No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20060808

incredibile amici


MASTELLA, DA OGGI VIA LE TARGHE DI CASTELLI

ROMA - "Da oggi credo che i vari palazzi di giustizia si attiveranno per eseguire la circolare che ho firmato ieri sera con la quale chiedo di togliere, dalle aule giudiziarie, la targa che recita 'La giustizia e' amministrata in nome del popolo' voluta dall'ex guardasigilli Roberto Castelli". Lo ha detto il ministro della Giustizia Clemente Mastella durante la conferenza stampa al Ministero del Lavoro, nella quale, insieme al ministro Cesare Damiano, ha presentato il piano di reinserimento per gli ex detenuti. Dell' iniziativa del guardasigilli scrive oggi il quotidiano 'la Repubblica'. "Mi sembra più corretto verso i cittadini lasciare, nei tribunali, la sola e vecchia formula 'La legge e' uguale per tuttì: in questo non c'é nessuna forzatura e nessun contrasto con chicchessia, mi sembra semplicemente una formula più agile e snella".

Nonostante l'indulto non mi sia piaciuto per niente ma proprio per niente, per la prima volta in vita mia sono d'accordo con Mastella.

E' grave?

14 commenti:

Anonimo ha detto...

E' grave. Non perchè tu sia rimbecillito, ma perchè potrebbe voler dire che Mastella comincia a capire che sta sul culo ad un sacco di gente. E quindi allarga il suo campo di viscidità, insomma.

jumbolo ha detto...

tengo di conto del tuo suggerimento. in effetti è una possibilità.

grazie caro
come sempre

Anonimo ha detto...

mmm...la prima volta che scrivo su questo blog anche se lo leggo quasi quotidianamente come sai...
mi hai stupito conoscendoti quando hai detto che l'indulto non ti è piaciuto per niente
perché???

Anonimo ha detto...

mmm...la prima volta che scrivo su questo blog anche se lo leggo quasi quotidianamente come sai...
mi hai stupito conoscendoti quando hai detto che l'indulto non ti è piaciuto per niente
perché???

Anonimo ha detto...

....si vede che è la prima volta eh...

jumbolo ha detto...

perchè ha graziato un sacco di furbetti del quartierino, e non è un sistema serio per fare un uso rieducativo del carcere

Anonimo ha detto...

aaaaaah
pensavo contestassi l'indulto come provvedimento in sé stesso
tu contestavi i "dettagli"
ok non ti posso dare tutti i torti
vedi il "voto di scambio"...

jumbolo ha detto...

appunto. poi, ti dico, non è una cosa che a me, personalmente, piaccia molto. probabilmente esulo dai pensamenti di sinistra, ma per me chi sbaglia deve pagare fino in fondo.
anche carcere a vita se il reato è particolarmente grave. lavori socialmente utili in cambio di vitto e alloggio. si al carcere duro per i mafiosi.

cose così.

Anonimo ha detto...

L'indulto secondo Fassino

Una ragazza, Sabrina, ha chiesto spiegazioni sull’indulto a Piero Fassino che ha prontamente risposto.
Riporto la lettera di Fassino per consentirgli di ricevere incoraggiamenti, suggerimenti e anche obiezioni di cui, sono certo, farà tesoro.
Chiedo a tutti il rispetto delle regole del blog per evitarmi la fatica di eliminare migliaia di commenti.
Chi volesse corrispondere direttamente con il segretario dei Ds può farlo inviando una mail a p.fassino@dsonline.it


“ Rispondo volentieri alla e-mail sull’indulto che mi hai inviato.
Oggi vivere in carcere significa vivere in un inferno. La disumanità del carcere riguarda la società intera, riguarda tutti noi. Perchè nega la missione rieducativa che la Costituzione assegna alla detenzione. Perché la civiltà di una società si misura anche dal suo sistema carcerario. Nessuno di noi, “fuori”, può disinteressarsi di come vive chi è 'dentro', delle sue condizioni presenti e delle sue prospettive di reinserimento.
In cinque anni, il centrodestra non ha fatto nulla per le carceri, al contrario, ha varato leggi che hanno già prodotto una inutile e dannosa moltiplicazione della popolazione carceraria, pensiamo alla ex-Cirielli, alla legge sulle tossicodipendenze e alla Bossi-Fini
Al 31 dicembre 2005 il numero dei detenuti era pari a 59.523 unità in un sistema carcerario fatto per ospitarne 35.000. Nel 2001 erano 43.000.

