Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)
Il 6 maggio 2012, giorno del secondo turno delle elezioni presidenziali francesi, Lætitia, giornalista del canale di informazione 24 ore su 24 I-Télé, segue l'evento in Rue de Solférino, di fronte alla sede del Partito Socialista, appena vincitore delle elezioni, dopo una prima parte della giornata che era stata inizialmente annunciata come più tranquilla. Ma quel giorno, Vincent, il suo ex compagno e padre delle sue due figlie, va a trovarle, senza averla chiamata per avvisarla e mentre lei è con il suo nuovo compagno. Per un motivo che non viene mai chiarito, lui ha perso il primo giorno del fine settimana autorizzato dal giudice per la visita il giorno prima, ma vuole approfittare del secondo. Oltre all'imprevedibilità della situazione, Vincent è piuttosto instabile e Lætitia deve assolutamente andare al lavoro. (Wikipedia)
Idea estremamente interessante, quella del primo lungometraggio di finzione per la regista francese, che riprende l'idea del suo documentario del 2008 Solférino, più orientato sul versante politico. Il ritmo è quasi asfissiante, come i dialoghi, le recitazioni molto naturali (fin troppo) ma il tutto alla fine, diviene quasi disturbante. C'è del buono però, e si nota.
Extremely interesting idea, that of the first fiction feature film for the French director, which takes up the idea of her 2008 documentary Solférino, more oriented on the political side. The pace is almost suffocating, as are the dialogues, the very natural acting (even too much) but everything in the end, becomes almost disturbing. There is some good though, and it shows.

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