Neon Mirage - Stan Ridgway (2010)
Eclettico, la parola più calzante per raccontare l'ultima fatica dell'indimenticato cantante dei Wall Of Voodoo. Stanard Ridgway, 57 anni, californiano di Barstow, voce baritonale, polistrumentista, compositore e scrittore di testi con vena drammatica, da sempre interessato anche a scrivere musica per il cinema (vi ricordate la splendida Don't Box Me In, con l'amico Stewart Copeland, per Rusty il selvaggio?), ha rilasciato ormai quasi un anno fa (agosto 2010) questo disco davvero interessante, denso, pieno di cose, di stili, che parte dal rock americano ed attraversa uno specchio talmente ampio che è probabile perdercisi dentro.
Per ascoltarlo, potreste cominciare inusualmente dalla sua cover di Lenny Bruce (Bob Dylan), anziché dalla languida ballata d'apertura, con naturali venature western (che sono nel suo DNA musicale), Big Green Tree. Molti pezzi sono basicamente su questa falsariga, qua e là appare il fantasma di Johnny Cash, ma basta ascoltare Scavenger Hunt, che racchiude Tom Waits, il blues elettrico, spruzzate di jazz raffinato, per capire quante ne sa il vecchio Stan.
Del resto, ogni volta che penso a lui, mi sovviene questo fatto: uno che solo con la musica, ha convinto Tom G. Warrior a "copiarlo", facendo poi diventare un classico la cover di Mexican Radio (originariamente dei Wall Of Voodoo, già un classico per conto suo), eseguita con i Celtic Frost, deve essere un grande. Per forza. Scherzi a parte, un bel disco.
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