Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Emily Meyers e Luke Edmunds, analisti del fondo speculativo spietato di Manhattan One Crest Capital, hanno una relazione segreta e passionale, all'insaputa dei loro colleghi. Lui le fa la proposta di matrimonio durante il matrimonio del fratello e, dopo un attimo di esitazione, lei accetta con entusiasmo. Il giorno dopo, uno dei gestori di portafoglio dell'azienda viene licenziato. Emily racconta a Luke di aver sentito per caso i suoi colleghi dire che Luke era stato preso in considerazione come sostituto e festeggiano quella sera. Durante una riunione a tarda notte con Campbell, l'amministratore delegato dell'azienda, scopre che riceverà la promozione. Emily dà la notizia a Luke con riluttanza, ma lui le esprime il suo sostegno. Mentre Emily si ambienta al nuovo lavoro, il risentimento di Luke per non essere stato promosso diventa evidente, causando tensioni nella loro relazione. Luke si concentra sul lavoro di un guru dell'auto-aiuto che insegna alle persone come affermarsi sul posto di lavoro. Quando Emily gli chiede perché ha speso 3.000 dollari per il corso, Luke le suggerisce di diventare più assertiva, ma lei si mette sulla difensiva. Lui respinge i suoi tentativi di fare sesso e va a letto. (Wikipedia)
Non male questo debutto nel lungometraggio della giovane regista statunitense, dopo una gavetta fatta di direzioni di episodi di serie TV. Incedere che mette alle strette lo spettatore, sulle dinamiche delle differenze di genere sul posto di lavoro e nella vita privata. Il cast poteva essere più incisivo, ma la sostanza c'è, ed è incoraggiante.
Not bad this debut in the feature film of the young American director, after an apprenticeship made of directing episodes of TV series. A pace that puts the viewer in a tight spot, on the dynamics of gender differences in the workplace and in private life. The cast could have been more incisive, but the substance is there, and it is encouraging.

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