No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20100429

T.


The Sopranos - di David Chase - Serie completa (6 stagioni; Home Box Office per HBO) - 1999/2007


Anche questa serie, avendogli dato degli sguardi fugaci, non mi convinceva. Sto imparando a non fidarmi del mio intuito per quanto riguarda le serie tv. Come ogni buon cronista, ho atteso pazientemente il momento giusto, e negli ultimi mesi ho cominciato dal principio ed ho visto l'intera serie, quando possibile in lingua originale. Considerata una pietra miliare, almeno a livello televisivo, devo dire che lo è giustamente.

L'intuizione di Chase, che di vero cognome fa De Cesare, supportato come sempre da molti altri sceneggiatori ma soprattutto da Matthew Weiner (lo ritroveremo con Mad Men), parte da Terapia e pallottole (il film, Analyze This in originale), e cioè boss mafioso in analisi, e sviluppa l'idea costruendo attorno al protagonista, Tony Soprano, interpretato da un monumentale, in tutti i sensi ma soprattutto in quello recitativo, James Gandolfini, una famiglia, anzi due: quella vera e propria, una moglie, due figli adolescenti, uno zio al quale "scippa" il "trono", una madre con cui ha da sempre un rapporto a dir poco conflittuale, due sorelle talmente diverse da indurre il sospetto che non siano vere sorelle (ma a dire la verità non lo alimenta), e quella della cosca mafiosa alla quale appartiene da sempre, visto che il padre era già a suo tempo parte della stessa.

Lo sfondo è il New Jersey, e New York è vicinissima, così come molto vicina è l'altra "famiglia", quella che "gestisce" il territorio della Grande Mela. Potete solo provare ad immaginarvi la quantità di personaggi che vengono sviluppati, e sviluppati molto bene, in questa magnifica serie. 86 episodi, divisi in 6 stagioni (le prime 5 da 13, l'ultima divisa in due tronconi, il primo da 12 e il secondo da 9), che dipingono un vero arcobaleno di sfumature, parlando di personaggi e delle loro psicologie, che creano un linguaggio, che hanno generato un merchandising importante e molte, molte polemiche, che sono arrivate fino in Italia (tra chi condannava la serie perchè faceva di tutti gli italo-americani stereotipi negativi - tra questi pure Gianfranco Fini -, e chi invece la vedeva come un'allegoria e un modo brillante per scandagliare la realtà americana, tra l'altro, a cavallo dell'11 settembre 2001, "variazione" molto importante con la quale gli sceneggiatori hanno dovuto confrontarsi, risolvendola a mio parere in maniera degna e interessante).
Il personaggio principe, Anthony Soprano detto Tony e pure T. e basta, è talmente umano, seppure spietato, da generare nello spettatore veri e propri sensi di colpa, quando si lascia trasportare dall'empatia per il personaggio mirabilmente interpretato da Gandolfini, e dopo due secondi uccide qualcuno a commette uno scempio unico.
Le dinamiche etiche e non solo, sono talmente tante che a volte si fa fatica a tenere il conto.
La fotografia tende quasi sempre a sfumature autunnali. La regia, affidata come accade sempre nei serial a vari registi, tra i quali Rodrigo Garcia e Steve Buscemi (che ha pure una parte da componente della famiglia), non solo diligente, ma con belle trovate e inquadrature coraggiose.
La prova complessiva del cast è superba, con alcune comparsate curiose e inaspettate (ne dico solo un paio che mi hanno davvero sorpreso, David Lee Roth nei panni di se stesso, accanito giocatore di poker che racconta di come è riuscito a farsi detrarre dalle tasse le spese per i preservativi, e Gina Lynn, famosa attrice porno statunitense nei panni di una delle tante spogliarelliste/lap dancer del Bada Bing!, il locale di strip gestito dalla famiglia). Se di Gandolfini ho già detto (ma non si finirebbe mai di osannarlo per questa sua prova), lasciatemi citare il personaggio di Silvio Dante, braccio destro fedele, "consiglieri" di Tony, interpretato nientemeno che da Steven Van Zandt (c'è pure sua moglie che fa...sua moglie!), il Little Steven della E Street Band di Springsteen, che regala anch'esso una prova strepitosa, con una mimica facciale indimenticabile (e varie imitazioni di Al Pacino).
Colonna sonora super, con presenza di lirica italiana in minima parte, ma soprattutto di grande rock americano. Finale aperto con un "gancio" che lascia a bocca aperta.
Un serial che lascia davvero il segno. Da non perdere.


Nessun commento: