No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20060705

bisogna saper vincere


La nazionale italiana di calcio vince la semifinale del Mondiale tedesco ai supplementari contro i padroni di casa e va in finale. Meritatamente, questa volta come con l'Ucraina.
Questa nazionale, che, per chi ancora non l'avesse capito, non amo e non riesco a tifare, finalmente convince pienamente, mostra un bel gioco e una grande grinta. Non è che non si può essere obiettivi, se non si tifa, anzi.

Può sembrare buffo, due punti di vista quasi opposti tra me e il mio co-blogger, un po' come su XL quando ci sono le recensioni SI e NO, ma magari è anche interessante, perchè no.

La partita l'avete vista tutti, e ognuno ha le sue opinioni, com'è giusto che sia. Lippi, l'antipaticissimo Lippi da Viareggio, le azzecca tutte, dicono in molti, dimenticandosi forse che insiste a far giocare un Totti impalpabile che riduce da subito la squadra in dieci, da tanto è deleterio, e fa lo stesso con Camoranesi, poi sostituito da Iaquinta, da me ampiamente criticato, che contribuisce ad allargare il fronte offensivo nei supplementari e ad abbattere il fortino (traballante) dei tedeschi. Potremmo parlare per ore anche solo di Iaquinta. Preferito a Lucarelli, ma fatto giocare da centrocampista di fascia, come se non ce ne fossero altri. Il problema non è questo, nel caso specifico della partita di ieri sera invece è cosa avrebbe fatto il buon Cristiano al posto di un sempre più spento Toni, sostituito da un Gilardino che invece si sacrifica per la squadra e incide molto di più.

Fatto sta, che viste le molte delusioni (Brasile, Spagna, Inghilterra, e perchè no, Argentina), questa Italia gioca bene e ha tutte le carte in regola per vincere il Mondiale. Sono contento? Non eccessivamente. Mi dispiace? Un po', soprattutto per Cristiano che non c'è, ma anche per quello che succederà dopo. Alcune figure discutibili saranno santificate, e le dovremo sopportare per una mezza vita. Ho sentito qualcuno lamentarsi dei reduci dell'82: inconcepibile, per me che ho provato grandissime emozioni in quel Mondiale. Forse chi lo pensa non ha provato a fare un confronto anche solo lessicale: Rossi, Tardelli, Cabrini, Collovati, almeno sanno parlare (certo, anche lì c'era chi proprio litigava con l'italiano, vedi Altobelli, o anche conoscendolo non ha proprio tutta questa verve, vedi Antognoni), le interviste di Totti, colui che diventerà un'icona nel caso in cui, hanno un che del teatrino dell'assurdo. Pensate invece a Lippi tra una ventina d'anni, con un pizzico di indurimento delle arterie: già è antipatico e dittatoriale adesso, figuriamoci quando sarà incartapecorito come Zagallo. Lo so, mi preoccupo troppo. Che ci volete fare.

Andiamo adesso al titolo del post. L'Italia ha vinto con merito. Bene. Qualcuno ha avuto, dopo la vittoria, delle reazioni per me inconcepibili. Ho visto gente urlare contro uno schermo televisivo, subito dopo il fischio finale, imprecando contro tutti i tedeschi che si sarebbero macchiati di leso onor di (nostra) patria, ho sentito come al solito persone tranquillissime accreditare la vittoria ovviamente solo a qualche calciatore della propria squadra di club.

Affrontiamo il primo argomento. Ma come è possibile prendersela con un titolo e un articolo di un giornale tedesco ai livelli della nostra stampa scandalistica? E soprattutto, come si fa a prendersela quando lo hai saputo tramite altra stampa, e non lo hai letto di persona? Come si fa a fare di tutti i tedeschi un fascio (lo so, questa è sul filo del rasoio)?
Inconcepibile per me. Non lamentarti, poi, se all'estero fanno lo stesso e ti accolgono con un classicissimo "Italia, pizza e mafia". Siamo all'equivalente della legge del taglione. Stesso piano.

Affrontiamo il secondo. Non abbiamo spirito di patria. Non l'abbiamo mai avuto, e non l'avremo mai forse. Non ci fidiamo di quelli che vengono dal sud, chi è del centro critica quelli del nord, chi è del nord critica quelli del centro, gli emiliani si sentono diversi dai romagnoli, i toscani dicono che i liguri sono tirchi, i veneti pensano che tutti i napoletani rubino. Nessuno conosce per intero le parole dell'inno di Mameli, non ci sentiamo una nazione, e però ci incazziamo se ci toccano la nazionale che vince e appendiamo il tricolore non per il 2 giugno o per il 25 aprile, bensì per i Mondiali di calcio. E magari ci gonfia la giugulare un gol o un anticipo difensivo di un miliardario che dice di non sapere niente di come sta andando il processo per la "cupola" calcistica, ma si è già accordato in segreto col Real Madrid. Forse dovremmo fermarci a riflettere.

In Argentina hanno aspettato la nazionale eliminata ai quarti in 5000 all'aeroporto di Buenos Aires e li hanno applauditi, nonostante la stampa italiana li additasse come delusione.

Buona finale a tutti, e che vinca il migliore.

3 commenti:

garaz ha detto...

la foto di materazzi (riconosciuto dai disegnini sulle braccine) è dopo il fischio finale?
Se così...l'è propri un pirla!

jumbolo ha detto...

si era su repubblica on-line, e nell'articolo c'era intervista a cannavaro che diceva "ho visto materazzi abbracciare l'arbitro"

Anonimo ha detto...

la potta rimane potta anche se straniera.......

viva la potta francese, tedesca, marocchina, italiana, russa e spaNNiola