No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.
20060907
nero noia
Mare nero – di Roberta Torre 2006
Luca è un ispettore di polizia, e la sua ragazza, Veronica, si è appena trasferita da lui da Parigi. La coppia inizia quindi un percorso comune, vivendo insieme. Ma Luca viene chiamato ad indagare su un caso particolarmente pruriginoso: una giovane ragazza viene ritrovata uccisa con il cranio sfondato, e, apparentemente, il fattaccio è avvenuto durante un rapporto sessuale sado-maso. L’indagine porta Luca nel mondo dei club privati e degli scambisti. Nell’affrontare questo mondo per lui nuovo, ma affascinante, l'uomo cambia il suo atteggiamento verso Veronica.
Roberta Torre si dimostra regista poliedrica, se si pensa che è partita da un film caustico, colorato, divertente e impertinente come Tano da morire, passando per Sud Side Stori, l’immigrazione e l’integrazione difficile (sempre in musica), e da Angela, ancora sulla mafia ma con uno sguardo meno divertito, ed arrivando ora, col suo nuovo film, ad una storia torbida e sognante, che si prefigge evidentemente di scrutare nelle pieghe delle pulsioni sessuali dell’uomo, e di quanto l’essere umano sia messo in crisi da queste.
Purtroppo però, il film si rivela una mattonata unica, nonostante una fotografia (a cura di Daniele Ciprì) volutamente fredda e asettica, che aiuta tra l’altro a rendere più appetibili o almeno particolari le location piuttosto povere, che denotano appunto povertà di budget, perdendosi soprattutto nella seconda parte, nella quale il protagonista Lo Cascio dimostra di non essere per niente a suo agio con una parte del genere, e non riuscendo in pieno a trasmettere il senso di confusione del protagonista stesso e della sua compagna. Il mondo sotterraneo e perverso che è sullo sfondo rimane tale, quindi si perde pure un’altra componente importante del film. Recita decentemente la Mouglalis, che conferma ulteriormente, oltre che la sua bellezza, la propria bravura.
Irrisolto e decisamente noioso.
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