Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
In una casa di cura di New York City, il sopravvissuto al campo di concentramento di Auschwitz Zev Guttman, un paziente di 89 anni malato di demenza si sveglia cercando sua moglie, Ruth, morta due settimane prima. Un altro paziente anziano e compagno sopravvissuto ad Auschwitz, l'incapacitato Max Rosenbaum, ricorda a Zev cosa aveva promesso di fare quando Ruth morì. Max ha continuamente ricordato a Zev che le loro famiglie sono state uccise nel campo dal Blockführer Otto Wallisch, che si credeva fosse immigrato in Nord America sotto il falso nome di Rudy Kurlander. Il Centro Simon Wiesenthal ha localizzato quattro Rudy Kurlander, ma non ci sono prove sufficienti per arrestare qualcuno di loro. Max ricorda a Zev che sono gli unici due che possono ancora riconoscere Wallisch. Max convince Zev a vendicare le loro famiglie cercando e uccidendo Wallisch e gli fornisce istruzioni scritte da seguire. Zev lascia la casa di cura in taxi e sale su un treno per Cleveland quando viene emesso un avviso per la sua scomparsa. Ha momenti di confusione ma fa affidamento sulla lettera, che gli ricorda che Ruth è morta e Max organizza il suo viaggio. Max dirige Zev a un negozio di armi a Cleveland, dove compra una Glock 17, e poi verso i quattro uomini negli Stati Uniti e in Canada di nome Rudy Kurlander, uno dei quali è l'ex Blockführer.
Si notano segnali di risalita, nella qualità della direzione di Egoyan, con questo film drammatico ma con un fondo di ironia amarissima, stavolta però non sceneggiato da lui stesso, e ancora una volta con un cast di primissimo livello. Certo, con questi strumenti, mi aspettavo decisamente di più.
There are signs of an upsurge, in the quality of Egoyan's direction, with this dramatic film but with a base of bitter irony, this time however not scripted by himself, and once again with a cast of the highest level. Of course, with these tools, I was expecting much more.
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