No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.
20060518
felicità è...
Una cosa chiamata felicità - di Bohdan Slama 2006
Come spesso accade, i film più gustosi, interessanti, pieni di emozioni, arrivano da luoghi impensabili per noi, o almeno, per chi è abituato al blockbuster occidentale. Una cosa chiamata felicità arriva dalla Repubblica Ceca, ed è, insieme, un inno alla vita, alla semplicità, a guardarsi dentro ma anche intorno molto vicini, alla ricerca, appunto, della felicità. Non è necessario, a volte, inseguire il sogno della ricchezza in paesi apparentemente opulenti.
Le figure attorno alle quali ruota la narrazione sono quelle di Monika, brava ragazza, innamorata del fidanzato che parte per cercare fortuna negli USA, con un padre disoccupato, un po’ ubriacone e vessato dalla moglie, ma simpatico, Dasha, due figli piccoli avuti chissà da chi, innamorata di un uomo sposato, instabile e a tratti pericolosa, e Tonik, che il padre e la madre, molto inquadrati, vorrebbero sistemato e con un lavoro sicuro in fabbrica, che invece sceglie la via della semplicità, abitando con la zia nel rudere familiare di campagna, vivendo di poco e opponendosi all’acquisizione del rudere stesso da parte di alcune società.
Monika sogna di raggiungere il fidanzato negli USA, e di lasciare il suo lavoro al supermercato; ce l’ha quasi fatta quando Dasha, ormai completamente fuori di testa, viene ricoverata. A quel punto, Monika, insieme a Tonik, si assumono la responsabilità dei piccoli, e si trasferiscono nel rudere, dando vita ad uno strano nucleo familiare. Tonik, da sempre innamorato di Monika, inizia a ristrutturare il tutto. Insieme, getta le fondamenta di “qualcosa come la felicità” (pare che il titolo originale fosse questo).
La storia prenderà una piega dolorosa, all’apparenza. Ma è proprio in quel momento che escono fuori i sentimenti e le emozioni forti.
Minimale, malinconico ma con un retrogusto dolciastro, e pure divertente a tratti, il film avvince lentamente fino a prenderti le viscere. Perfetti i protagonisti, figura incredibile quella di Pavel Liska (e non solo per la t-shirt di Arise dei Sepultura esibita per l’intero film), interprete di Tonik, il risultato è una pellicola forte e delicata, davvero molto bella. La ricorderete un bel po’.
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1 commento:
andrò a vederlo allora o lo noleggerò...
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