Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Alla fine degli anni '80, il wrestler gay Saúl Armendáriz vive a El Paso, in Texas, con la madre; attraversa regolarmente e molto spesso il confine, per raggiungere Ciudad Juárez per partecipare agli incontri di lucha libre. Inizia a lottare come "El Topo" finché non incontra una nuova allenatrice, Sabrina, che lo ispira a competere come un lottatore exótico (effeminato, ma vi invito a leggere la definizione sulla scheda Wikipedia) e lo allena per diventare un campione in questo ruolo. Sviluppa l'identità di "Cassandro" e inizia ad affrontare aspetti della sua identità ed esplorare le sue relazioni personali, guadagnandosi al contempo una solida reputazione nella lucha libre.
Sorprendente questo film da un regista poco conosciuto, esperto di film per la TV e soprattutto documentari, estremamente divertente ma per niente scontato né stupido. Una meravigliosa interpretazione di Bernal nei panni del protagonista, e un cast di contorno altrettanto all'altezza. una storia densa di emozioni ambientata in un mondo a noi sconosciuto, ma che evidentemente, nel sud degli USA e nell'ambiente latino-americano, è rilevante.
Surprising this film from a little-known director, expert in TV movies and especially documentaries, extremely funny but not at all predictable or stupid. A wonderful performance by Bernal in the role of the protagonist, and a supporting cast equally up to the task. a story full of emotions set in a world unknown to us, but evidently, in the South of the USA and in the Latin American environment, is relevant.

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