No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20140831

i matti

The Crazy Ones - di David E. Kelley - Stagione 1 (22 episodi; CBS) - 2013/2014

Chicago. Simon Roberts è un dirigente dell'agenzia pubblicitaria Lewis, Roberts + Roberts. Tra i 50 e i 60, portentoso venditore dalla parlantina inarrestabile, vulcano di idee, simpatico oltre misura; un passato di eccessi, matrimoni falliti, vita vissuta al limite (vi ricorda qualcuno?), ha finalmente inserito la figlia Sydney come socia dell'agenzia, aggiungendo perfino il cognome (doppio) nell'intestazione. Intendiamoci, Sydney se lo merita, è molto brava, ma caratterialmente è un po' l'opposto del pirotecnico padre, e spesso tutti tendono ad ascoltare Simon, mentre Sydney ha molte buone idee (e prende meno rischi). Sydney è fondamentalmente timida, nonostante il lavoro che fa non glielo dovrebbe permettere, ed è tendenzialmente sola, impaurita dalle relazioni, leggermente ingessata.
I loro collaboratori principali sono tre.
Zach, copywriter, un piacione, non particolarmente intelligente ma assolutamente brillante con le persone di qualsiasi genere. Portentoso con le donne, spesso Simon si comporta come se lui fosse il figlio maschio che ha sempre voluto.
Andrew, art director, ragazzo insicuro con un lato femminile esageratamente spiccato, ma assolutamente non gay. Intelligente, sensibile, impacciato, goffo, una frana con le donne. Si completa a vicenda con la figura di Zach, ma in realtà la loro non è propriamente un'amicizia, quanto una simbiosi.
Lauren, assistente, una bella ragazza che probabilmente sembra più stupida di quanto non sia in realtà; buffa, a volte enigmatica, come quasi tutte le donne ha una cotta per Zach e pende dalle labbra di Simon.

La morte suicida di Robin Williams l'11 agosto 2014, oltre a commozione e tristezza, ha naturalmente acceso i riflettori sui tre film da lui interpretati (in uno appare solo come voce) e che quindi usciranno postumi. In realtà, ho trovato che la coincidenza di una sit com interpretata poco prima di togliersi la vita, dove tra l'altro recita una sorta di se stesso leggermente modificato, incredibilmente poetica, e sono rimasto sorpreso che nessun commentatore che io abbia avuto modo di sentire lo abbia sottolineato. Non è la sola particolarità che ammanta The Crazy Ones di ulteriore tristezza; infatti, la serie, chiusa dopo una sola stagione per scarsi risultati, segnava il ritorno di Williams ad un ruolo da protagonista in una serie tv dopo 31 anni: Mork & Mindy, infatti, fu la sit com, durata dal 1978 al 1982, che fece conoscere un po' in tutto il mondo il talento di Williams, ancor prima del cinema (già che ci siamo, ricordiamo che la sit com è stato uno dei primi esempi di spin off, visto che il personaggio di Mork si era visto in un episodio di Happy Days, e che aveva impressionato il produttore Garry Marshall).
Tra l'altro, The Crazy Ones è una creatura di David E. Kelley, marito di Michelle Pfeiffer (beato lui) e creatore di Ally McBeal, Chicago Hope, The Practice, Boston Public e Boston Legal tra gli altri; ottimo scrittore, dal 2008 in poi non ha più avuto molta fortuna: anche a questo giro gli è andata male, evidentemente.
Ed è un peccato, perché naturalmente la serie offre momenti scoppiettanti, ma non abbastanza. Troppo presto si avvita su se stessa con amori trattenuti (un po' alla Sorkin), sensi di colpa genitoriali, insicurezze da ultra-trentenni in crisi. Il contraltare erano i siparietti di Williams/Simon, soprattutto con Brad Garrett nei panni di Gordon Lewis, il socio, con un Williams a tratti incontenibile.

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