Dall'entrata in vigore della Bossi-Fini, i detenuti stranieri sono diventati il 45% del totale: una cifra mai raggiunta prima. Altro dato significativo riguardo gli ingressi nelle carceri è quello relativo alla violazione delle norme in materia di stupefacenti: nel 2005 sono stati registrati 15.917 ingressi di italiani e 10.144 di stranieri.
Un provvedimento di clemenza non era più rinviabile, tenuto conto che l'ultimo indulto risale a sedici anni fa.
La Costituzione richiede, per una legge di questa natura, il voto favorevole dei due terzi dei componenti di ogni ramo del Parlamento. Una maggioranza amplissima che può essere realizzata solo con un'intesa tra il più ampio numero di forze politiche e con la ricerca di un punto di equilibrio.
Abbiamo perciò lavorato ad un testo equilibrato e ragionevole, che, rispetto ad indulti del passato, comprende la più lunga lista di reati esclusi dall'applicazione dell'indulto: associazione sovversiva; tutti i reati connessi al terrorismo; devastazione, saccheggio e strage; sequestro di persona a scopo di eversione; banda armata; associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei delitti di cui agli articoli 600, 601 e 602 del codice penale; associazione di tipo mafioso; riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù; prostituzione e pornografia minorile; tratta di persone; tutte le forme di violenza sessuale; corruzione di minorenni; sequestro di persona a scopo di rapina o di estorsione; riciclaggio di denaro o beni provenienti da sequestri di persona a scopo estorsivo; produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti secondo l'articolo 73 del testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope.
Non solo, ma su tutti i reati a cui si applica l’indulto non c'è nessun colpo di spugna.

Per i reati finanziari, di corruzione e contro la pubblica amministrazione i processi proseguono, restano immutate le responsabilità, le condanne, i reati non si cancellano e, soprattutto resta ferma l'interdizione perpetua dai pubblici uffici, restano ferme le pene accessorie anche temporanee. Per quanto riguarda gli infortuni sul lavoro e le morti bianche, viene garantito il diritto delle vittime al risarcimento. Noi saremmo stati i primi a dire no ad un'amnistia perchè questa cancella il reato. Non è questo il caso.
Abbiamo detto sì all'indulto, dunque, non per favorire qualcuno, ma perchè era una risposta necessaria, doverosa e non più eludibile all'emergenza delle carceri.
Ora occorre dare avvio ad una serie di riforme per restituire efficienza all'amministrazione della giustizia e cancellare le pessime leggi - vergogna ereditate dal centrodestra, a cominciare dalla Cirami e dalla ex-Cirielli. Ed è quello che faremo.
Ringraziandoti per l’attenzione”.
Piero Fassino

jumbolo ha detto...

nella prima parte, fassino dice la stessa cosa che dico io.
poi si perde in numeri e affermazioni retoriche e populiste. se si promulga un indulto perchè la destra non ha fatto niente in 5 anni, è una cazzata. se si sostiene che il carcere deve rieducare, riformiamo la materia carceraria intera, e facciamola funzionare. costruiamone di nuove, se occorrono.

sui reati finanziari, mi pare che uno dei primi a uscire sia stato un certo riccucci, quindi fassino ha detto una bella cazzata.

Anonimo ha detto...

per la precisione e non per difendere fassino...
si chiama ricucci
er sòla è uscito di carcere perché ha ottenuto gli arresti domiciliari
e non per l'indulto
infatti è uscito prima della votazione e solamente per la sua decisione di collaborare con la giustizia quindi le esigenze cautelari sono cessate
tra l'altro la sua scarcerazione è stata quasi inutile in quanto nei giorni successivi ricucci sarebbe tornato in libertà ugualmente per la naturale scadenza dei termini di custodia cautelare
comunque il processo a suo carico non è ancora terminato
tanto si doveva...

Anonimo ha detto...

