No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20240503

La figlia oscura

The Lost Daughter - Di Maggie Gyllenhaal (2021)
Giudizio sintetico: si può vedere (3/5)

Durante una vacanza in Grecia, Leda Caruso, professoressa universitaria di mezza età e nota traduttrice, incontra Nina, una giovane madre, dopo che la figlia di tre anni di Nina, Elena, è momentaneamente scomparsa sulla spiaggia. Leda trova Elena e la restituisce a Nina, che esprime la sua crescente stanchezza e infelicità. Elena è sconvolta dopo aver perso la sua bambola preferita, che Leda ha preso di nascosto. Nei flashback, viene mostrato che Leda ha anche lottato per essere una giovane madre per le sue due figlie, Bianca e Martha, spesso perdendo la pazienza e isolandosi dalla sua famiglia. Una sera Leda cena con Lyle, il custode del suo appartamento per le vacanze, il quale vede che ha la bambola ma non fa commenti, né lo dice a Nina. Leda scopre in seguito che Nina ha una relazione con Will, che lavora al bar sulla spiaggia, e Nina spiega che suo marito Toni è un maniaco del controllo. La ricerca della bambola di Elena continua, con Nina che mette persino dei volantini offrendo una ricompensa per la sua restituzione.

Non ho (colpevolmente) letto il libro di Elena Ferrante (La figlia oscura) da cui è tratto, ma per quanto bene voglia a Maggie Gyllenhaal, il suo debutto alla regia non mi ha esaltato come a gran parte della critica. Intendiamoci: il soggetto non era semplice, i libri della Ferrante non lo sono mai, ci sono un sacco di sottotesti non semplici da trasporre, e immagino che anche questo non faccia eccezione, per cui posso dirvi che il film è diretto bene, e il cast, piuttosto importante, lo è altrettanto. Apprezzabile il fatto che la regista abbia puntato sullo spiazzamento dello spettatore, anziché sul colpo di scena. Il risultato è un ibrido che lascia un senso di incompiutezza.

I haven't (guiltily) read the book by Elena Ferrante (The Lost Daughter, while litteraly the meaning would have meaning "The Dark Daughter") on which it is based, but as much as I love Maggie Gyllenhaal, her directorial debut didn't excite me like much of the critics. Let's be clear: the subject was not simple, Ferrante's books never are, there are a lot of subtexts that are not easy to transpose, and I imagine that this one is no exception, so I can tell you that the film is well directed, and the cast, rather important, is equally important. It is appreciable that the director focused on surprising the viewer with baby steps, rather than on the plot twist. The result is a hybrid that leaves a sense of incompleteness.

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