No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20141120

Bruxelles (Belgio) - Novembre 2014 (1)

Eh si, spero che dovrete farci l'abitudine, ai miei viaggi a Bruxelles. Stavolta l'occasione era una riunione di lavoro fissata per un giovedì, non c'era nessuna impellenza alla base, per cui mi sono organizzato con una partenza nel primo pomeriggio del mercoledì, una mezza giornata "off" il venerdì mattina per visitare il centro e in particolare il museo Bozar (delle Belle Arti), lavorare dalla sede centrale il venerdì pomeriggio, e tornare con tutta calma il sabato mattina.
Stavolta però, voglio arrivare all'aeroporto "centrale" di Bruxelles, il Bruxelles-National, o semplicemente Zaventem, molto più vicino alla sede e al sobborgo dove voglio soggiornare, a dieci minuti d'auto dalla sede e senza il traffico del centro. Quindi, la scelta cade su Alitalia, Pisa-Roma-Bruxelles.
Arrivo con congruo anticipo a Pisa, per evitare la ressa all'imbarco (Alitalia imbarca sempre dal gate 1, e nonostante l'anticipo devo fare lo slalom tra due code - ai gates 4 e 5 - Ryanair), e purtroppo la nuvolosità non mi fa godere la bellezza del Pisa-Roma, rotta che vola esattamente sopra la costa tirrenica fino a Fiumicino. La sosta a Roma mi permette il pranzo, e il tempo di fumarmi una sigaretta dopo il caffé: è la prima volta a Roma e posso testimoniarvi che le sale fumo di Fiumicino sono da aeroporto del Terzo Mondo. Vergogna. Lunga coda all'imbarco per Bruxelles, ritardo ormai cronico per Alitalia e da Fiumicino, arrivo quasi un'ora dopo. Mi ero fatto una strana idea di Zaventem, forse perché mai considerato, invece è un grande aeroporto. Molta strada per arrivare al noleggio auto, ma alla fine la scelta "preferred" (una carta di fidelizzazione dell'autonoleggio che ormai ho scelto come preferito) paga: nessuna coda, solo una firma, dritto verso il ritiro. Installo il GPS e via verso l'hotel. Quando arrivo in zona, ci metto un poco a trovarlo, nonostante gli stia girando intorno (in realtà gli passo proprio davanti, me ne accorgerò dopo), le indicazioni non sono chiarissime, la zona è piuttosto deserta nonostante ci siano anche due grossi palazzi residenziali. Però sono troppo contento di aver scelto questo hotel, ricavato in un'antica casa di correzione.
Mi sistemo e s'è fatta l'ora di cena. Controllo gli indirizzi di ristoranti nella zona che mi parevano interessanti, e mi pare che uno di questi sia proprio lì accanto, quindi visto che il cielo non promette nulla di buono, esco, attraverso un pratino, e cerco l'entrata del Canal (è giusto in riva al canale che divide Vilvoorde), mi sembra a posto, mi siedo e ordino. Rimango soddisfatto, rientro e approfitto del wifi per lavorare un po', mentre alla tele danno Ajax - Barcellona.
In volo verso BXL
Il ponte sulla Vuurkruisenlaan, giusto davanti all'hotel e al Canal.
Uno scorcio del canale Willebroek, giusto di fronte al ristorante Canal (e dove sennò!)

La mattina seguente mi preparo, scendo per la colazione in una sala non enorme ma molto carina, poi esco con "la cartella" (pc e varie stampe di lavoro, alcune delle quali mi sono "studiato" nelle attese agli aeroporti), metto in moto e vado. Identificazione all'ingresso, pass ed eccomi nel grande ufficio del Front Office prima delle 8,00, dove conosco già quasi tutte e tutti. Saluti, conosco facce nuove ma con le quali ormai c'è una scambio di email e chat lavorativo praticamente ogni giorno, si parla di lavoro. Alle 10,30 ho questa riunione, passo nell'ufficio di uno dei convocati e insieme andiamo in un altro ufficio, dove la riunione si tiene. Due li conosco già, il terzo lo incontro oggi per la prima volta. Si comincia, si va avanti fino all'ora di pranzo, scendiamo al ristorante aziendale, incontro altre facce conosciute. Rientriamo per terminare i lavori e tirare le prime somme. L'incontro si conclude anche prima del previsto. Come avrò modo di dire ad una collega il giorno seguente, sono ancora un novellino quindi ogni volta che sono invitato a riunioni di un certo livello sono sempre convinto che sarò il più scemo della stanza, e invece la mia parte la faccio, non devo giudicare me stesso ma c'è di che essere soddisfatti. Scremo un po' di email, e affronto un paio di situazioni che alcune ragazze del Front mi sottopongono. Rimango da solo, dopo che tutti se ne sono andati, faccio le 19, esco pure io. Vado in cerca di un altro ristorante che mi ero segnato, un ristorante spagnolo, vicino all'hotel ma dalla parte opposta del canale. E' chiuso, stranamente. Giro un po' nel centro di Vilvoorde, ci sarebbe un egiziano che potrei anche provare, ma alla fine si è fatta una certa e ripiego sul Canal, del resto mi son trovato molto bene la sera prima. Stasera le mie scelte di menù sono un poco più arrischiate, ma mi accontento. Rientro abbastanza presto, non c'è lavoro arretrato, quindi mi concedo un paio di telefilm (il televisore ha l'ingresso USB).

La mia stanza al The Lodge. La finestra con le sbarre è, come potete facilmente intuire, finta, così come la crepa nel muro.
La sala colazione, "allungata" ad arte da un'altro trompe l'oeil raffigurante gli antichi corridoi della casa di correzione.

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