No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.
20060723
aggiornamenti
Ieri mi si è fuso il lettore mp3. Strano, forse sono io che non lo so usare e caricare. Poco male, stamattina è già stato sostituito da uno simile ma di marca migliore. L'ho ricaricato con la solita scaletta, solo album completi, escludendo le canzoni singole. Escono The Pipettes con We Are The Pipettes ed entra Erikah Badu con Worldwide Underground. Mi avvicino all'I-Pod con calma. ma mi avvicino: ieri sul mare degli amici mi avevano quasi convinto.
Ieri mattina sono andato al mare con mio nipote. E' abbastanza chiaro che da grande farà un lavoro di fatica: abbiamo passato due ore sotto il sole forse più caldo dell'estate a togliere sassi dal fondo e dalla battigia per tirarli semplicemente in acqua; ovviamente, per quelli più grandi chiedeva il mio aiuto. Quando gli ho detto di passarmi una base da ombrellone di quelle di cemento che era lì vicino mi ha farfugliato nella sua lingua che era troppo grossa.
Ci sono stati dei momenti che, inquadrati da un altro occhio, potevano essere commoventi: tipo quello durante il quale io e mio padre lo cambiavamo per portarlo a casa. Tre generazioni a confronto, col sorriso sulle labbra e ognuna che prende per il culo l'altra. Tra l'altro, io sono quello meno fico dei tre: mio padre e mio nipote mi sovrastano assolutamente di varie spanne. Ma, come dice sempre mia sorella, io ho dalla mia parte l'intelligenza. Mia sorella mi vuole davvero bene.
Da notare che mio nipote non è ancora minimamente interessato alla figa (ha 23 mesi). Il problema è che io si, e spesso mi distraggo e lo perdo di vista per alcuni secondi, che potrebbero risultare fatali su una spiaggia affollata: ieri è stato travolto in un attimo da un bambino più grandicello che correva trascinandosi dietro il suo body-surf. Per fortuna non ci sono state conseguenze.
Un breve cenno alla crescente stima verso Joan Wasser AKA Joan As Police Woman. Venerdì un bell'articolo su La Repubblica. Ieri al mare un amico che l'ha ascoltata su mio consiglio e l'ha trovata bravissima. Sono contento: questo disco merita davvero tanto.
Qualche giorno fa, dopo la sentenza FIFA sul caso Zidane-Materazzi, mi sono sentito a disagio quando ho letto il giudizio di Alessandro Baricco e mi sono trovato d'accordo (per chi non lo sapesse, non mi piacciono i libri di Baricco e nemmeno gli articoli che scrive). Mi spiego: trovo che la sentenza sia sbagliata se si guarda dal punto di vista che è stato usato fino ad ora, ma la trovo giustissima, anche se crea un precedente, se d'ora in avanti il metro sarà sempre e solo questo. Il provocatore colpevole quasi quanti il reagente (sarà la parola giusta?). Certo, sarà molto difficile usarlo sempre è comunque questo metro di misura, quindi è ovvio che lascia il sospetto che in questo caso, la sentenza sia stata guidata dalla cattiva reputazione di Materazzi e dall'aura di genio di Zidane.
Ai posteri l'ardua sentenza.
Nel frattempo, non mi dispiacciono gli Underoath.
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1 commento:
...Quando gli ho detto di passarmi una base da ombrellone di quelle di cemento che era lì vicino mi ha farfugliato nella sua lingua che era troppo grossa....
ahahahh...mi immagino la scena e rido :)))
grande! petto indice!
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