Palombella marrone
Travaglio ha deciso di aggiungere il suo commento ai vostri sulle parole di Fassino.
Io voglio solo fare notare al centrosinistra che i suoi elettori questa legge non la volevano. E’ stata comunque votata ignorandoli. Mi sono chiesto perchè e mi sono risposto che forse dipendeva dalle circostanze giudiziarie. Anche a costo di perdere in modo consapevole qualche milione di voti e le prossime elezioni. Ubi maior (procure) minor cessat (elezioni).
'Caro Beppe,
purtroppo la risposta di Fassino sull’indulto fa acqua da tutte le parti. E provo a spiegare, punto per punto, il perché.
- “Abbiamo detto sì all’indulto non per favorire qualcuno, ma perchè era una risposta necessaria, doverosa e non più eludibile all'emergenza delle carceri”.
Perché allora, se si proponevano di svuotare le carceri, hanno escluso dall’indulto molti reati per i quali molti sono detenuti, mentre vi hanno inserito molti reati (quelli contro la pubblica amministrazione, quelli finanziari, societari e fiscali, gli omicidi colposi per le “morti bianche” sul lavoro) per i quali sono detenute poche decine di persone?
- “ Al 31 dicembre 2005 il numero dei detenuti era pari a 59.523 unità in un sistema carcerario fatto per ospitarne 35.000. Nel 2001 erano 43.000”. Dunque “un provvedimento di clemenza non era più rinviabile, tenuto conto che l'ultimo indulto risale a sedici anni fa”.
Per la verità l’ultimo indulto (il cosiddetto indultino) risale a due anni fa: scarcerò circa 6 mila persone, col risultato che dopo pochi mesi la popolazione carceraria non solo era tornata quella di prima, ma era addirittura aumentata. La prova del fatto che pensare di risolvere l’affollamento delle carceri mandando a casa i delinquenti è pura follia. Bisognerebbe agire sulle cause che “producono” i detenuti: e cioè, anzitutto, l’alto numero dei reati che si commettono e l’alto numero di delinquenti in circolazione; e poi alcune leggi che puniscono col carcere comportamenti che potrebbero essere sanzionati diversamente.
- Cinque anni di governo di centrodestra – osserva Fassino - hanno prodotto una “inutile e dannosa moltiplicazione della popolazione carceraria, pensiamo alla ex-Cirielli, alla legge sulle tossicodipendenze e alla Bossi-Fini”.
Perfetto: e allora perché, invece di imbarcarsi nell’indulto, non si è cancellata la ex Cirielli e non si è modificata la Bossi-Fini? La ex Cirielli allunga le pene per i recidivi, la Bossi-Fini impone l’arresto dei clandestini che non lasciano l’Italia dopo l’espulsione (anche se non commettono alcun delitto): arresto che non porta mai a lunghi periodi di detenzione, perché l’arrestato viene subito scarcerato in quanto la pena prevista è minima e non giustifica la custodia cautelare. Ma questi continui arresti di massa, sia pure col meccanismo del “turn over” (5.500 all’anno), incidono enormemente sulla popolazione carceraria.
- “La Costituzione richiede, per una legge di questa natura, il voto favorevole dei due terzi dei componenti di ogni ramo del Parlamento. Una maggioranza amplissima che può essere realizzata solo con un'intesa tra il più ampio numero di forze politiche e con la ricerca di un punto di equilibrio”.
Qui, caro Beppe, casca l’asino. O meglio: cade la maschera dell’inciucio. Perché all’indulto di 3 anni allargato a corrotti & furbetti esistevano varie alternative, che avrebbero liberato ugualmente migliaia di detenuti, ma senza dover ricorrere alla maggioranza dei due terzi, cioè senza dipendere dal "ricatto" di Forza Italia (un ricatto a cui la sinistra ha ceduto molto volentieri...). Per esempio una legge ordinaria che depenalizzasse (con maggioranza semplice, 50% più uno) la Bossi-Fini, o abolisse la ex Cirielli, o trasferisse in strutture sanitarie vigilate i detenuti malati o in comunità i tossici colpevoli di piccolo spaccio. Oppure, volendo proprio ricorrere all’indulto con maggioranza dei due terzi, si poteva “scontare” un anno di pena, e non tre, a tutti i condannati: è la proposta avanzata da un senatore indipendente eletto nei Ds, l’ex procuratore Gerardo D’Ambrosio, che avrebbe liberato 11.500 persone, ma avrebbe lasciato ai domiciliari Previti per altri due anni e non avrebbe salvato platealmente dal rischio di finire in galera i vari furbetti del quartierino, Tanzi, Cragnotti, per non parlare di Berlusconi, Confalonieri e famiglia (imputati per i diritti Mediaset). In quest’ultimo caso, se Forza Italia si fosse opposta, l’Unione avrebbe avuto buon gioco a spiegare agli elettori che il Cavaliere teneva i detenuti sotto sequestro, accatastati l’uno sull’altro nelle patrie galere, solo per salvare se stesso, Previti e i grandi ladroni dei bond e di Bancopoli.
- “Per tutti i reati a cui si applica l’indulto, non c'è nessun colpo di spugna. Per i reati finanziari, di corruzione e contro la pubblica amministrazione i processi proseguono, restano immutate le responsabilità, le condanne, i reati non si cancellano e, soprattutto resta ferma l'interdizione perpetua dai pubblici uffici, restano ferme le pene accessorie anche temporanee. Per quanto riguarda gli infortuni sul lavoro e le morti bianche, viene garantito il diritto delle vittime al risarcimento”.
Fassino, essendo stato ministro della Giustizia, sa benissimo che per questi reati le pene non superano quasi mai i 3 anni di reclusione: chi, grazie all’indulto, parte da “meno tre”, sa che in caso di condanna la pena da scontare sarà pari a zero o sottozero. Per rischiare la galera, bisognerebbe esser condannati a più di 6 anni (sotto i 3 in Italia non si va in carcere): il che non accade mai. E' vero che i processi continuano: ma le pene saranno del tutto virtuali. Se un rapinatore viene condannato a 10-12 anni e gliene abbuonano 3, qualche anno di galera se la fa. Ma se un colletto bianco viene condannato a 3 anni e gliene abbuonano 3, non paga nemmeno per un giorno. Non solo: quando rischia la galera, il colletto bianco è indotto a patteggiare la pena per guadagnarsi lo sconto; in questo caso il pm può condizionare il patteggiamento al risarcimento delle vittime (cioè dello Stato, nei casi di Tangentopoli, o dei morti e feriti sul lavoro, nei casi di omicidio colposo in fabbrica o in cantiere). Quando non rischia la galera, invece, il colletto bianco imputato si guarda bene dal risarcire le vittime durante il processo penale: preferisce costringerle a far causa civile, rinviando il tutto di 10-15 anni, quando saranno tutti morti. Bel risultato, non c'è che dire.
- Fassino conclude promettendo di abrogare la Cirami e la Cirielli.
Gli ricordo che esistono anche la Gasparri, la Pecorella (abolizione dell’appello per il pm, ma non per l’imputato) e il falso in bilancio. E faccio rispettosamente osservare che trattasi di promesse. I fatti, per ora, si chiamano indulto alvacorrotti e, prossimamente, legge contro i pm che fanno intercettazioni e i giornalisti che le pubblicano. Altra trovata di Mastella, su testi e musica di Berlusconi. Se queste porcate le facesse il Cavaliere, scenderemmo tutti in piazza. Spero che lo faremo anche se le fanno i centrosinistri insieme a Berlusconi. Anzi, soprattutto per questo. Li abbiamo votati, ma ce la pagheranno'.
Marco Travaglio.

