No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20140901

luglio

July - Marissa Nadler (2014)

Non l'avrei mai detto, ma una calda e sonnacchiosa giornata di fine agosto sembrerebbe un momento appropriato per calarsi nel settimo disco della cantautrice nata a Washington D.C., cresciuta in Massachusetts, di base a Boston. Essenziale, la musica della Nadler si basa sulla sua chitarra acustica e sul suo cantato da mezzo-soprano, senza dimenticare i suoi testi personali, profondamente venati da un tocco dark; qualcuno di quelli bravi ha coniato l'etichetta di dream-pop per il suo genere, ed in molti accostano le sue liriche allo stile american gothic (una forma letteraria descritta anche come dark romanticism, gothicism o american romanticism, che parta da Poe, Melville e Hawthorne; stile anche visivo che adesso sta andando molto di moda, negli USA, basti pensare al proliferare delle saghe letterarie o alle serie tv che antropomorfizzano vampiri, lupi mannari, diavoli e via discorrendo). Non per niente, questo suo ultimo disco esce per Bella Union, l'etichetta londinese fondata da due Cocteau Twins, gente che di romanticismo dark se ne intendeva. Di certo, Marissa Nadler non mi pare una che segue le mode, ma ancora di certo, si adatta alla perfezione alle varie definizioni suddette: anche questo suo nuovo disco è etereo, delicato, trasognante, descrive cuori che sanguinano e anime in pena. Canzoni come I've Got Your Name possono trafiggere l'anima, sempre ammesso che ne esista una, o introdurre in una realtà parallela: me la immagino fotografata con figure annebbiate e indefinite, ma con colori accesi.



Someone created the label dream pop for the music of this female singer/guitarist/songwriter born in Washington DC and grew up in Massachusetts. And maybe was right about it. I listened her seventh disc in a sleepy and hot afternoon of late August, and I've found it beautiful, essential, romantic, touching, and very dark.

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