No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20060511

liberi tutti


Anche libero va bene - di Kim Rossi Stuart 2006

Tommaso detto Tommi (scelta davvero infausta, di questi tempi; ma che ne poteva sapere il buon Kim?) è il più equilibrato della sua famiglia, pur essendo il più giovane. La sorella Viola scherza sempre con lui in modi strani che a lui non piacciono per niente, e anche con le amichette fa giochi strani, il padre Renato, operatore cinematografico, è rissoso e irascibile, anche se buono di cuore, dal turpiloquio facile, un po' infantile nonostante la vita lo abbia messo alla prova e continui a farlo, la madre Stefania, donna alla quale, come gli confida il padre, "je prude la fica continuamente", bella e fragile, se ne va costantemente di casa con ricchi sconosciuti per poi tornare strisciando, e sostenendo di aver sempre voluto portare via con se i figli, ma il padre si è sempre opposto: Tommi la guarda con sospetto, pur volendole bene, ma il suo esempio lo fa crescere diffidente verso le donne tutte.
Tommi si fa grande caricandosi tutto sulle spalle, leggermente introverso, si crea spazi tutti suoi, tira avanti tra mille difficoltà e cerca di non sottrarsi alle sue responsabilità; vorrebbe giocare a calcio, per esempio, ma il padre ha la fissa del nuoto, e quindi lui nuota.
E quando tutto converge verso il punto di rottura, sarà ancora lui a sostenere il peso più grande.

E' un esordio felice quello di Kim Rossi Stuart alla regia, proprio adesso che si sta ritagliando, sempre più, un posto di tutto rispetto come attore, viste anche le sue ultime, convincenti prove, sia in Romanzo criminale che ne Le chiavi di casa. Sceglie Barbora Bobulova, della quale ho più volte tessuto le lodi negli ultimi tempi, nel ruolo di Stefania, ma la usa con parsimonia, per lasciar spazio ai bambini, Marta Nobili nei panni di Viola, ma soprattutto Alessandro Morace, splendido protagonista nel ruolo di Tommi; "costretto" a recitare nella parte di Renato (pare per la rinuncia di Sergio Rubini), se la cava egregiamente, disegnando una specie di Freddo (Romanzo criminale) fuori della malavita, onesto, appassionato ma instabile, sballottato come una scialuppa alla deriva nel mare mosso della vita.
Duro, e non solo nel linguaggio (chissà se la bestemmia bissata solleverà lo stesso polverone di quella pronunciata da Castellitto ne L'ora di religione), assolutamente aderente ai nostri tempi, proprio per questo riesce a imbarazzare lo spettatore che non può, neppure per un attimo, dimenticarsi che lì, sullo schermo, ci siamo proprio noi che parliamo così male, forte di una sceneggiatura fluida, lineare e credibile, diretto in maniera diligente, ma con alcuni lampi molto interessanti (le nuotate di Tommi in soggettiva, le camminate sui tetti, la sequenza onirica), il debutto di Rossi Stuart si propone come uno dei migliori, almeno a livello italiano; tutti i particolari descritti sopra, fanno prevedere anche una carriera registica quantomeno da seguire.
Bravo Kim.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Se solo lo dessero al multisala =(

Mi hai fatto venir voglia di vederlo, nonostante fossi già molto decisa (Sai che lo adoro, no?!?!)
kiss-

Elena

scoppe ha detto...

ALE MI HAI FATTO VENIRE UN DUBBIO " vorrebbe giocare a calcio, per esempio, ma il padre ha la fissa del nuoto, e quindi lui nuota" SEONDO TE AVENDOCI VISTO NSIEME UNNE' CHE IL MI ALE E' COME IR BIMBO DEL FILME?

jumbolo ha detto...

non credo. mi pare che a ale ni piaccia il calcio.