Hard Times & Nursery Rhymes - Social Distortion (2011)
Alla fine, i Social Distortion non cambiano di una virgola. Tra i critici accreditati, c'è chi ha usato questo per dare un'insufficienza a questo album. Un po' come nel caso dell'invasione dei super-cloni (leggi, ultimo esempio, Rival Sons), anche se qui siamo di fronte ad un caso diverso, e cioè una band che, in pratica, coverizza se stessa, usando (e, ad essere sinceri, abusando) schemi, influenze, standard stra-conosciuti (la ricetta del cowpunk: punk rock, blues e country), il disco, uscito subito dopo l'inizio del 2011, è piacevolissimo e godibile, molto, molto americano. Oltre a loro stessi, puoi sentirci, senza scendere troppo nel particolare, Neil Young, Bruce Springsteen e, perché no, i Rolling Stones (oltre ad Hank Williams, omaggiato con una degna versione di Alone And Forsaken). E non c'è una canzone brutta.
La migliore, e forse più sentita nell'esecuzione, Bakersfield, la più scontata Far Side Of Nowhere.
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