No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.
20060908
one night stand
The Pipettes + Motorama, 1/9/2006, Roma, Circolo degli Artisti
Mi terrorizza entrare nel forno del Circolo in questo torrido inizio settembre. Ma ormai ci sono. Aprono le romane Motorama, un duo femminile ruvido e indiavolato, chitarra e batteria, entrambe le ragazzone cantano e sono spiritate. Dopo un paio di pezzi mi sembra di averle già sentite tutte, ma ci danno dentro e la batterista mi convince quasi.
Ormai ci siamo. L’ultimo fenomeno trendy dell’underground è qui. E’ strano questo fenomeno delle Pipettes, anch’io penso che la stragrande maggioranza del popolo rock è maschio e leggermente arrapato, ma quando vedo un numero decisamente sostenuto di ragazze, molte vestite come appunto le tre inglesine, decido di rifletterci un po’ di più. Forse c’è voglia di anni ’60 nell’aria, chissà.
Quello che fanno le Pipettes è infatti un genere ancorato nel passato di quei tempi, senza alcuna concessione al presente. Sono abbigliate come le Ronettes bianche, cantano canzoncine innocue con coretti deliziosi e a volte stucchevoli, fino ai gridolini. Arrivano sul palco che sembrano uscite da una rivista patinata (e già sogghigno pensando al caldo che fa sotto il palco, figuriamoci sopra con le luci – poche, ma bastano per farti fare il bagno di sudore - ), insieme ai tre musicisti che le accompagnano (basso chitarra e batteria), e si comincia. Per i primi tre-quattro pezzi non si capisce assolutamente niente di niente. L’acustica è pessima già di suo, ma i tecnici stasera ci si mettono d’impegno. Poco a poco si cominciano a riconoscere le canzoni, mentre invece già si è capito che le tre ragazze sono simpatiche e divertenti. A livello estetico, come mi aspettavo, due sono un bluff, ma la bionda, quella senza occhiali (per intenderci, quella al centro nella foto), è una donna bellissima.
Dicevamo della musica. Quando finalmente si comincia a capire qualcosa, diventa chiaro che le tre sanno cantare, oltre a muoversi perfettamente “in tema” con la loro musica, nonostante il misero palco permetta ben poco. Uno spettacolo carino.
I tre musicisti, invece, sono davvero scarsi. Un paio delle ragazze ogni tanto suonano anche le tastiere, non dimenticando naturalmente di cantare.
Il concerto dura meno di un’ora, giustamente, visto che c’è solo un disco all’attivo, ed è tutto sommato piacevole. ABC, We Are The Pipettes, It Hurts To See You Dance So Well (che, oltre a ricordare nella forma del titolo gli Arctic Monkeys, musicalmente rimembra pure gli indimenticabili Housemartins), l’iniziale Your Kisses Are Wasted On Me e la conclusiva Pull Shapes sono pezzi micidiali per stare allegri.
E la bionda, anche sudatissima e disperata per il trucco che cola, è proprio bellissima.
Chissà se arriveranno al secondo disco, ma stasera mi sono divertito.
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1 commento:
secondo me non proprio, ti ho detto, cantan bene ma i musicisti fan schifo. solo che il genere è quello, secondo me tra 15 giorni ci stanchiamo.
boh
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