jumbolo ha detto...

evidentemente ho letto male il giornale, perchè riCucci ero convinto fosse uscito per l'indulto e così mi pareva di intuire quando successe, dalla lettura, appunto del giornale. faccio pubblica ammenda sia per questo, sia per la doppia C.

leggendo il commento di travaglio mi pare però di intuire che il concetto che sostenevo è sostanzialmente giusto, e cioè che si graziano molti reati diciamo "antipatici".

per concludere il mio personalissimo ragionamento, sono contrario a indulti e grazie in generale. non vedo il senso di scarcerare chi ha commesso reati perchè c'è sovraffollamento o perchè il carcere ha problemi ad assolvere la sua funzione rieducativa. sarebbe un po' come dire: la mafia è forte e domina nel sud, smettiamo di combatterla e lasciamogli il sud.
oppure: tutti evadono le tasse, aboliamole.

probabilmente è un ragionamento grossolano, ma non capisco perchè dobbiamo essere a favore di una situazione che fa uscire dal carcere delle persone che hanno infranto la legge che noi persone civili abbiamo stabilito per una convivenza pacifica.

oh, non ci arrivo.

Anonimo ha detto...

e pensare che credevo Mastella un coglione. è vero "la legge è uguale per tutti" ma per qualcuno è più uguale che per altri.