No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20110722

Collapse. How Societies Choose to Fail or Succeed


Collasso. Come le società scelgono di morire o vivere - di Jared Diamond (2005)

Cos'è accaduto agli abitanti dell'Isola di Pasqua? Perché improvvisamente hanno smesso di erigere i Moai? E come, esattamente, è collassata la civiltà Maya? E quella meno conosciuta degli Anasazi, che abitava il sud del territorio attuale degli Stati Uniti d'America? Com'è stato possibile uno squilibrio così impressionante tra le nazioni di Haiti e quella di Santo Domingo, seppure fossero parte della stessa isola? Perché i Vichinghi sono arrivati nel Nord America diversi secoli prima dell'arrivo di Cristoforo Colombo nei Caraibi, e non ci sono rimasti? E come mai, anche in Groenlandia, a differenza degli Inuit, non hanno attecchito per più di qualche secolo? E pensare che in Islanda, con una situazione ambientale non certo favorevole, hanno prosperato, e sono arrivati fino ad oggi, praticamente? Possiamo apprendere qualcosa da queste storie, visto che, più o meno, siamo tutti preoccupati dello stato di salute del pianeta Terra?

No, non sto parlando degli enigmi che Roberto Giacobbo presenta a Voyager. Stiamo parlando dell'ultimo, per adesso, monumentale saggio di Jared Mason Diamond, biologo, fisiologo, premio Pulitzer per la saggistica nel 1998 per il suo straordinario Armi, acciaio e malattie, un libro che mi ha davvero aperto la mente, appassionato, e che cito continuamente, a distanza di anni, per le particolarità che spiega in maniera assolutamente semplice e lineare.
Che cosa si prefigge, stavolta, il professor Diamond, visto che anche con Guns, germs and steel aveva un obiettivo ben chiaro (dimostrare che il razzismo non ha fondamento, e che le diverse civiltà, nei diversi continenti, non si sono evolute allo stesso modo soltanto per fattori ambientali, e non certo per migliori o peggiori attitudini verso il progresso, e quindi non perché la "razza" europea fosse superiore alle altre)? Anche stavolta, al tempo stesso ambiziosamente, ma con un profilo piuttosto basso, Diamond illustra ed argomenta una serie importante di esempi storici, alcuni dei quali da me citati e riassunti nell'accenno al contenuto del libro, e ben esplicati dal sottotitolo del libro (come le società scelgono di morire o vivere), per contribuire ad una presa di coscienza quanto più possibile di massa, e quindi tentare di correggere la rotta, per evitare che il terzo pianeta a partire dal sole collassi, per super sfruttamento, esaurimento delle materie prime, e sovrappopolazione. Passatemi il paragone, una sorta di No Logo con un approccio quantomai scientifico e storicamente perfettamente contestualizzato.

Come sempre, il professore dal riporto inquietante, ma dalla mente sopraffina, con questo tomo di oltre 500 pagine, riesce decisamente ad interessare il lettore curioso. Una specie di viaggiatore come me, che ha tra l'altro avuto la fortuna di visitare alcuni dei molti luoghi narrati e "spiegati" a fondo, anche attraverso la loro storia, dall'autore, verrà sicuramente rapito dalla prosa semplice, che riesce a rendere terra terra argomenti complessi, e che non rinuncia mai alla battuta simpatica; ma sono sicurissimo che anche chi non ha viaggiato poi molto, anzi, forse ancora di più, potrà senza dubbio godere della informale saggezza di Diamond, ed immaginarsi luoghi mai calcati, conoscerne l'evoluzione e la storia ragionata. A parte questo, la schematicità non pesante aiuta chi, come me, scienziato proprio non è, ma interessato si. Molto interessante anche il grande equilibrio con il quale si affrontano temi anche scottanti, temi che spesso creano discussioni come minimo (società petrolifere e minerarie, sfruttamento del suolo e dei mari). Certo, è vero, come notano in molti, che questo libro sia l'ideale continuazione del già citato Armi, acciaio e malattie, ed è per questo che, se ne aveste voglia, vi caldeggio di procedere con ordine, e leggervi prima quello (ma non è obbligatorio, sia chiaro). Rimarrete stupiti dalla scorrevolezza dei libri, e dallo stile colloquiale e mai pesante. Ed "uscirete" da queste esperienze, sicuramente arricchiti.

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