No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20110723

in piedi sul tetto



Standing On The Rooftop - Madeleine Peyroux (2011)






Con la vecchiaia devo riconoscere che il jazz, soprattutto cantato da voci femminili, non mi dispiace affatto. Qualcuno si ricorderà di questa recensione "di gruppo", nella quale per la prima volta mi confrontavo anche con la schiva ragazza del sud degli USA, ma di origini evidentemente francesi, insieme a due illustri e bravissime colleghe.



Anche questo nuovo lavoro mi piace un bel po'; la sua voce è sempre simile a quella di Billie Holiday, piacevolissima, e si sente che i pezzi, seppur convenzionali, risentono di un grande lavoro.



Se partiamo dalle cover presenti, abbastanza esplicative delle radici, parliamo di una oscura ma interessante versione di Love In Vain, originariamente di Robert Johnson, dopo di che abbiamo, in apertura, una deliziosa versione con banjo di Martha My Dear (premiata ditta Lennon/Mccartney), fino ad arrivare ad una americanissima I Threw It All Away di Dylan. Ci sono da aggiungere alcune particolarità. Una è quella di Lay Your Sleeping Head, My Love, un pezzo delicato e quasi barocco, composto da Marc Ribot, che naturalmente suona su tutto il disco, adattando una poesia di W.H. Auden. Un'altra è la sinuosa The Kind You Can't Afford, anche questa molto interessante, composta insieme a Bill Wyman; collaborazione che si estende alla seguente Leaving Home Again, più rilassata, ma anche questa niente male. Da rilevare che seguono un paio di pezzi composti insieme alla violinista Jenny Scheinman, The Things I've Seen Today, apprezzabile tex-mex, e il lentone da struscio Fickle Dove.



Negli altri pezzi (in tutto sono ben quindici), la Peyroux scrive da sola, o con collaboratori fidati. Risaltano in maniera evidente almeno altre tre canzoni: la jazzatissima Meet Me In Rio, dal retrogusto intuibile fin dal titolo, l'intrigante Superhero, e la favolosa, davvero, Don't Pick A Fight With A Poet, splendida, divertente, raffinata. Non che gli altri pezzi siano inferiori, ma queste tre, soprattutto quest'ultima, lasciano il segno.



Bel disco.

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