallel, disturbing and dreamlike reality. Unusual, all to be discovered.

Nessun commento: