Giudizio sintetico: si può vedere (3,5/5)
Saragozza, Spagna, 1992 (Olimpiadi di Barcellona, Expo di Siviglia). Celia, una ragazza di 11 anni, studia in una scuola di suore, ed è l'unica orfana. E' una brava ragazza: una studentessa responsabile e una figlia premurosa. L'arrivo di una nuova compagna di classe, proveniente da Barcellona, una grande città con usi e costumi distinti, apre una piccola finestra attraverso la quale Celia scopre un mondo completamente nuovo. Insieme alla sua nuova amica e ad alcune ragazze più grandi, Celia entra in una nuova fase della sua vita: l'adolescenza, un periodo di novità. Sente il bisogno di sperimentare, provare cose nuove e smettere di essere una bambina, anche se questo comporta confrontarsi con sua madre e tutto ciò che una volta significava conforto e sicurezza.
Debutto nel lungometraggio per la giovane regista di Saragozza, con una buona mano e un'ottima direzione delle giovani attrici. Buon film, soprattutto nella prima parte, quella ambientata nella scuola, nonostante il colpo di scena della seconda parte, quando si sposta lo sfondo perde un po' di brillantezza.
Feature film debut for the young director from Zaragoza, with a good hand and excellent direction from the young actresses. Good film, especially in the first part, the one set in the school, despite the twist of the second part, when the backgrond change, it loses some brilliance.
Nessun commento:
Posta un commento