No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20120818

strettoia

Narrow - Soap&Skin (2012)

Soap&Skin è, in realtà, una giovanissima (22 anni) ragazza austriaca che risponde al nome di Anja Franziska Plaschg, che nella foto di copertina di Narrow, il suo secondo disco dopo il debutto del 2009 Lovetune for Vacuum, somiglia vagamente alla mia insegnante di ginnastica posturale. E sticazzi (alla romana), direte voi. Come darvi torto. All'epoca del debutto, che ho comunque ascoltato, probabilmente non ero preparato a tale sensibilità classica. Sto invece apprezzando questo secondo lavoro. Pianista e violinista (suona il piano dall'età di sei anni), seppure, per sua stessa ammissione, influenzata in egual maniera dalla musica classica (cita Rachmaninov ma pure Arvo Part) che da quella elettronica, trovo che in questo Narrow la parte classica la faccia da padrone, e che delle sue influenze elettroniche rimanga a malapena l'atmosfera rarefatta che spesso si può trovare in alcuni artisti che abbracciano questa tendenza (se si escludono pezzi come Deathmental e la conclusiva Big Hand Nails Down). Si dice che la morte del padre, avvenuta nel 2009, sia stata determinante per la stesura di questo Narrow: è probabile. L'inserimento della cover di Voyage Voyage (pezzo-tormentone del 1986 della pop singer francese Desireless, cantata in francese come l'originale) è, in qualche maniera, eloquente. Un pezzo fondamentalmente allegro e spensierato diviene un piccolo capolavoro crepuscolare, nelle mani di Anja. Curioso il posizionamento, dopo l'apertura di Vater, un pezzo cantato in tedesco, che già definisce le coordinate del disco, melodie asimmetriche, colonna portante unica fatta dal pianoforte, intreccio armonico di voci in alcuni passaggi, crescendo drammatico nella parte centrale, seguito da una sorta di raccordo musicale, tutto giocato sulle note basse, da brividi, finale dove subentra l'elettronica, in maniera decisa ma parsimoniosa: un bell'ascoltare, al quale naturalmente bisogna essere un po' preparati. Di sicuro la ragazza necessita ancora di un po' di tempo per decidere se procedere sulla strada di amalgamare le influenze classiche con l'elettronica, o tralasciare qualcosa; quel che è vero è che le potenzialità, già espresse, ci sono, e fanno impressione. Wonder il mio pezzo favorito, grande emozione, così come nel ritornello di Boat Turns Toward the Port.

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