Babij Jar, è un romanzo documentario acclamato a livello internazionale di Anatolij Kuznecov sul massacro omonimo. L'omicidio, in due giorni, di 33.771 civili ebrei il 29 e il 30 settembre 1941, gettati nel burrone di Kiev, fu uno dei più grandi omicidi di massa dell'Olocausto. Kuznecov ha iniziato a scrivere un libro di memorie della sua vita in tempo di guerra su un taccuino quando aveva 14 anni. Nel corso degli anni ha continuato a lavorarci, aggiungendo documenti e testimonianze oculari. Il romanzo fu pubblicato per la prima volta nel 1966 in quella che Kuznecov avrebbe poi descritto come una forma censurata nella rivista letteraria mensile sovietica Yunost nella lingua russa originale. I redattori della rivista ridussero il libro di un quarto della sua lunghezza originale e introdussero materiale politicamente corretto aggiuntivo. Nel 1969 Kuznecov disertò dall'URSS per il Regno Unito e riuscì a contrabbandare una pellicola fotografica da 35 mm contenente il manoscritto inedito. Il libro è stato pubblicato in Occidente nel 1970 con uno pseudonimo, A. Anatoli. In quell'edizione, la versione sovietica modificata era in caratteri normali, il contenuto tagliato dagli editori in caratteri più pesanti e il materiale appena aggiunto era tra parentesi. Kuznecov descrive le proprie esperienze, integrandole con documenti e testimonianze di sopravvissuti. La tragedia di Babij Jar è mostrata nel contesto dell'occupazione tedesca di Kiev dai primi giorni di settembre 1941 fino al novembre 1943.
Non ricordo più come sono venuto a conoscenza di questo romanzo/documento vecchio di oltre 50 anni, ma quello che posso dirvi è che è tanto agghiacciante quanto ben scritto, e, non ci crederete, perfino divertente (il protagonista aveva 14 anni all'epoca del massacro, uno dei probabili motivi per cui l'ha fatta franca molte volte). So che ve l'ho detto moltissime volte, ma dell'Olocausto non dovremmo mai smettere di parlare. E Babij Jar ne fu una parte.
I no longer remember how I came to know about this over 50 years old novel/document, but what I can tell you is that it is as chilling as it is well written, and, you won't believe it, even funny (the protagonist was 14 at the time of the massacre, one of the probable reasons why he got away with it many times). I know I've told you many times, but we should never stop talking about the Holocaust. And Babi Yar was a part of it.
Nessun commento:
Posta un commento